Alex beve un altro sorso. "Che vuoi dire?"

"Hai visto Vicky Cristina Barcelona}"

"Sì."

"Ti ricordi quando Javier Bardem va al tavolo delle due ragazze?"

Alex precisa. "Di Scarlett Johansson e Rebecca Hall."

"Sì… E dice loro: "La vita è bella e non dobbiamo sprecarla, buon vino, musica e fare l'amore…". Ecco, credo che sia una grande verità, Alex… Non dobbiamo sprecarla."

Un silenzio. Questa volta ancora più lungo tra loro, o almeno ad Alex sembra così. "Ho una sorpresa per te… Posso?" Alex annuisce. Raffaella sorride. "Arrivo subito." E sparisce di là in camera da letto.


Centoquarantacinque


Simona si siede per terra vicino a Niki, con le gambe raccolte tra le braccia. Si mette nella stessa posizione della figlia e le sta vicina. Poggia la testa al muro e fa un lungo sospiro, poi attacca a parlare. "Quando mi stavo per sposare con tuo padre, ho avuto un improvviso attacco di panico, sono scappata di casa due giorni prima e i miei si sono terrorizzati, e ovviamente anche lui. Era la paura del matrimonio, ma io in realtà credevo di essermi innamorata di un'altra persona…"

Niki solleva la testa dalle braccia. "Sul serio, mamma?"

"Certo…" Le sorride "E che, sono venuta qui dentro, seduta per terra accanto a te per raccontarti bugie? Io ci sono stata con quell'uomo, si chiamava Sandro e poi subito dopo ho avuto come un senso di repulsione! Cioè mi piaceva… Ma in realtà era la paura, la voglia di restare ragazza che mi aveva portato a quel passo… Non ero veramente innamorata di lui, ero solo spaventata da tutto il resto…"

Niki fa un sospiro e si asciuga il naso con il polso del golf. "Niki!"

"Scusa, mamma!" Poi si mette a ridere. "Ma in queste situazioni ci sta troppo bene…"

"Sì" sorride Simona. "Hai ragione… Ora io non so cosa stai combinando, ma ricordati che noi ci siamo sempre e qualunque cosa deciderai noi saremo con te a sostenerti e a condividere le tue scelte…"

"Anche papà?"

"Certo, anche papà. Anzi, lui per primo… All'inizio reagisce così, ma poi lo sai come è fatto. Ti adora e vuole solo la tua felicità. Quindi stai serena e và a dormire. Il tempo ti farà capire tutto." Simona si alza e va verso la porta. "Certo, prima lo capisci e meglio è…"

Niki sorride. "Sì. Lo so, mamma."

"Ok… Buonanotte."

"Ciao… Ah, mamma…"

"Sì?"

"Non ti preoccupare, non dirò mai niente a papà di Sandro."

Simona le sorride. "Và a dormire." Ed esce dal bagno. Poco dopo raggiunge Roberto sul terrazzo.

"Allora? Come è andata?"

Simona si siede vicino a lui e poi guarda il portacenere. "Ma ne hai fumate quattro!"

"La tensione era tanta."

"Ti ho detto che ti fanno male!"

"Va bene, non ne fumo più! Allora, mi dici?"

Simona si stende sullo schienale della poltrona. "Credo che sia solo spaventata. Non le interessa l'altro…"

"Sul serio?"

"Sì."

"E come fai a esserne sicura?"

"Le ho raccontato della mia fuga con te e di Sandro."

"Sul serio? Ma cosa penserà adesso…"

"Serviva per farla parlare, mi avrebbe raccontato tutto sapendo che anch'io mi ero comportata così, pensa che le ho detto che con Sandro ci sono andata anche a letto!"

"Pure!"

"E certo… Se sua madre si comporta così lei non si vergogna a raccontarmi tutto…"

"Ah già…" Roberto rimane per un po'"in silenzio. Poi si rialza dalla poltrona leggermente teso. "Invece era stato solo un bacio, vero?"

"Sì, amore, solo un bacio… E ventidue anni fa."


Centoquarantasei


Alex beve l'ultimo sorso di rum. La canzone di quel momento è bellissima. The Look of Love di Nina Simone. Rimane così ad ascoltarla, poi a fissare quel bicchiere vuoto, poi quelle foto di quella ragazza bellissima così desiderabile, così sensuale, così divertente, così spinta, così affascinante. E in quel momento tutto gli sembra facile e chiaro, senza ombra di dubbio.

Così si alza dal divano. Raffaella ha finito di preparare la sua sorpresa. "Eccomi, Alex…"

Ma fa appena in tempo a sentire la porta d'ingresso che si chiude. Così rimane ferma nel salotto. Peccato. Avrebbe voluto fargli vedere quel bellissimo completo intimo La Perla blu che aveva comprato proprio per lui, solo per lui, per poi farselo togliere e farsi amare; senza domande, senza ipoteche sul futuro, senza troppi perché. Peccato. Raffaella va a mettere il chiavistello alla porta e attraversa il corridoio su quei tacchi alti, con quelle gambe snelle, con quel sedere perfetto.

Alex non ha avuto dubbi perché ha capito una cosa molto semplice. Chiama un taxi, lo aspetta in strada, lo vede arrivare e ci sale sopra. "Mi faccia fare un giro… per cinquanta euro, e poi mi porti a via Ripetta."

