"Mostro, sei un mostro, ma sei così bella che te la mangio questa! " E prova a mordermi la mano e mettersela tutta in bocca. E io cerco di sfuggirgli ma mi fa così ridere. Anche nonna è di buonumore e alla fine mi dimentico perno il nostro segreto.

Meno due! Domani sera c'è la mitica festa della Borzilli al Supper. Iniziamo i preparativi a casa.

"Mamma, domani ci ha invitato Alis a dormire a casa sua."

"Ma chi siete?"

"Clod, io e Alis."

"E basta?" Alza il sopracciglio leggermente dubbiosa.

"E certo, vuoi chiamarla? Poi c'è la madre, naturalmente."

Mamma scuote la testa. "E" tutta scombinata quella famiglia."

"Ma Alis no, Alis è una mia amica, Alis non c'entra niente con i casini dei genitori."

"Caro! Piantala, non mi piace quando parli così... Sembra che

te fai parte di quella famiglia. Che, sei stata adottata?" Mi ridimensiono. "No, no, scusa mamma." "Ok. Parlo con tuo padre. Per me puoi andare." "Sì, ma convinci anche lui. Se no, a che serve! E dai che se vuoi..."

Me l'abbraccio e la stringo tutta. Mamma all'inizio alza le braccia. E come se si fosse arresa. Poi le lascia cadere giù. E mi abbraccia.

"Sei terribile. Vai a scuola se no fai tardi e poi sul serio non vai da nessuna parte."

"Sì, sì, certo." Scappo via, non me lo faccio ripetere due volte. E faccio sul serio quella preoccupata di fare tardi.

Cioè sembro la Raffaelli, una di quelle che non vive che per la scuola, che ama proprio studiare e non se ne vergogna! E lo faccio così bene che mi merito un Oscar come attrice. E invece.. quando torno da scuola, vinco il permesso.

"Sì, ha detto papà che ci puoi andare!"

Grande mamma. L'abbraccio ancora di più. "Ehi... ferma, ferma, così mi fai cadere! Che è tutta questa felicità? Mi devo preoccupare?"

Già, è vero. Sono stata stupida. Mi ricompongo.

"No, è che sono felice che tu sai capire quanto ci tengo all'amicizia con... Alis e Clod..." Mamma mi guarda. "Quando avevo la tua età avevo un'amica, Simona, un giorno così di botto non mi volle più vedere. "

"Forse eri troppo bella per lei." Sorride e piega la testa.

"Non sto scherzando. Allora l'ho cercata e ho chiesto spiegazioni. Se avevo fatto qualcosa di male. E lei mi ha detto semplicemente: no, no, ti sbagli. Forse ho avuto un po'"da fare. Ma da quel giorno comunque non mi ha mai più chiamato."

La guardo perplessa. "Cosa vuoi dire, mamma?"

"Che per me Simona era la mia amica del cuore. Per lei invece io non ero nulla, solo che non l'avevo capito."

"Sì mamma, ma Alis, Clod e io ce o siamo dette, ci raccontiamo tutto, siamo proprio unite è diverso... Solo che non sei con noi... Tu non puoi capire, "

"Ah certo, io non posso mai capire. Sai cosa mi diceva sempre mia mamma? "A volte devi sbattere contro un vetro per capire che c'è.'"

"Si vede che nonna non vedeva un tubo... Io ci vedo benissimo. "

E fuggo via.

"Chiamami quando sei arrivata."

"Sì, mamma." Scendo veloce le scale e come da piano stabilito Clod è fuori dal cancello. "Ciauuu!!!"

Monto sulla macchina, ma prima saluto mamma che naturalmente si è affacciata alla finestra.

"Andiamo. Vai Clod, vai! "

Parte a tutta velocità.

"Non così forte che c'è mamma affacciata! "

"E prima forte... E poi no... Ma insomma con voi non ci si capisce mai niente!"

"Che hai? Ti rode?"

"Io?"

"E chi se no?"

"Ma che, non ho niente."

"Non è vero!"

"Ok, potevo andare con Aldo, ci siamo sentiti e poteva venire anche lui, è stato invitato!"

"Sul serio? E come mai la conosce?"

"Boh, un'amica di un suo amico. Ci sarà un sacco di gente stasera..."

"Bè meglio. Lo vedi lì."

"E già... l'unica volta che si può combinare qualcosa che ci vediamo fuori dalla palestra... Lo vedo lì! E se poi non lo trovo?"

"Ma quanto rompi... Meglio. Ti fai desiderare!"

"E se poi non mi desidera?"

"Se già parti così, allora sei finita... Non va proprio."

Clod alza le spalle. "Se lo dici tu..."

"Fidati! " La guardo, è un po'"sconsolata. Cerco di cambiare discorso.

"Ehi, hai portato la roba?" Detta così sembra qui film dovi tutti sparano, corrono, fuggono, hanno dei fisici pazzeschi, sono di colore e di mezzo c'è la droga.

"Sì, sì, sta qua dietro..." Mi giro. Dentro le buste Catenella ci sono tutti i nostri super vestiti! I top di paillette, le gonne corte, gli stivali con la calza attaccata.

"Uaoooo! Sarà una serata fichissima."

Clod mi guarda e in un attimo ritrova il sorriso. "Sì, sarà pazzesca!"

Dopo neanche un minuto siamo da Alis. Ci apre la porta e ci salta addosso gridando. "Uaoo! Eccovi e meno male! Forza che cominciano i preparativi ! "

Ci tira dentro e ci trascina con lei. Sulla porta del corridoio compare la madre.

