Ultimo acquiso? Cinturina color argento di quelle morbide.

Un aggettivo per descriverti? Nice.

Hai animali a casa? Sì. mia sorella.


Tra un mese sarà primavera. Come mi piace questo periodo dell'anno... I primi colori, l'idea che l'estate non è più così lontana! Tutto sempre più leggero! Le prima gite fuori Roma la domenica con le macchinette di Alis e Clod, ma soprattutto con la moto di mio fratello. A volte mi sembra pazzesco che lui, proprio lui, ogni tanto mi dedichi una domenica! Sì, succede che dopo pranzo, se non ho ancora fissato con Alis e Clod e lui magari non ha tipe che gli gironzolano intorno, allora mi dice di andare un'oretta con lui a provare la moto. Che figata! Lo abbraccio stretta stretta e mi sento sicura. Andiamo su quella strada che porta in campagna verso il lago di Bracciano e sfrecciamo veloci e vedo tutto il paesaggio che sfila di lato. Poi abbasso la testa quando accelera perché mi sembra quasi che il casco mi voli via e mi rannicchio contro di lui mentre tutto va via veloce. Sarà che oggi è una bella giornata di sole, la prima di questo mese. Cudini ci ha fatto impazzire dalle risate. Mancava in classe Triello, noto secchione pazzesco, peggio della Raffaelli. E per non esserci lui vuoi dire che sul serio era malato! Insomma arriva il prof Pozzi di arte che ha il suo schema tutto preciso, studiato, super metodico. Cioè avete presente la battaglia navale? Ecco, di più. Ogni banco è numerato, lA, IB, 2A, 2B e così via, per nomi e cognomi e anche tutte le interrogazioni fatte e mancanti.

Insomma... state a sentire.

"Forza ragazzi ai vostri posti... Prendete posto per favore. Vai a posto Liccardi!"

"Io sono Pieri!"

"Ah sì, vai a posto Pieri."

Eh già, perché il prof Pozzi ha un difetto assurdo. Non ricoosce nessuno! O forse un pregio. E comunque è stato di un divertimento assoluto. Il prof prende posto dietro la cattedra. Tira fuori il suo registro dalla borsa e lo apre.

"Allora, oggi interroghiamo, interroghiamo... Triello!"

Non fa in tempo ad alzare il viso dal suo registro che Cudini ha già preso il posto di Triello: banco 6A. La Raffaelli, altra secchiona a livello universale, subito interviene e alza la mano.

"Mi scusi prof..."

Ma Bettoni, il grande amico di Cudini, la blocca.

"Non t'azzardare... che fuori ti gonfiamo."

Il prof Pozzi controlla sulla sua piantina di chi è quella mano alzata.

"Sì, dimmi, Raffaelli."

"No, no niente. Pensavo di dover essere interrogata io."

"No, tu ce l'hai già le tue, mancava appunto Triello. Allora dimmi n po'..."

Cudini si è alzato e ha le mani dietro la schiena, dritto e composto, pronto e preparato su qualsiasi domanda.

"Parlami dell'arte romana..." Cudini sorride come a dire "E vai, questa la so!".

Bettoni naturalmente tira fuori il telefonino e inizia a filmare.

"L'arte romana è stata praticamente "rubatà dall'antica Siria, i primi dipinti poi erano dei babilonesi... E dei sumeri!"

Il prof Pozzi alza gli occhiali dal naso come per riuscire a sentire meglio.

"Da chi?"

"Ah no, scusi... dagli egiziani."

"Dagli egiziani?"

"Ma che dico... dai francesi."

"Dai francesi..."

"No no, ecco... dai bulgari! "

Insomma una serie di assurdità che chiaramente ci fanno ridere tutti, ma da pazzi, soprattutto pensando a Triello che avrebbe saputo sul serio qualunque cosa e invece improvvisamente è uno dei più ignoranti della classe. E senza neanche esserci!

"Ma io non ci posso credere, Triello! Ma che, ti sei bevuto il cervello?"

Il prof Pozzi sbatte il registro sulla cattedra.

"Cosa ridete voi? Ridete della sua ignoranza... Bravi! Bravi! Non dovete ridere. Ma che, ti sei innamorato Triello? Ma che, ha perso la tua squadra del cuore? Ma che, ti è caduto un fulmine in testa? Avevi tutti distinto! E ora sai che ti do? eh? Sai che ti do? E no che non lo sai... non sai niente! Ti do gravemente insufficiente!"

E giù risate da sentirsi male.

E Cudini che insiste.

"Prof, lei è ingiusto, qualcosa la sapevo."

"Ma cosa?"

"Come cosa? Ma che non mi seguiva, le ho detto un sacco di popolazioni."

"Sì, alcune che son venute dopo i romani! Triello! Lei è la vergogna di questo istituto ! "

"E" lei l'asino che non capisce! "

E iniziano una discussione di tali proporzioni che CudiniTriello viene mandato fuori dalla classe con tanto di nota.

Il giorno dopo il vero Triello, dopo essersi ripreso dalla malattia, rientra in classe.

"Ciao, come stai?"

"Come ti senti?"

"Tutto bene?"

Triello ci guarda stupito. Tutti che gli chiedono notizie sulla sua salute. Non ha mai avuto tanta considerazione da nessuno della classe.

"Ci eravamo preoccupati! " Triello va al suo solito posto. Nessuno chiaramente gli racconta niente. Ma abbiamo continuato a guardarlo e a ridere per tutto il tempo.

