Proprio in quel momento passa Ale. "Capirai mamma... E chi se la piglia!"
"Simpatica. Tu invece che fai... esci con Giorgio o con Fausto?"
"No, li ho lasciati tutti e due."
"Oh ecco... Hai fatto bene!"
"Sì, ma esco con Luca..."
Mamma fa una faccia che è di un disperato. Cerco di tirarla su.
"Lo dice apposta. Lo sai come è fatta. Non è vero niente. Lo fa solo per dare fastidio." Si rincuora un po'. Ma io, in realtà, non ne sono sul serio così sicura.
Ore 20.30. Suona il citofono.
"Andate a rispondere? Ma chi è a quest'ora?"
"E" per me, papà. Pronto?"
"Sono qui..." Infatti. È Clod.
"Arrivo."
"Ma esci ogni sera..."
"Ma che, papà... Non sono uscita mai nella settimana. E poi lo avevo detto a mamma." Mamma arriva con dei piatti.
"Sì infatti, me lo aveva detto."
Papà non ci sta. Deve essere nervoso come al solito.
"Il fatto che te l'aveva detto non vuole dire niente,"
"Ma sono lei e le sue due amiche..."
"Non è questo."
"Ma..."
E iniziano a discutere. E a me tutto questo dispiace ma c'è giù Clod. E poi ho voglia di uscire. Mi sta stretta questa casa. Sopra tutto quando ci sono queste discussioni. Così stupide. Così inutili. Così... così che mi danno così fastidio! Sbatto forte la porta del salotto alle mie spalle. Apposta. E poi scendo veloce le scale e salto ogni volta gli ultimi. Due. Poi tre. Poi perfino quattro alla volta. Sono arrabbiata. Tanto. Papà tratta sempre male mamma. Ma perché lei ci rimane insieme? Forse per noi figli. Si, in qualche modo è anche colpa nostra. Odio mio padre. Odio il suo attacco alla mia felicità.
"Vai, parti!"
" Ehi, che succede? " Clod parte a tutta velocità seguendo le mie indicazioni.
"Niente ! Non succede niente. " Do una botta forte sul cruscotto della sua macchinetta.
"Ehi, non prendertela con lei, non c'entra nulla... Comunque anch'io ho litigato con mia madre. Non voleva che uscissi... Certe volte vorrei proprio essere Alis..."
E rimaniamo così in silenzio per un bel tratto di strada se non per qualche indicazione.
"In fondo a destra. Poi dritto."
E continua a guidare così, concentrata, in silenzio, senza che parliamo. Poi però piano piano mi passa, così, all'improvviso, senza essuna spiegazione. Anzi non ci penso proprio più.
"Ma dai, fichissimo..." Apro l'astuccio e lo vedo.
"Sai l'ultimo dei Maroon 5... Ma chi te l'ha dato?"
"Me ne ha fatta una copia Aldo."
"Sul serio? Bè carino."
La guardo. Mi guarda. Sorride.
"Me lo dai che lo carico sul mio iTunes così poi ce l'ho nell'iPod?"
"Certo!"
"Bene." E continuo ballando fino ad arrivare al Wild West. Alis è fuori dal locale. "Che c'è? Che succede?"
"Niente, ci sono solo tre coppie e per di più di anziane!" guardo dentro.
"Ma dai mi sembra carino... E poi uno di quelli che tu dici assomiglia a mio fratello!"
"Ma che, magari, mi ci fionderei subito... guarda che sguardo. E" vecchio dentro quello! Dai fuggiamo..." E monta sulla sua macchinetta. "Ma avevi prenotato! " "Si, ma avevo dato il cognome di Clod! Seguitemi!" E parte a tutta velocità.
Le stiamo dietro a duemila e alla fine arriviamo da Celestina ai Parioli.
Alis lascia la macchinetta al posteggiatore.
Non me la graffiare che ti ammazzo..." glielo dice ridendo, ma secondo me non scherza molto. Alla fine entriamo tutte e tre.
Arriva un cameriere.
"Abbiamo prenotato per tre. Sereni."
Alis deve aver chiamato dalla macchinetta, stavolta ha dato il cognome vero. Era sicura che ci saremmo andate.
"Ciao, Alis."
"Buonasera."
La saluta una signora che sta cenando con un tipo strano, sono un po'"rifatti tutti e due. Forse sono amici della madre. Per come sono vestiti potrebbe anche essere.
"Ecco, questo è il vostro tavolo."
Ci sediamo. Alis si guarda in giro.
"Molto meglio qui."
"Sì, certo."
"E anche più vicino..."
"Ma non c'è gente forte."
Ai tavoli c'è un po'"di tutto, per quello, diverse coppie di ogni età.
"Ehi ma quella non è... come si chiama? Dai..." Guardo meglio dove indica con il suo mento Alis. Sì, è proprio lei. E sta con un altro, il giorno di San Valentino, cioè non è una cena qualunque.
"Dai che è lei... Non mi viene il nome."
Alis insiste. "La ragazza di Matt! "
"Melissa..."
"Ah ecco, sì, Melissa! " E quella ragazza laggiù, anche se è molto distante, è come se ci avesse sentito. Gira lo sguardo verso di noi. Clod e io ci giriamo subito dall'altra parte.
Alis invece mantiene fìssa lo sguardo. Anzi vedo che alza pure il sopracciglio come a dire: "Ehi bella, che ci fai a cena con un altro?". Poi Alis si gira verso di noi. Si vede che è finita la lotta.
"Non ci credo. Lui le ha preso la mano. Gliel'ha accarezzata..."