Così il tassista parte. "Ehi, l'ho già sentita questa… Era in Michael Clayton, vero signore? Mi è piaciuto un sacco quel film, bello davvero."

Ma Alex si lascia andare sullo schienale. Non ha voglia di parlare con nessuno. Ora per lui è tutto molto più chiaro. Ama, totalmente e senza alcuna ombra di dubbio, Niki. E la sua vita non potrà mai più essere piena senza di lei, e qualunque successo, qualunque ricchezza, proprietà o altro, non gli impedirà di sentire la sua mancanza. A tutto comunque mancherà sempre quell'ultimo piccolo pezzo che lei rappresenta in ogni cosa. Alex guarda fuori dal finestrino. La notte. La città. Le macchine. I semafori. I negozi chiusi. La gente che esce dai locali. Ora so la cosa più

bella. Non la stavo sposando perché sono grande, non perché lei è la ragazza carina, che si comporta bene, onesta, sincera, che non tradisce o che comunque non ti delude. La stavo sposando perché qualunque cosa lei possa fare, è sempre Niki e basta. Questa è la prova d'amore più grande, questo non ero mai riuscito a capire e a scoprire di poter provare. Sì. Senza ombra di dubbio. Niki e basta.


Centoquarantasette


Molti giorni dopo.

Olly gira per casa scalza e parla al cellulare. Va su e giù molto eccitata.

"Bè, sì, è un'idea fantastica! Fuerteventura è una figata! E quando partiamo?"

Erica dall'altra parte dà tutte le indicazioni. Precisa organizzatrice come sempre. "Partiamo il 15 e restiamo due settimane. Ho trovato un resort spettacolare che ci ospita tutti a un buon prezzo. Il volo basta prenotarlo last minute, ormai ci sono offerte di continuo. E siamo una decina di persone! Vengono tutti…"

"Tutti tutti?"

"Certo, noi Onde, Filippo, Guido, altre due amiche di Niki di facoltà e puoi invitare qualcuno anche tu, se vuoi, basta che me lo dici in tempo per la prenotazione."

"Benissimo. Ci penso e ti faccio sapere!"

Che bello. Una vacanza in un'isola come Fuerteventura. Mi ci vuole proprio. Eh, sì, me la merito. Ogni tanto bisogna concedersi un regalo, no? Poi ripensa alla frase di Erica. Se vuoi puoi portare qualcuno. Già. Sarebbe bello. Mi sarebbe piaciuto andarci con Ciampi. Ma ormai l'ho perso. Si siede sul divano. Ma no, andrò sola. Come Niki ed Erica. Ci divertiremo lo stesso. Poi sorride, casomai lo dico a Simona. Mi farebbe piacere che venisse. Poi le viene in mente Diletta. Ci sarà anche lei. Che forte quella ragazza. Ha fatto una scelta importante. Sono molto orgogliosa di lei. Sarà una mamma splendida. Olly si sdraia e si stiracchia un po'. Sì, è un bel periodo. Devo proprio ammetterlo. Spero solo che anche Niki trovi la sua felicità.


Centoquarantotto


Roma. All'interno del loft importanti preparativi.

"La metta qui, qui sopra… Ecco, così."

Pietro guarda soddisfatto il tecnico che posa la cassa dello stereo in un angolo della libreria. "Così, dottore?"

"Sì… Sì, così va bene." Flavio sta continuando a versare della vodka dentro una brocca. "Oh, ragazzi, io ne ho prese già tre, eh… Poi arancia mista a pompelmo rosa e ananas, un po'"di lime… E la "bumba" è fatta!" Pietro l'assaggia con un cucchiaino lì vicino. "Mmm… buona! Questa neanche la bevono che sono già stese… nel mio letto!"

"Oh…" Flavio lo guarda male. "Cerca di essere generoso… Ricordati che la ruota gira."

Enrico è seduto per terra che gioca con Ingrid. "Ma ha finito di fare questi discorsi?" Poi guarda la bambina. "Chissà che idea si è fatta di voi."

Pietro è allibito. "Ma non capisce una parola di quello che diciamo!"

Enrico la accarezza. "Ti sbagli! Loro sentono tutto, sono molto sensibili… A differenza di te!"

Pietro continua a dare disposizioni sulle casse dello stereo. "Ah, adesso come al solito è colpa mia! Ma quando crescerà…"

Flavio lo guarda curioso. "Ma chi, Enrico?"

Pietro ride sapendo già di dargli fastidio. "No, la figlia! Appena c'ha l'età giusta piombo sotto casa sua con la mia spider cabrio che mi sarò fatto apposta per quel giorno e le chiederò di uscire! Voglio proprio vedere che faccia farà il padre."

Enrico non si gira neanche. "Una faccia serissima… Anche perché non la farò uscire!"

"Ah, tu sarai uno di quei padri padroni, uno di quei tremendi padri autoritari?"

"No, uno che salva i figli dall'incontrare disastri umani come te."

Pietro alza il sopracciglio. "Questa non me l'aspettavo… E

comunque passerò quando avrà diciotto anni, sarà magari una fica pazzesca e potrà decidere lei cosa fare per la serata!"

Il tecnico si alza da sotto un mobile. "Dottore, io ho attaccato la consolle. La vogliamo provare?"

"Sì, magari. Ecco, proviamo questo!" E gli passa un disco. "Ho preso una compilation che mi ha fatto il mio libraio di fiducia."

Flavio lo guarda sorpreso. "Libraio? E ti fa i cd…"