"Signori, siamo arrivati."

I clienti scendono ringraziando per la bellissima serata. In effetti lo è stata veramente. Cena, musica, tutto perfetto, pensa Alex.

"Ops!" Raffaella inciampa su un sampietrino e quasi finisce per terra, se non ci fosse subito Alex a metterle il braccio sotto per sorreggerla.

"Grazie…" sorride languida. "Stavo proprio per cadere. Se non ci fossi stato tu…" È brilla, quasi ubriaca.

"Già… Forse è meglio se guido io…"

"Certo." Raffaella cerca le chiavi nella sua borsa confusa fino a quando le trova. Alex toglie l'allarme dalla macchina, le apre la portiera e l'aiuta a salire, poi fa il giro, entra, sistema lo specchietto e mette in moto.

"Dove abiti?"

"Vicino all'ufficio, in via San Saba."

"Ah, comodo, così la mattina puoi dormire un po'"di più." E parte tranquillo in quella direzione.

Guido si ferma davanti casa di Niki.

"Hai visto? Ho mantenuto il giuramento, non abbiamo fatto tardi…"

Niki si sfila il casco. "Già. Altrimenti lo sai quante ne prendevi?"

"Ma noi dobbiamo avere un buon rapporto, sereno, tranquillo… Non deve essere basato sul terrore!"

"Quale?"

"Quello che generi tu!"

"Ma và và!"

Poco più su, nel buio della notte, sul terrazzo di casa, Roberto

sta fumando una sigaretta. "Non fumare troppo, eh?" Lo ha raggiunto Simona.

"Ma se è la prima della serata."

"Sicuro?" Si appoggia al davanzale vicino a lui con una tazza in mano.

"Certo! Non ti dico una bugia. Che bevi?"

"Una tisana."

"Ah, buona, è vero. Si sente il profumo." Roberto dà un altro tiro e poi, quasi senza volerlo, distrattamente guarda nell'angolo della strada sotto casa. "Ehi, ma quella non è Niki?"

Simona beve un altro sorso di tisana, poi si avvicina a lui. "Sì. Mi sa."

E in un attimo tutte le sue sensazioni diventano una certezza. Vicino a Niki, appena sceso dalla moto, c'è un ragazzo.

Roberto si gira disarmato verso sua moglie. "Quella è Niki… Ma quello non è Alex!"

"Così sembrerebbe."

"È un altro!"

Guido mette il braccio dentro il casco e poi sorride. "Dai, sto scherzando… È stata una bellissima serata."

Niki annuisce. "Sì, è vero. Grazie"

"Figurati…" Guido lentamente la tira a sé. "Vuoi che ti vengo a prendere domani?"

"No, grazie. Devo fare altre cose in giornata, vengo con il mio motorino."

In realtà non sa bene cosa deve fare, di certo non più quei giri per il matrimonio, ma vuole essere comunque indipendente.

"Ok…" Guido le sorride. "Come vuoi…"

Roberto e Simona si scambiano un'occhiata. Roberto è visibilmente preoccupato. "Non è come mi sembra che sia, vero?"

Simona scuote la testa. "Non so che dirti."

E proprio in quel momento, quando guardano di nuovo tutti e due giù in strada, Guido tira a sé Niki e la bacia. Un bacio leggero, non troppo lungo, non troppo appassionato, ma pur sempre un bacio.

Niki si stacca. "Ciao. Ci vediamo all'università." Scappa via e Guido scuote la testa. Non c'è niente da fare. È dura. Andrà meglio a Fuerteventura. Ne sono sicuro. Accende la moto e si allontana.

Niki oltrepassa il cancello e prima di arrivare al portone guarda

su. Non sa perché lo fa, così, per una una strana sensazione. E mai fu più giusta. Vede Roberto e Simona affacciati. Oh no, hanno visto tutto! Ed entra nel palazzo.

Roberto guarda sbalordito Simona. "Ti prego, dimmi che non è vero, dimmi che non è così, dimmi che è una fantasia, anzi un incubo, che mi sono sognato tutto. Ti prego, dimmelo!" Simona scuote la testa. "Ti direi una bugia…"

Tutti e due lasciano lì sigaretta e tisana e corrono verso la porta del salotto ad aspettarla.


Centoquarantadue


"Eccolo, è quello lì…"

Raffaella indica un piccolo portone. Alex posteggia la 500 proprio davanti, una rapida manovra e spegne il motore. Ha bevuto meno di lei. Molto meno. Raffaella si appoggia allo schienale, tira fuori le chiavi di casa dalla borsa. Poi, ancora brilla ma leggermente lucida, gli sorride. "Posso invitarti su?"

Alex rimane in silenzio e in quell'attimo mille pensieri si impadroniscono della sua mente. Positivi, negativi, contraddittori, menefreghisti, lussuriosi, desiderosi, corretti. Lavora con te. Non te ne frega niente. È lei che se la cerca, Alex. Guarda le sue gambe, guarda il suo corpo, è bellissima, Alex, chi direbbe di no, dimmi chi direbbe di no! Ne sente il profumo leggero, gli occhi profondi e il vestito, leggermente di lato, mette in risalto parte della sua gamba scoperta. Ancora più desiderabile. E in quell'attimo anche Raffaella sembra leggere tutti quei suoi pensieri, o almeno gran parte.

