to il completo, quello verde con i bottoncini davanti?"

"Continua!"

"Insomma, dalla spalliera è sceso, piano piano, sulla spal-

la."

"E tu?"

"Io... niente. Fingevo quasi di non essermi accorta di lui.

Guardavo il film, come presissima. E poi mi ha tirata a sé e mi

ha baciata."

"Ti ha baciata Chicco Brandelli? Uau!"

"Perché ti scaldi tanto?"

"Be', è un bel ragazzo."

"Sì, ma ci crede troppo... Sta sempre a controllarsi, a spec-

chiarsi.. . Be', insomma, al secondo tempo ha riconquistato qua-

si subito la sua posizione. Mi ha comprato un cornetto Algida.

Il film era nettamente migliorato, forse anche un po' per me-

rito della parte sopra del cornetto, quella con le noccioline. Era

favolosa. Così mi sono distratta e l'ho ritrovato con le mani un

po' troppo in basso per i miei gusti. Ho tentato di allontanar-

lo e lui niente, si è aggrappato alla tua gonna blu. È lì che si è

slargata."

"Che porco!"

"Già, pensa che non voleva saperne di mollare. E poi sai

che ha fatto?"

"No, che ha fatto?"

"Si è slacciato i pantaloni, mi ha preso la mano e me la

spingeva in basso. Sì, insomma, verso il suo coso..."

"No! Allora è veramente un porco! E poi?"

"Allora io per calmarlo ho dovuto sacrificare il mio cor-

netto. L'ho preso e gliel'ho infilato nei pantaloni aperti. Vedes-

si che salto ha fatto!"

"Brava sorella! Altro che cuore di panna..."

Scoppiano a ridere. Poi Daniela, approfittando dell'allegria

che si è creata, si allontana con il completo verde della sorella.

Poco più in là, nello studio, su un morbido divano a dise-

gni cachemire, Claudio si prepara la pipa. Lo diverte quel gran

da fare con il tabacco, ma in realtà è solo un compromesso.

A casa non gli permettono più di fumare le sue Marlboro. La

moglie, accanita giocatrice di tennis, e le figlie, fin troppo sa-

lutiste, lo riprendono a ogni sigaretta accesa, così è passato

alla pipa. "Ti da più classe, ti fa sembrare più riflessivo!" ave-

va detto Raffaella. E infatti lui c'ha riflettuto bene. Meglio te-

nersi quel pezzo di legno fra le labbra e un pacchetto di Marl-

boro nascosto nella tasca della giacca piuttosto che discutere

con lei.

Da un tiro alla pipa mentre fa una panoramica dei canali

televisivi. Sa già dove fermarsi. Alcune ragazze scendono da

una scala laterale canticchiando una stupida canzoncina e mo-

strando i loro sodissimi seni.

"Claudio, sei pronto?"

Cambia subito canale. "Certo tesoro."

Raffaella lo guarda. Claudio rimane seduto sul divano, per-

dendo un po' della sua sicurezza.

"Tieni, cambiati cravatta, mettiti questa bordeaux."

Raffaella lascia la stanza senza possibilità di discussione.

Claudio si scioglie il nodo della sua cravatta preferita. Poi pre-

me sul telecomando il tasto numero cinque. Ma al posto di

quelle belle ragazze si deve accontentare di una povera casa-

linga che, incorniciata dentro un alfabeto, tenta di diventare

ricca. Claudio si mette al collo la cravatta bordeaux e dedica

al nuovo nodo tutta la sua attenzione.

Nel piccolo bagno che separa le camere delle due sorelle,

Daniela sta esagerando con l'eye liner.

Babi compare vicino a lei.

"Che te ne sembra?"

Indossa un vestito a fiori, rosato e leggero. La stringe deli-

catamente in vita, lasciando il resto libero di scendere, come

meglio crede, sui suoi fianchi morbidi.

"Allora, come sto?"

"Bene."

"Ma non benissimo?"

"Molto bene."

"Sì, ma perché non dici benissimo?"

Daniela continua a cercare di fare dritta la linea che do-

vrebbe allungarle un po' gli occhi.

"Be', a me non piace il colore."

"Sì, ma a parte il colore..."

"Non mi piacciono molto le spalline così grosse."

"Sì, ma a parte le spalline..."

"Be', tu lo sai, a me non piacciono i fiori."

"No, ma tu non li considerare."

"Allora sì, stai benissimo."

Babi, per niente soddisfatta e senza sapere neanche lei co-

sa avrebbe voluto sentirsi dire, prende la boccetta di Caronne

comprata con i suoi a un duty-free di ritorno dalle Maldive.

Uscendo urta Daniela.

"Ehi, stai attenta!"

"Stai attenta tu! Ci metto molto meno io a farti un occhio

nero. Guarda come ti stai truccando!"

"Lo faccio per Andrea."

"Andrea chi?"

