Un'altra ragazza? E a quest'ultimo pensiero mi sento svenire. Mi si stringe la pancia, il cuore, la testa. Tutto. Mi sembra d'impazzire al pensiero. Un'altra. Un'altra ragazza. Guardo verso la porta, poi il cellulare. Poi di nuovo la porta, poi il cellulare. Non ce la faccio più, sto impazzendo. Basta. Non resisto. Prendo il cellulare, lo tengo così, tra le mani, guardandolo, fissandolo. Dopo, nulla sarà più come prima, forse sarà finita per sempre, sarà impossibile recuperare. Oppure è meglio non sapere, lasciar stare, non aprire quella bustina, non leggere quel messaggio? Non ce la faccio. Non potrei più vivere con il dubbio "Ah, se non l'avessi aperto...".

Ormai sono qui, è fatta. Ma se non fosse? Allora giuro che se non c'è scritto niente di compromettente, se è un amico, i genitori o altro, non leggerò mai più un suo messaggio. E così, forte di questa ultima, disperata, promessa, apro il messaggio.

"Tutto ok. Si gioca alle venti al Football club! Maglia blu."

Maglia blu! Mai letto niente che mi ha fatto più felice! Maglia blu!

Cancello il mess che così non si accorge che l'ho aperto e poso il cellulare sul tavolo e con un salto mi rituffo sul letto. Appena in tempo.

"Caro..." Entra con in mano un vassoio. "Pensavo ti fossi addormentata!"

"Un pochino..." Gli sorrido. "Poi mi sono svegliata.."

Mi osserva curioso. Guarda in giro per la camera. Poi tranquillo ala le spalle e poggia il vassoio sul letto.

"Allora, ho messo le tue splendide pizzette... Me ne sono mangiato già qualcuna! Uhm che buone... E poi ti ho fatto un te... Alla pesca ti va bene?"

Sorrido. "Certo! Buonissimo."

"So che ti piace quello verde ma me l'hanno finito."

Si ricorda anche quello che mi piace. Non ci posso credere. E" perfetto. Gli faccio una carezza. Poggia la sua guancia sulla mia mano, quasi a imprigionarla contro il collo. Poi prendo una pizzetta e gli do un morso.

"Uhm... è vero, sono buonissime."

Lo guardo, sorrido. E il pezzo che è rimasto glielo metto in bocca. Lo mastica, sorride e alla fine ci diamo un bacio. Un bacio al pomodoro. E ridiamo sentendo quel sapore. Mi lascio andare indietro sul cuscino e lui mi è sopra. Mi bacia con passione. Poi si alza e mi guarda negli occhi. Sorride. Vorrebbe dire qualcosa. Ma rimane in silenzio.

Anch'io vorrei dirgli qualcosa: "Massi... guarda che giochi in maglia blu! ". Ma non posso. Mi scoprirebbe. E lo abbraccio forte, lo stringo e sono così felice di aver letto quel messaggio e giuro che non ne aprirò mai più nessuno, giuro, giuro! Certo... sempre che non me lo chieda lui.

"Che hai, Caro, perché sorridi così?"

Eh certo, mica può immaginarlo.

"Stavo pensando che è il più bei pomeriggio che io abbia mai passato."

"Sul serio?" Mi guarda chiudendo un po'"un occhio, come se non si fidasse poi tanto di me.

"Certo, te lo giuro."

"Non so com'è, ma penso sempre che mi stai dicendo qualche bugia..."

"Ah, te l'ho già detto... ti dico sempre la verità... tranne qualche rara volta!"

E tutta felice do al volo un morso alla pizzetta che si stava per mangiare lui.

Sono stata mille altre volte a casa sua nel mese di giugno. E ogni tanto gli ho portato dei tramezzini, supplì, crocchette, perfino calzoni... E tutte le cose buone che si possono mangiare a Roma.

Abbiamo guardato il tramonto dalla finestra della sua camera.

Ho imparato a memoria ogni angolo della sua splendida schiena e se fossi capace di disegnare, mi basterebbe chiudere gli occhi per averlo di fronte, e ricopiarlo lì, su quel foglio, in tutti i suoi minimi dettagli, le sue mani, le sue dita, la sua bocca, il suo naso, i suoi occhi, bello come riesco a vederlo solo io, io che ne conosco il respiro, che l'ho sentito addormentarsi tra le mie braccia, risvegliarsi poco dopo con un sorriso.

"Eh? Chi è..."

"Shhhh..."

E coccolarlo come il più dolce dei bambini, E sentirlo ridere mentre si attacca con la bocca al mio seno e finge di prendere il latte, lui che di nuovo si addormenta sereno e respira tutto il mio amore.

Nei diversi giorni che abbiamo passato ogni tanto a casa sua, altre volte sono arrivati dei messaggini e da brava, come mi ero proposta, non li ho letti.

Non è vero. Li ho letti tutti. Ogni volta che ne arrivava uno, se ero sola lo leggevo e ogni volta ho avuto un tuffo al cuore e poi un sorriso.

Ed è stato proprio quell'ultimo messaggino a convincermi.

"Come mai non vieni più ad allenarti? Ma che ti sei innamorato?"

Sì, l'ho letto, ho sorriso e poi ho deciso.

Farò l'amore con lui e sono la ragazza più felice del mondo per la mia decisione.


Luglio

Ettore o Achille? Achille.