"Non ho bevuto, Alex…" Come se quello fosse l'unico vero problema. Poi sorride. "O comunque non abbastanza…" Alex pensa a quelle parole. O comunque non abbastanza… che vuol dire? Non abbastanza per farlo? Oppure non abbastanza per farlo senza esserne cosciente. E quindi sappi che se deciderò di farlo è perché ho deciso, non perché sono ubriaca. Insomma, che vuol dire quella frase? E quasi si sta ubriacando lui di quelle semplici parole, se lei, ancora una volta, non lo venisse a salvare.

"Dai, vieni su… Ho una sorpresa per te."

Un attimo ancora di silenzio.

E poi quel suo sorriso. "E poi vai via."

Nulla di impegnativo quindi, o almeno non di così impegnativo. Poi ancora quel sorriso. Alex senza dire nulla scende dalla macchina.


Centoquarantatré


La porta del salotto si apre, Niki entra e subito viene assalita da Roberto.

"Ce lo potevi dire! Cioè, ce lo potevi almeno spiegare che era semplicemente questa la ragione per cui hai mandato tutto all'aria!"

"Papà, ma che stai dicendo?"

"Sto dicendo che stai con un altro!"

"Io con un altro? Guarda che ti sbagli alla grande."

"Ah sì? Peggio, allora. Non stai con un altro ma lo baci! Lo sa Alex? Eh, dimmi almeno questo, lo sa?"

"Senti, papà, non ho proprio intenzione di essere sottoposta a un interrogatorio a quest'ora della notte e in questo modo." Niki corre per il corridoio. Ma Roberto le è subito dietro. "Ah sì, perché secondo te io sono un buffone che va a casa della gente a fare promesse… A dire mia figlia si sposa e poi dopo qualche mese già la vedo sotto casa che si bacia con un altro!"

"Papààà!" Niki urla come una pazza, come se non volesse sentire, come se non volesse accettare la verità che suo padre le sta sbattendo in faccia. La sua verità. E si chiude in bagno. Roberto è subito contro la porta e comincia a bussare. "Voglio sapere, hai capito? Apri! Apri!"

"No! Io non apro!"

"Ho detto apri!"

"No!"

Simona ferma il braccio di Roberto che continua a bussare sulla porta del bagno e piano piano, dolcemente, lo riporta verso il terrazzo. "Ecco, siediti qui, calmo, buono, così…" Roberto si siede sulla poltrona. "Io non mi faccio prendere in giro così da quella ragazzina…"

"Roberto, quella ragazzina è tua figlia e proprio in un momento come questo ha bisogno di noi… Tieni." Accende una sigaretta e gliela passa. "Stasera hai il diritto di fumarne un'altra, va bene? Però tranquillo… Ora vado a parlare io con lei…"

Roberto dà un tiro alla sigaretta. "Sì, però dille anche…"

"Shhh… Buono… Le dirò quello che le devo dire. Va bene? Stai tranquillo."

Roberto fa un lungo sospiro, un altro tiro di sigaretta, sembra essersi acquietato.

Poco dopo Simona è davanti alla porta chiusa del bagno. "Niki, apri, sono io."

Silenzio.

"Dai, amore, apri. Ti voglio parlare, sono da sola."

Ancora silenzio, poi il rumore della serratura che scatta.

Simona sorride e si infila nel bagno.


Centoquarantaquattro


"È molto bella, questa casa."

Raffaella poggia la sua giacca sul divano. "Ti piace? Mi sono divertita molto ad arredarla. Molte cose le ho prese a Londra, altre ad Amsterdam… Tutti posti dove per un po'"ho lavorato. Vuoi qualcosa da bere? Ho un rum buonissimo, un John Bally Agricole millesimato. È delicatissimo e forte…"

Capisce anche di liquori. Incredibile, è una donna veramente particolare. "Sì, grazie." Raffaella va veloce in cucina. "Con ghiaccio o senza? Io di solito ne metto due."

"Per me uno solo…" Alex rimasto in salotto guarda nella libreria. Qualche libro interessante. Nelle terre estreme, quello da cui è stato tratto Into the Wild, tutti i libri della Kinsella, La masseria delle allodole, Il cacciatore di aquiloni, alcune monografie di registi e attori, dei libri fotografici di Walker Evans, Stephen Shore, William Eggleston, Robert Frank. Qualche piccolo souvenir di chissà quale viaggio in giro per il mondo e poi delle foto in cornici molto moderne. Alex ne prende una. Raffaella ha tutti i capelli tirati e poi lasciati aperti sulle spalle, un vestito lungo con uno spacco vertiginoso. In un'altra è vicino a un pianoforte bianco, con un vestito nero e delle perle chiarissime al collo. Poi la poggia e ne prende una dove è in costume. Ha un fisico incredibile. E un costume molto bello, anche perché è molto piccolo.

"Lì ero a Saint Barth ai Caraibi, posto stupendo dove fanno un rum buonissimo…" Gli passa il bicchiere, poi va vicino allo stereo e mette un cd. Parte una musica lounge, calda, sensuale. "Ti piace?"

"Il rum o la musica?"

"Tutti e due…"

"Sì… Il rum è molto buono." Alex ne sorseggia un altro po'. "E la musica ci sta molto bene."

Raffaella si siede vicino a lui. "È Nick the Nightfly. È una musica di una sensualità incredibile secondo me… Non va sprecata una musica così."