Mi sorride e mi fa: "Posso?".

E che gli dici in questi momenti? Certo, prego... certo, prego? Ma che! Oppure: sì, sì, approfitta pure... approfitta pure? No, non posso dirglielo! Ma neanche posso dire, scusa meglio di no... Non so neanche di che si tratta! Cioè, un po'"me lo immagino... Ma non so bene cosa accade veramente. Alla fine gli dico un mezzo sì facendo solo cenno con la testa. E Lore non se lo fa ripetere due volte. Prende improvvisamente velocità e diventa quasi famelico e respira più veloce e quasi mi preoccupa. Anzi è affannato, si agita, lotta con la mia cintura. E alla fine vince e infila la mano nei miei jeans. Ma qui improvvisamente rallenta, lo sento... e per fortuna la sua mano è calda e si sposta lungo il bordo delle mutandine. E Lore mi da un bacio più lungo, quasi per rassicurarmi e poi, senza pensarci due volte, infila del tutto la mano.


Mi fermo nel racconto. Prendo un po'"di tisana. Bevo lentamente e le guardo.

"E allora?" Clod è nervosissima. Anche Alis è stranamente attenta. "Sì, sì, e poi?"

Clod mi scuote prendendomi con una mano per le spalle facendomi quasi rovesciare la tisana. "E dai! Vai avanti! Vai avanti! " E mangia a ripetizione tutti i possibili pezzetti di cioccolato che trova nel piattino, briciole minuscole che raccatta poggiandoci sopra le sue dita cicciotte e poi se le spiaccica sulla bocca. Le sorrido.

"E poi... mi ha toccata lì."

"Lì... lì?" Fa Clod spalancando gli occhi sorpresa, stupita, non crede alle sue orecchie.

"Lì... lì. E certo. Lì! E dove se no..."

Ma guarda che questa qui è assurda certe volte!

Alis ha ritrovato il suo autocontrollo, sta sorseggiando il suo frappé in maniera tranquilla, come se niente fosse, come se sentisse cose di questo genere ogni mattina. Poggia il bicchiere sul piattino in maniera delicatissima. Poi mi guarda negli occhi.

"E ti è piaciuto?"

Anche Clod subito la segue. "Eh sì, sì... ti è piaciuto?"

"Boh, non so... Mi ha fatto un po'..."

"Un po'...?"

"Un po'..."

"Male?"

"No, ma che! È stato dolcissimo."

"Quindi ti ha fatto bene! " Alis e la sua praticità. Se non è male, è bene!

"No... mi ha fatto..."

"Ti ha fatto?"

"Il solletico."

"Il solletico?"

"Eh sì, il solletico, cioè mi veniva da ridere. Certo non è che sono scoppiata a ridere in faccia a Lore mentre mi toccava! Però dentro di me mi tenevo da morire. Vi giuro non sapete come stavo..."

Alis scuote la testa. "Senti un po', ma dove ti toccava?"

"Te l'ho già detto..."

"Sì, lo so, ma in superficie?"

"Cioè?" La guardo interessata. "Ora ti spiego. Scusi?" Alis chiama la cameriera. "Che, mi può portare un foglietto e una penna?"

"Sì..." la cameriera sbuffa. Come se quello non fosse il suo compito. E certo che non lo è. Comunque viene pagata. Anche per essere gentile, no? Mentre aspettiamo, Alis da un ultimo sorso al suo frappé. Poi sicura ci sorride.

"Ora vi faccio vedere. Comunque è chiarissimo, si vede che anche per Lore era la prima volta."

"Questo non gliel'ho chiesto!"

Alis si tira su le maniche. "Calma, calma, ora vi spiego..."

Proprio in quel momento al tavolo arriva un foglio con una penna.

"Ecco qua... Poi ridatemi la penna."

La cameriera si allontana scuotendo la testa. Ma che roba, non ci posso credere! Che poi è una specie di Bic! Comunque Alis sta iniziando la sua spiegazione.

"Allora, voi sapete che Laura, mia sorella più grande, è medico, no? Si è laureata in Medicina."

"Eh...e allora?"

"Allora mi ha spiegato tutto! Come si prova piacere e non solletico per esempio..." E fa uno strano disegno, una specie di ovali. Che quando capisco a cosa si riferisce rimango senza parole.

"Alis, ma veramente vuoi farci una lezione sul sesso qui?"

"Certo, perché no? Un posto vale l'altro..."

"Ok, come vuoi."

"Vai avanti." Ma poi me ne viene in mente un'altra. "Ma tua sorella non è ortopedico?"

"Sì, ma che c'entra?"

"Come che c'entra, ti avrà spiegato cosa si deve fare quando ci si rompe un braccio o una gamba. Ma ancora di quella parte lì non ti si è rotto niente!"

"Come sei cretina!"

"Salve ragazze, che state facendo qui?" Rosanna Celibassi. La signora più snob, ma che dico snob, più super snob di tutto il Farnesina. Ci si piazza davanti e ci guarda curiosa e pungente come sempre. Non c'è niente da fare, è tutta sua figlia. Michela Celibassi. Sono identiche. La figlia vuole sempre sapere tutto di tutti, si informa addirittura, fruga nei diari anche per sapere quello che faciamo. Io per fortuna tengo tutte le informazioni, pensieri, riflessioni, decisioni, e soprattutto fidanzamenti, sempre che accada qualcosa, dentro il mio cellulare. Il mio fantastico Slide Nokia 6500. Ci sono affezionata da morire. L'ho chiamato NokiToki. Ma questa è un'altra storia, un po'"più triste o forse più bella non lo so, so solo che oggi non mi va proprio di parlarne. Anche perché ora c'è il problema Celibassi!