Paperino o Topolino? Topolino.

Luce o buio? Dipende dai momenti.

Di che colore sono le pareti della tua stanza? Azzurre.

Cos'hai appeso alle pareti di camera tua? Il poster del concerto di Biagio a Venezia anche se mamma non sa che ci sono andata, il calendario con le foto che ha fatto il nonno, i poster dei Finley e dei Tokio Hotel, la cornice grande con le mie foto.

Sotto al letto? Spero non un mostro.

Cosa vuoi fare da grande? La grande.

Luglio. Mese di mare. Andiamo su e giù con le macchinette come pazze. Alis e Clod amano troppo il mare.

Per fortuna gli esami sono andati bene a tutte e tre. Se penso a quanto ero preoccupata... per esempio per i temi. Alla fine invece i titoli erano Scrivi una lettera, un articolo o una pagina di diario in cui parli dei tuoi anni trascorsi a scuola e delle aspettative che hai per il futuro", parla di un problema di attualità che ti sembra urgente da risolvere" e "Scrivi una relazione su un argomento studiato che ti ha suscitato maggior interesse". Ho scelto il primo e ho fatto bene. Ho preso distinto al tema! Non me l'avevano mai dato durante l'anno ai temi, cioè sempre più che suff e una volta buono più, ma distinto mai. A matematica problema su un prisma quadrangolare regolare con sovrapposta piramide e calcoli vari di aree e perimetri, poi la leva e quattro equazioni. E poi le traduzioni di inglese e il test di comprensione. Anche l'interrogazione alla fine è andata bene, in pratica mi hanno chiesto solo la tesina.

II prof Leone ha fatto i complimenti a tutt'e tre!

"Brave ragazze, non me l'aspettavo sul serio..."

Ci guardiamo. E" strano, quando finisce la terza media, ti sembra di aver concluso un momento della tua vita, come se si fosse chiuso un ciclo e poi, semplicemente ce ne andiamo via così. "Arrivederci, prof!"

Alis e Clod chiacchierano e mi viene difficile pensare a qualcosa di diverso da come immagino la mia vita adesso.

Camminano davanti a me. Le guardo e sorrido. Clod coi suoi pantaloni larghi, un po'"calati, i capelli raccolti come fa lei, con lo zaino che le pesa sulle spalle e le mani che agita cercando di spiegarsi.

"Hai capito, Alis? Non sei d'accordo con me? Guarda che è importante... Fondamentale..."

Fondamentale. Che paroloni! Chissà di cosa stanno parlando. E Alis che scuote la testa e sorride.

"No, io non la penso così..."

E ti pareva. Alis e le sue convinzioni. Alis sempre ribelle, reazionaria a prescindere. Alis con i suoi capelli sciolti, qualcosa di firmato e i vestiti nuovi.

Le raggiungo e metto il braccio intorno al loro collo e le abbraccio da dietro. Alis a sinistra, Clod a destra. "Dai, non litigate, state sempre a discutere."

E le stringo forte.

"E che abbiamo una visione diversa delle cose..."

Clod sospira. "Tu non hai una visione. Hai un mondo tuo..."

E quasi per consolarsi di questa sua dichiarazione, prende dalla tasca dei jeans delle caramelle al cioccolato Toffee e comincia a scartarle.

Niente, restano sulle loro posizioni. Cerco di distrarle.

"Ma ci pensate che abbiamo finito la scuola? Cioè è finito un periodo... potremmo non vederci più..."

Alis si sfila da sotto il mio braccio e mi si para davanti. "Non dirlo neanche per scherzo... Noi ci vedremo sempre. Non ci deve essere ne scuola, ne ragazzo, ne altro che possa mai allontanarci."

"Sì sì..." Mi spaventa quando fa così.

"No" mi guarda intensamente negli occhi. "Giuramelo."

Faccio un sospiro. Poi sorrido. "Te lo giuro."

Alis abbassa un po'"le spalle. Sembra più tranquilla. Poi guarda Clod. "Anche tu."

"Ah bè... ci rimanevo male se non lo chiedevi anche a me. Giurin giuretto..."

"Ma che è? Così non vale! Giurin giuretto cadi dal tetto..."


Alis le frega dalle mani tutto il pacchetto di caramelle e corre via ridendo.

"No! Non dovevi farmelo!"

Clod le corre dietro cercando di riprenderselo. "Ma che, giurin giuretto... giuramento perfetto!"

Alis sale sulla sua macchinetta e si chiude dentro.

"E dai, ridammele..."

Se ne frega due, le scarta e se le mette apposta in bocca. Poi tira giù il finestrino e le da quelle che rimangono. "Ehi, sabato da me, in campagna, a Sutri. Ho fatto anche preparare la piscina. Vengono tutti, mi raccomando."

"Ma tutti chi?"

"Tutti... tutti quelli che contano... E che volete voi!"

E parte come fa lei, accelerando con le gomme che fischiano e una macchina arriva dall'altro lato e inchioda e subito dopo suona lamentandosi così della sua partenza improvvisa.

"Mamma, ho preso buono! "

"Brava! Ma sei bravissima! Sono proprio contenta per te." Mi abbraccia, mi stringe, mi riempie di baci. E non mi da fastidio come mi capita qualche volta. Sono troppo felice.

"Hai sentito, Dario, hai visto com'è stata brava Carolina?"