Il pomeriggio Cudini gli ha mandato un mess: " Vai su www. scuolazoo. com. E... grazie!". Quando Triello si è collegato a Internel e si è visto interrogato dal prof Pozzi, malgrado fosse assente, bè si è sentito svenire.

"Mamma..."

Inutile dire che la nota di Triello è passata a Cudini che però è rimasto in classifica su www. scuolazoo. com per ben dieci settimane. Un record assoluto per lui.

Febbraio mi sembra il mese più fico dell'anno. Primo perché sono nata io, il 3 per essere precisi, e secondo perché c'è la festa i delgli innamorati. Cioè, già il fatto che un mese viene scelto come periodo in cui si festeggiano gli innamorati sarà importante, no? E comunque ho capito che il 3 febbraio è un giorno speciale. Sono nate diverse persone: Paul Auster, scrittore, Felix Mendelssohn, compositore e Simone Weil, una sociologa francese. Non è molto conosciuta ma quello che ho letto di lei mi ha fortemente impressionata. Aveva un carattere profondo e sensibile e in questo un po'"mi riconosco, ma la cosa che mi preoccupa è che proprio a quattordici anni attraversa una crisi di sconforto adolescenziale che la porta vicino al suicidio. Quando l'ho letto ci sono rimasta. Anch'io qualche volta devo ammettere che l'ho pensato. Poi ne ho parlato con le mie amiche.

"Sul serio? E perché?" Clod mi guarda quasi senza parole. "Cioè è assurdo... perché ti viene in mente una cosa del genere?" "Boh, non lo so, forse perché mi sembra tutto così difficile, le cose dei grandi sembrano così... così irraggiungibili che di fronte a quello che non sai che ti aspetta ma che dovrai affrontare, preferisci non esserci."

Alis rimane per un po'"in silenzio. Poi ci guarda e sorride.

A me è venuto in mente spesso." Poi una pausa e riprende. "Forse perché mi annoio." E ci fissa apposta in quel modo che fa lei per farci arrabbiare.

"Una volta ci ho anche provato sul serio, sapete!"

"E che hai fatto?"

"Ho bevuto del gin per prendere coraggio."

"E poi?"

"E poi non sapevo più che fare, mi girava la testa, mi sentivo da schifo. E alla fine ho vomitato tantissimo. Mamma si è anche arrabbiata perché le ho sporcato tutto il suo tappeto preferito, pensa te... E comunque ora è passata, il gin mi fa schifo. E il tappeto di mia madre pure... usciamo?"

Quel giorno si è comprata e ci ha comprato di tutto. Aveva ricevuto una carta di credito per non so quale strana ragione. Forse perché aveva raccontato anche a sua madre quella storia e lei, non sapendo cosa dire o che fare, le aveva regalato quella carta. Comunque il fatto che anche Simone Weil ci abbia pensato mi fa stare molto meglio. Uno pensa un sacco di cose e crede di essere fondamentalmente unico e strano nei suoi pensieri quando invece poi non è così. Tutti le pensiamo certe cose. Ma pochi sono quelli che riescono veramente a raccontarle. Dunque questa Simone Weil deve averlo detto a qualcuno, se no non sarebbe potuto essere scritto nella sua scheda, no? E comunque mi piace un sacco questa Simone! Cioè è diventata prima professoressa, poi ha abbandonato gli studi ed è diventata operaia e ha scritto dei Quaderni con tutte le sue poesie, riflessioni, leggo, di "rara integrità esistenziale". Ecco, mi piace questa cosa, perché, anche se forse non la capisco fino in fondo, è rara. Credo che voglia dire che abbia sempre provato a comportarsi bene e per allora magari non era così facile, e il fatto che sia nata per qualche ragione nel mio stesso giorno, o meglio, io nel suo, visto che è venuta al mondo molto prima di me, ci rende simili, molto simili. Così come devo avere delle grandi affinità con lo scrittore Paul Auster e il compositore Mendelssohn, due persone profonde e sensibili, famose nel mondo proprio perché sono stati capaci attraverso le parole e la musica di esprimere ciò che provavano.

Uno con il quale non mi ritrovo proprio è invece il regista Ferzan Ozpetek. Cioè anche lui è nato il mio stesso giorno, ma se non mi ci avesse portato Rusty, che lo ama moltissimo, forse non avrei mai visto il suo film. E comunque non ora perché i suoi film sono, come dire, ecco, dolorosi. E ci sono talmente tante cose dolorose al mondo che non ti va proprio di pagare un biglietto 7,50 euro per farti dire da qualcun altro per due ore consecutive quanto si soffre. Lo so da me... e non mi paga nessuno! Però siccome il biglietto me l'aveva offerto Rusty e lui ci teneva tanto, tutto sommato quel suo film, Saturno contro, dopo due giorni l'avevo anche superato e non l'ho segnato neanche nella mia agenda come "ricordo negativo". Forse ha ragione Rusty quando mi ha detto: "Oh... Caro, un giorno capirai".

E non lo dice come fa papà, che sembra darmi della deficiente, lo dice in maniera carina, ecco, come fa nonno Tom. Insomma mi fanno capire che per certe cose non si deve avere fretta, che sono delle sensazioni, delle emozioni, che maturano con il tempo, come certi tipi di frutta, e che quando è il momento, allora sì che è bello prenderle a morsi. Ma la cosa che mi fa impazzire è che io sono nata lo stesso giorno che era nato Carosello. Cioè non è qualcosa che conosco bene o che ho visto, ma mi diceva mamma che era bellissimo. Nonna Luci le diceva sempre: "Ti mando a letto dopo Carosello".