"Oh, salve signora, niente... prendevamo un frappé..." Alis è veloce a piegare il foglio e nasconderlo dentro la sua agenda Comix. "Stavamo chiacchierando."

"Alice, ti ricordi di domani sera vero?"

"Certo signora."

"È alle 21. Sto andando a ordinare tutto proprio per voi..." la signora Celibassi rimette il suo elegante portafogli in borsa. "Sarà felice Michela, vero? Anche lei mi ha parlato di questo posto, dice che ha le torte zabaione e cioccolato più buone di Roma. Sai se le piace qualcos'altro? La vorrei fare proprio felice..."

Alis sorride e piega un po'"la testa. "No no, così va benissimo, non mi viene in mente niente altro. "

"Ok, allora ci vediamo domani." La signora Celibassi si allontana con tutto un rumore di ciondoli e catene e bracciali e ogni tipo d'oro che penzola da tutte le parti. Roba che se qualcuno la spogliasse, dopo un primo spavento, si potrebbe fare di sicuro due settimane alle Maldive. Clod aspetta che si sia allontanata.

"Ehi, non ci avevi detto niente."

Alis è un po'"imbarazzata.

"Di cosa?"

"Sì, fai pure finta di non capire."

"Cioè... c'è la festa di Michela domani sera?"

"È che non vi volevo far rimanere male."

Clod alza le spalle. "Figurati, non ci sarei mai venuta... vi annoierete."

Alis fa segno di sì con la testa.

Poi Clod la guarda meglio. "Ma chi ha invitato, lo sai?"

"Boh." Anche Alis alza le spalle. "Non lo so. Qualcuno della classe..."

"Ma ci sono anche Marchetti, Pollini, Faraoni, insomma loro?" Clod è andata in agitazione. Loro sarebbero i Topi. Ma vi pare che un gruppo di ragazzi più o meno deficienti può avere come soprannome i Topi? Boh, stanno nell'altra sezione, la D. E fanno solo casino e sono degli idioti. Oddio, qualche volta mi hanno pure fato ridere un sacco. Sono stati alla festa della Bezzi, Arianna, quella che si crede quasi più della Celibassi e uno di loro, ancora non si è saputo chi, ma io qualche sospetto ce l'ho, ha fatto una cacata pazzesca. Ma non una cacata tanto per dire. Una cacata sul serio e l'ha pressata dentro la lavatrice, dove c'erano i panni bianchi. Camicie, camicette, golf di tutta la famiglia e poi l'ha fatta partire a tutto spiano. Ora vi renderete conto che razza di frullato è uscito lì in mezzo? I Topi hanno fatto anche altri scherzi alcuni troppo divertenti ma ora non me li ricordo. E comunque mi ha raccontato tutto sempre Matt. Matt, vero nome Matteo, piuttosto grassottello ma carino di viso, ha i capelli lunghi biondocastani, un po'"più scuri dei miei ed è molto simpatico, poi veste sempre molto fico, ha le magliette e i pantaloni giusti, almeno è così da quando ci siamo lasciati a luglio scorso. Non l'ho ancora rivisto. È lui che mi ha raccontalo del soprannome del gruppo dei Topi. Io gli ho chiesto da dove veniva ma non mi ha voluto dire più di tanto. "Un giorno forse te lo spiego..." È stato piuttosto vago, si è tenuto "sghiscio" come diciamo io e le mie amiche, insomma quando uno nasconde qualcosa, ma io una vaga idea di quel soprannome me la sono fatta, ma temo che sia una borata super. D'altronde quei Topi là se non dicono porcate non si divertono.

Comunque questa cosa della festa della Celibassi non mi va giù. Alis prende subito il biglietto del conto.

"Pago io... " Me lo strappa quasi dalle mani quando arriva la cameriera. Secondo me si sente in colpa. È anche vero che ha sempre pagato lei i conti!

Clod si è mangiata un ultimo pezzetto di cioccolata rubandolo dal mio piattino e alla fine siamo uscite. Ce ne siamo andate un po'"ciondolanti, sai quelle amiche che comunque vivono una certa amarezza. Insomma, forse pensandoci bene Clod ha ragione, Alis ce lo avrebbe dovuto dire.

"Ciao ciao... Ci vediamo..."

Ecco, me ne accorgo subito che c'è qualcosa che non va, non mi viene da fare il mio solito ciauuu! E così me ne vado. Alis sale sulla macchinetta. Clod la saluta e monta sulla sua. Io faccio fìnta di niente e cammino per conto mio, ma appena svolto l'angolo, faccio subito uno squillo a Clod. No! Cavoli, non ci voleva! Ho fìnito il credito. Speriamo che mi richiami. E dopo un secondo mi arriva un messaggio. "Che succede?"

Vorrei poterle rispondere ma non ho credito. Uffi. Sempre nelle situazioni più diffìcili. Oddio non è che sia così complicato, poi. Speriamo che Clod capisca. Dopo un altro secondo mi squilla il cell. È lei. Rispondo.

"Scommetto che non hai credito."

"Brava! Allora?"

"Allora che?"

"Madò, brutta "sta cosa di Alis, eh?"

"Pessima." Rimane per qualche secondo in silenzio, chissà cosa sta pensando. Tanto paga lei. Poi come se finalmente avesse messo a fuoco. "Forse non dovremmo vederla più, eh?"