"Alis non correre così, che rompi qualcosa! "

"Mamma ma quanto rompi, avevi detto che ci lasciavi sole."

Alis accompagna la madre alla porta del salotto dove c'è una sua amica che l'aspetta. Quasi la spinge fuori dalla "sua" casa.

"S, sì, ora esco... Ma non rovinare le cose di casa..."

"Ma che ti importa! Si ricomprano. Invece portami una bella sorpresa che ancora non abbiamo fatto pace! "

E così dicendo le sbatte tutte e due fuori di casa e chiude la porta. La sua amica scuote la testa.

"E" sempre così tua figlia?"

"Pensa che è migliorata! " Un attimo dopo Alis si fionda in salotto e mette i Tokio Hotel. "Vai! " Balla come una pazza, saltando sui divani, passandoci davanti, scompigliando sia me che Clod.

"Stasera sarà da sballo! Venite, andiamo di là."

Una camera enorme fatta di tutti gli specchi possibili riuniti. Ci proviamo i vestiti, uno, due e poi ne proviamo altri, i più diversi. "Vedrai che questo ti sta benissimo!"

Alis ne ha molti di più e ha preso a sorpresa anche altre cose per noi. Cioè, non è una sfilata, di più. Un cameriere impeccabile compare in punta di piedi.

"Signorina, le ho preparato te verde, tisana e cioccolato."

"Lascia lì e sparisci." Vede che la guardo male. Allora corregge la sua frase. "Per favore."

E proviamo anche a truccarci, mettendo ogni tipo di colore e rossetto e trucco sugli occhi. "Questo... Questo più scuro! Prova questa matita, questa blu."

"Questa argentata mi sta benissimo."

Alis si avvicina. "E vero... Sfuma qui sopra. Ancora di più..."

Poi mi guardo riflessa nello specchio.

"Ci metterei il celeste e poi l'azzurro e poi il bianco a sfumare..."

"Ma sembri una pazza! "

"Appunto!"

Alis alza la musica e continuiamo così, ridendo, spingendoci, truccandoci, ballando, insomma tre vere pazze.

Ore otto. Siamo pronte.

"Siamo fìchissime! "

Non è lo stesso pensiero del portiere che, vedendoci uscire, si mette la mano sulla fronte.

"A bello! Siamo le meglio! " Alis e il suo modo di fare. Almeno scherza, ride e non lo tratta male.

Scendiamo giù alle macchinette. Clod è veramente buffa nel suo vestito corto. E ha, come dire, un'eleganza simpatica!

"Che strada facciamo?"

Alis alza il sopracciglio. "Io devo andare prima da una parte. Ci vediamo lì."

"Ma lì dove? E se non ci fanno entrare?"

"Ma dai, siete sulla lista. E" in centro, vicino al cinema Barberini: scendendo giù, sulla destra... Supper, lo sanno tutti!"

E sparisce dentro la sua macchinetta rosa super accessoriata Hello Kitty, e parte quasi sgommando.

"Chissà dove va."

"Boh... ha sempre qualche strana sorpresa..."

Clod è più dura. "Per me è fuori di testa."

"Per me è Alis e basta."

"Sì, dai, va bè" me la da vinta. "Cerchiamo sto Supper."

Giù per la discesa da piazza Barberini.

"Devi andare di là."

"Ma no, Alis ha detto a destra."

Clod si ferma.

"Ma che fai?"

"Chiedo..."

"A un marocchino?"

"Eh, scusi? Sa dov'è il Supper?"

Il marocchino si avvicina alla macchina. "Il che?"

"Hai visto," alzo le spalle, "che ti dicevo."

Clod insiste. "Il Supper."

"Ah scusa, non avere capito prima! Bellissimo locale, seconda strada a destra e poi sei arrivata! "

"Grazie!"

Il marocchino si allontana. Clod mi guarda soddisfatta. "Hai visto? "

"Sì, ma era a destra!"

Troviamo il posteggio, poi il locale, i nomi sulla lista e in un attimo siamo dentro.

Non ci credo! Ci sono tutti i Topi... E Cudini con l'amico suo.

"Ciao! " Mi passa uno vicino. E" Matt.

"Ciao" lo saluto freddamente.

"Sei arrabbiata?"

"Io? E perché?"

"Bè, per quella sera alla festa quando siamo saliti su... e non ti avevo detto della ragazza."

"Ma figurati... perché dovrei essere arrabbiata? No. Scusa vado a salutare i miei amici. Eccoli! Sono l! Vieni Clod" e così mi sfilo e ci allontaniamo da lui.

Clod guarda in mezzo alla gente.

"Ma chi hai visto, Caro?"

"Nessuno, è che non mi andava di stare lì."

Poi li vedo sul serio.

"Guarda. Gibbo e Filo!"

"Ciao ragazzi! " Li raggiungiamo. Stanno attaccati al dj. Gibbo ha delle cuffie enormi. Mi fa l'occhiolino e ride. Filo prende il microfono, abbassa la musica, entra sul pezzo e si mette a cantare When did your heart go missing? dei Rooney.

Clod e io ci guardiamo.

"Ammazza, ma canta benissimo..."

"Sì, da sempre!"

Filo poi reppa e dice alcune cose sulla serata. E noi cominciamo a ballare come delle pazze, saltiamo, ci spingiamo, ci abbracciamo. Poi all'improvviso Clod si blocca.