"Quindi..."
"Matt e lei si sono lasciati! "
"Domani lo chiamo..."
"Alis! Ma quello a momenti non si ricordava neanche di me, a te ti avrà visto una volta."
"Sì, ma per come mi ha guardato... vedrai che si ricorda. Si ricorda..."
"Va bè..."
Apro il menù. Certo che Alis quando fa così mi da sui nervi. È di un convinto! E poi scusa forse ci sono prima io, no? Ecco, mi sto innervosendo ma non con lei in realtà, no, con me! Perché queste cose che penso dovrei dirgliele. Ecco dovrei discuterci e fargliele presenti, anche perché so di avere ragione. Va bè, magari la prossima volta. E anche questo un po'"mi fa arrabbiare perché alla fine rimando tutto sempre alla prossima volta. E a volte quando vorrei risponderle non mi vengono le parole giuste, così ci passo sopra. Poi torno a casa e mi viene la risposta perfetta che avrei potuto darle... ma ormai è tardi!
"A che pensi?"
"Oh, niente..."
Ecco, come volevasi dimostrare.
"Allora ordiniamo? Dai che sta venendo il cameriere."
Alis ci guarda aspettando le nostre decisioni.
"Io prendo un antipasto di terra e poi pasta all'amatriciana."
"Ti tieni leggera eh... Clod, tu?"
Clod chiude il menù. "Io solo un'insalata."
"Eh?"
Alis e io ci guardiamo e quasi sveniamo.
"Non ci posso credere..."
"E che è successo?"
"E" entrata forse nella tua testa quella parola da te odiata... dieta?"
"Spiritose. E" che non ho molta fame."
E così ordiniamo sul serio quello che avevamo in mente. Alis si prende un'aragosta alla catalana che io ho assaggiato una volta e mi è sembrata troppo all'aceto ma che a lei piace tanto, bo, e così, appena il cameriere se ne va, riattacchiamo con la nostra indagine psicoanalitica.
"Vogliamo sapere il perché di questa dieta! "
"Sì, cosa ti ha portato a ragionare..."
"Cosa è successo?"
"Chi ti ha detto cosa?"
"I tuoi? Un ragazzo?"
"Un film?"
"Un sogno?"
E ci divertiamo a farle sempre più domande che alla fine Clod non ce la fa proprio più. "Ok, ok... Basta." Rimane un attimo in silenzio. E noi due pure.
"È che..."
"È che?"
Clod ci guarda un'ultima volta, poi esplode in un sorriso.
"Mi sono messa con Aldo."
"Nooo!"
"Non ci credo!" Alis si butta all'indietro che quasi cade dalla sedia. Io sono felicissima ma non riesco proprio a crederci.
"Non è uno scherzo, vero?"
"Ti sembro una che scherza su queste cose?"
"Raccontaci..."
E piano piano sul nostro tavolo cala una specie di silenzio come solo la parola amore sa creare. Perché l'amore, cioè in che modo due persone si conoscono, si frequentano, si telefonano, si mettono insieme o si lasciano, non c'è niente da fare, interessa sempre tutti. Se te lo racconta una come Clod poi, ti emozioni ancora di più.
"Allora era finita la lezione di ginnastica. Avevo fatto la doccia e ancora avevo i capelli un po'"bagnati. Sono uscita fuori e lui era lì, sotto il portone della palestra. Pioveva e la pioggia si vedeva in controluce perché era pure saltata la lampadina del lampione..."
"Ma dai! Meglio..."
Clod sorride ad Alis, "Allora stranamente non ha voluto fare nessuna imitazione... Siamo rimasti in silenzio, poi mi ha detto una cosa bellissima: "Sai, prima odiavo venire a ginnastica...'".
"E tu?"
"Io ho detto che invece odio ancora andarci... Però ci vado sempre lo stesso. Allora ci siamo messi a ridere. Poi è passata una macchina veloce vicino al marciapiede che quasi non ci ha visto e ci stava per fracicare tutti..."
"Bellissimo, come nei film!"
"Sì, proprio, allora siamo finiti vicini... E, non so come, ci siamo baciati."
"Come due calamite che finiscono attaccate..."
"Sì o come due calamità! "
Alis deve sempre distruggere tutto.
"Ma allora che ci fai qua... Oggi dovresti festeggiare con lui! "
"Infatti mi ha scritto un messaggio, forse ci vediamo dopo."
"Ma vai ora!" Clod guarda Alis quasi come a chiedere "posso?". Ma io non ci penso due volte e insisto.
"Ma vai! Vai! Mi accompagna Alis!"
"Ma certo... l'accompagno io! " Non fa in tempo a finire la frase che Clod quasi rovescia il tavolo. "Grazie, avevamo organizzato cena e tutto. Non sapevo proprio come dirvelo..." E sparisce fuori del locale. E noi rimaniamo così a mangiare e chiacchierare un sacco, a commentare la notizia incredibile.
"Ma ti rendi conto... Clod fidanzata e noi due no! "
Però sono felice. Era quella che sulla carta aveva molte meno possibilità. E per un attimo Alis sembra triste e proprio non la capisco. Dovremmo essere felici per la nostra amica. Ha realizzato un sogno! Certo per me stare con Aldo e subire ogni giorno tutte quelle imitazioni incomprensibili che fa, sarebbe un incubo. Ma se lei è felice! Questo conta nella vita, essere felici per quello che veramente ti fa felice... Glielo dico ma lei sembra pensare ad altro. "Scusi, cameriere, che ci sono le torte al cioccolato?"
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