"Non è vero." Poi sorride e inclina un po'"la testa, "Dì la verità, mi hai detto una bugia, eh?".
"Su cosa?"
"Il telefonino rubato, la vetrina... che sei andata spesso dove c'eravamo conosciuti! Non c'è niente di vero? All'inizio non mi avevi neanche riconosciuto..."
Mi avvicino. Lo guardo negli occhi. E improvvisamente mi semlra di essere un'altra. Sedici anni, diciassette, oddio... Forse diciotto! Convinta, sicura, serena, determinata. Donna. Come solo l'amore ti può trasformare.
"Non ho mai smesso di pensarti." E gli do un bacio. Lungo. Appassionato. Caldo. Morbido. Amorevole. Avido. Sognante. Affamato. Passionale. Sensuale. Preoccupato... Preoccupato? Mi stacco e lo guardo negli occhi.
"Non andartene mai più..."
È vero, l'ho fregata a Rusty, ma il libro chissà se uscirà... e poi... Ma quanto è bella questa frase? Massi mi guarda. Sorride. Poi una carezza delicata tra i capelli, la sua mano imprigionata. Io mi ci appoggio, come fosse un piccolo cuscino e mi ci perdo, posandoci le labbra. Sulla sua mano, così, debolmente dischiuse. Come le ali di una delicata farfalla, respirano il suo sapore, quel fiore nascosto... I" uomo che stavo cercando. L'uomo della mia vita. Che parolone...
"Vieni, monta." Mi rimetto il casco e sono subito dietro di lui. Ia moto sale su per una strada sempre più stretta, scodinzola, scivola su qualche sasso rotondo che slitta sotto di noi e salta via dal sentiero perdendosi nell'erba alta lì intorno. La luna ci guida di lassù. E la moto fugge lungo il viottolo e ancora su, più su, tra l'erba alta. E le sue grandi ruote sicure piegano le spighe, il verde, le piane selvagge e io mi stringo a Massi mentre continuiamo a salire su per la collina.
"Ecco, siamo arrivati."
Massi fa scattare il cavalletto laterale. Poggia la moto a sinistra, mi aiuta a scendere. Mi levo il casco, lo poggio sul sellino.
"Vieni..." Mi prende per mano. Lo seguo. Dietro un grande alloro c'è una piccola piazzola. Uno sterrato di terra rossiccia, al centro c'è un pozzo fatto di mattoni antichi. Arrotondato, con un secchio di zinco mezzo rotto poggiato lì di lato, e una carrucola in alto ancora attaccata a un vecchio arco di ferro antico, nero, come un arcobaleno fatto però di solo ferro, privo di colore, che sparisce così sui bordi di quello stesso pozzo.
"Guarda giù." Mi sporgo e un po'"ho paura. Ma Massi lo capisce e mi abbraccia.
"Ecco, vedi quell'acqua lì in fondo... Si vede la luna."
"Sì, la vedo... E" riflessa."
"Quando la luna è così alta, vuoi dire che è luna piena e allora è il momento... C'è un'antica leggenda..."
"Quale?"
"Devi esprimere un desiderio e se con una moneta centrerai la sua immagine da qui, allora il tuo sogno si avvererà. Si chiama la leggenda della luna nel pozzo."
E rimane così in silenzio a guardarmi, sorridendo. Lontano, qualche rumore della notte. Qualche lucciola si accende e si spegne nell'erba intorno a noi. E poi più nulla. Massi si mette la mano in tasca e trova due monete.
"Tieni." Me ne passa una e poi mi da un bacio e mi sussurra. "Prendi la luna..."
Allora mi affaccio nel pozzo e non ho paura. Mi sporgo un po'"di più e allungo la mano. Eccola, è al centro, sopra la luna. Allora chiudo gli occhi ed esprimo il mio desiderio. Uno due... e apro la mano. Lascio cadere la moneta giù nel buio. E vola via così, sempre più veloce, nel silenzio di quel pozzo. La vedo ruotare, volare per un po'... Poi non la vedo più. Allora fisso la luna laggiù, in fondo al pozzo, riflessa nel buio di quell'acqua così scura. E all'improvviso... Pluff! Vedo la monetina entrare perfettamente nel bianco di quella luna.
"L'ho presa! L'ho presa!" Salto dalla gioia e abbraccio Massi e lo stringo forte e gli stampo un bacio sulle labbra. E lui ride.
"Brava! Ora tocca a me..." E aspetta che quell'acqua scura sul fondo torni a essere ferma. Ecco. Silenzio. E una luna virtuale risplende di nuovo ora in fondo al pozzo. Massi stende a mano, chiude gli occhi e in quel momento esprime il suo desiderio. E io chiudo gli occhi e stringo i pugni e vorrei tanto che fosse uguale al mio... E poi lo vedo aprire la mano di getto. Quella moneta vola via così, nel buio del pozzo. Allora mi sporgo un po'"di più per cercare di seguirla fino a quando... pluff!
"Eccola lì. Sì! L'ho presa anch'io!!!" E ci abbracciamo così... Dandoci un altro bacio e un altro e un altro ancora, guardandoci negli occhi, affamati d'amore. Poi ci stacchiamo un attimo. Silenzio. Lo guardo.
"Peccato che un desiderio non si possa svelare."
"Già.. se no non si realizza..."
Massi sorride nell'ombra della notte. Cerca i miei occhi.
"Si... è così."
Ora sorride anche lui e si avvicina e mi da un ultimo bacio, bellissimo, ma così bello, che sembra sussurrare: sì, sono identici i vostri desideri...
Film da vedere a maggio: Aspettando il sole.
Canzone del mese di maggio: Tre minuti dei Negramaro.