"Palombi. L'ho conosciuto fuori dalla Falconieri. Stava par-

lando con Mara e Francesca, quelle del quarto. Quando se ne

sono andate, gli ho detto che anch'io stavo in classe loro. Truc-

cata così, quanti anni mi daresti?"

"Be', sì, sembri più grande. Almeno quindici."

"Ma io ho quindici anni!"

"Sfuma un po' qui..." Babi si mette l'indice in bocca ba-

gnandoselo, e poi lo porta sulle palpebre della sorella massag-

giandole.

"Ecco fatto!"

"E ora?"

Babi guarda la sorella alzando il sopracciglio.

"Stai per farne sedici."

"Ancora troppo poco."

"Ragazze, siete pronte?"

Raffaella, sulla porta di casa, inserisce l'allarme. Claudio

e Daniela passano veloci davanti a lei, per ultima arriva Babi.

Entrano tutti nell'ascensore. La serata sta per iniziare. Clau-

dio si sistema meglio il nodo della cravatta. Raffaella si pas-

sa veloce più volte la mano destra sotto i capelli. Babi si si-

stema la giacca scura dalle ampie spalle. Daniela si guarda

semplicemente allo specchio, già sapendo di incontrare lo

sguardo della madre.

"Non sarai troppo truccata, tu?"

Daniela prova a rispondere.

"Lascia perdere, siamo in ritardo come al solito." E questa

volta Raffaella incrocia allo specchio lo sguardo di Claudio.

"Ma io stavo aspettando voi, ero pronto dalle otto!"

Passano in silenzio attraverso gli ultimi piani. Nell'ascen-

sore entra l'odore dello stufato della moglie del portiere. Quel

sapore di Sicilia si mischia per un attimo con quella strana

compagnia francese di Caronne, Drakkar e Opium. Claudio

sorride. "È la signora Terranova. Fa uno spezzatino favoloso."

"Ci mette troppa cipolla" è il giudizio sicuro di Raffaella,

che da un po' di tempo ha optato per la cucina francese, con

la sincera preoccupazione di tutti e la disperazione della ca-

meriera sarda.

La Mercedes si ferma davanti al portone.

Raffaella, con un rumore dorato di gioie, segno di ricor-

renze e Natali più o meno felici, quasi sempre molto costosi,

sale davanti, le due figlie dietro.

"Si può sapere perché non accostate di più la Vespa al

muro?"

"Ancora più incollata al muro? Papa, ma sei negato..."

"Daniela, non ti permettere di parlare così a tuo padre."

"Senti mamma, domani possiamo andare in Vespa a

scuola?"

"No, Babi, fa ancora troppo freddo."

"Ma abbiamo il parabrezza."

"Daniela..."

"Ma mamma, tutte le nostre amiche..."

"Le devo ancora vedere tutte queste vostre amiche con la

Vespa."

"Se è per questo, a Daniela le hanno fatto il Peugeot nuo-

vo che tra l'altro, visto che ti preoccupi tanto, corre anche di

più."

Fiore, il portiere, alza la sbarra. La Mercedes aspetta, co-

me ogni sera, il lento salire di quel lungo ferro a strisce rosse.

Claudio accenna a un saluto. Raffaella si preoccupa solo di

chiudere la discussione.

"Se la prossima settimana farà più caldo, vedremo."

La Mercedes parte con un briciolo di speranza in più tra i

sedili posteriori, e un graffio sullo specchietto laterale destro.

Il portiere riprende a guardare la sua piccola tivù.

"Allora, non mi hai detto come sto vestita così."

Daniela guarda la sorella. Ha le spalline un po' troppo lar-

ghe e per i suoi gusti è un po' troppo seriosa.

"Benissimo." Ha capito perfettamente come prenderla.

"Non è vero, ho le spalline troppo larghe e sono troppo per-

fettina, come dici tu. Sei una bugiarda, e sai che ti dico? Per

questo sarai punita. Andrea neanche ti guarderà in faccia. An-

zi, lo farà, ma con tutto quell'eye liner non ti riconoscerà e se

ne andrà con Giulia."

Daniela prova a rispondere, soprattutto riguardo a Giu-

lia, la sua peggiore amica. Ma Raffaella mette la questione a

tacere.

"Ragazze, smettetela, sennò vi riporto a casa."

"Giro?" Claudio sorride alla moglie, facendo finta di muo-

vere il volante. Ma gli basta uno sguardo per capire che non è

aria.

3.

Agile e veloce, scuro come la notte. Luce e riflessi vanno e

vengono nei piccoli specchietti della sua moto. Arriva alla piaz-

za, rallenta appena per vedere che da destra non arrivi nessu-

no, poi imbocca via di Vigna Stelluti a tutta velocità.

"Ho una voglia di vederlo, sono due giorni che non ci sen-

tiamo."

Una bella ragazza mora, dagli occhi verdi e un bel sedere

imprigionato in crudeli Miss Sixty, sorride all'amica, una bion-