L'atmosfera più romantica? A maggio, di sicuro, e la sera tra le 7 e le 8 quando si fa scuro ma c'è il tramonto rosa.
Sei innamorata al momento? Innamorata ho paura a dirlo, ma felicissima sì!
Credi ai fantasmi? Credo che a volte i ricordi siano fantasmi.
Perdoni il tradimento? Tradire significa che non si ama più. Non c'entra nulla perdonare, c'entra che una cosa finisce...
Sei vendicativa? No.
Credi nel vero amore? Tantissimo.
Fiore preferito? Il ciclamino. Mia mamma ne ha uno bellissimo.
Credi nel colpo di fulmine? Sì! Ma dici in amore, no? Mica sotto il temporale!
Non riesco a crederci. È l'amore. L'amore con la A maiuscola, l'amore folle, quella felicità assoluta, quello per cui non esiste più nessuno per quanto è bello. Amore infinito. Amore sconfinato. Amore planetario. Amore, amore, amore. Tre volte amore. E vorresti ripetere questa parola mille volte, e la scrivi sui fogli e scarabocchi il suo nome, anche se poi di lui non sai quasi niente. Ci vediamo ogni giorno, anche solo dieci minuti sotto casa o così, per strada.
"Ci vediamo un attimo?"
"Caro, ma ti ho lasciato un minuto fa a casa..."
"Ti devo dire una cosa..."
"Ok." Ride Massi. E poco dopo siamo lì, in mezzo alla strada con le macchine, gli autobus, tutto che passa intorno a noi ma che sembra non fare rumore. Stiamo lì in piedi, fermi, mentre tutto il mondo gira.
"Allora...? Che c'è?" E mi guarda. E sorride. E alza il sopracciglio, curioso e vorrebbe leggere nei miei occhi e vorrebbe leggere nel mio cuore. Non ci riesco. Non ce la faccio. E alla fine opto per la soluzione più facile.
"È che... sono felice." Massi mi abbraccia e mi stringe forte. Poi si allontana un po'"da me e scuote la testa e mi guarda divertito della mia follia d'amore.
"Tu sei tutta pazza..."
"Sì... pazza di te."
Giorni successivi. Giorni sereni. E a scuola vado perfino bene alle interrogazioni! Roba da pazzi, incredibile, mi ci vuole poco per prepararmi. Studio un po'"e poi so già tutto. E" come se fossi magica. Clod e Alis non ci credono.
"Ecco perché sei sparita così di botto... Era lui! Bè, ci piace un sacco..."
"Sì, è veramente fico..."
"Alis, è riduttivo..."
"A me sembra così! Non lo conosco poi tanto, l'ho visto quella sera e due volte che ti è venuto a prendere... E per me è un gran fico..."
Alis... Riesce comunque a farmi ridere.
"Ma c'hai fatto già sesso?"
"Ma de che!"
"Guarda che se non ci fai sesso, quello lo perdi..."
"Ma perché devi portare sfìga?" Vorrei aggiungere. Ho quattordici anni! Qualche bacio precedente, un po'"di confusione nelle spiegazioni in quei disegni fatti da Ciòccolati... Poi Lorenzo e la sua mano... Il solletico. Nulla di più.
"Ok, oggi pomeriggio da me!" Alis sembra stradecisa. "Tutte e due. Spiegazioni di anatomia. Insomma educazione sessuale... Che l'esperienza fatta con Dodo non vada persa! "
"Alis!"
"Ma non ci hai detto niente..."
Ci guarda sorridendo. "Non è capitato. Provato molto, non tutto... E comunque voglio che ne capiate qualcosa anche voi! Siete voi le fidanzate ora..."
Clod e io ci guardiamo. Clod allarga le braccia.
"Ci tocca! " Alis ci prende tutte e due sottobraccio.
"Ha ragione."
"Bene! Allora oggi pomeriggio "si studià a casa mia! "
Proprio in quel momento passa il prof Leone. "Brave, così mi piacete!"
Alis si gira "Gliele faccio diventare due studentesse modello!". Poi, di nuovo rivolta a noi due "Se solo sapesse su cosa prendete ripetizioni!".
Il pomeriggio da Alis: un mito! Si è fatta montare una lavagna in salotto.
"Allora, vi spiego... questo come vedete è..." disegna con tanto di gesso bianco, "il loro coso... Può essere più o meno grande... Quello di Dodo era così..." E fa una certa misura tenendo le due mani una di fronte all'altra. Clod non riesce a trattenersi.
"Te lo ricordi bene, eh!"
Alis sorride. "E chi se lo dimentica! Allora voi dovete essere gentili con il coso, non staccarglielo, morbide, accarezzare, su e giù senza spingere troppo in fondo... E senza tirare troppo verso di voi... Se no glielo staccate! "
Clod si lancia in una delle sue. "Sì... E me lo porto a casa! E chi sono "l'Enigmista?!'"
Proprio in quel momento entra la madre di Alis.
"Ragazze, io esco..." Poi vede la lavagna. "Ma... Alis!"
"Mamma, domani abbiamo educazione sessuale! Non vorrai mica che me ne torno con un'insufficienza, no?"
La madre guarda di nuovo la lavagna. "Bè... se è per lo studio!" Ed esce. E noi continuiamo la lezione. Alis è un'ottima prof e scopro cose che non avrei mai sospettato potessero accadere.
"Amore 14" отзывы
Отзывы читателей о книге "Amore 14". Читайте комментарии и мнения людей о произведении.
Понравилась книга? Поделитесь впечатлениями - оставьте Ваш отзыв и расскажите о книге "Amore 14" друзьям в соцсетях.