"Stai attenta però..."

"Perché dici così, nonna?"

"Perché magari una si innamora e ci rimane male."

"Ma no, è un gioco! "

"L'amore non guarda in faccia nessuno."

Alzo le spalle e sorrido. Non so cosa rispondere. Un po'"questa frase mi piace ma in qualche modo quelle parole di nonna mi hanno lasciato una strana sensazione.

"Guarda... Guarda come sei venuta bene! Sei la nuova B. B." Nonno arriva con delle foto stampate in bianco e nero. Ci sono io con i capelli tirati su che rido, io mentre cado sul divano, io che faccio la spiritosa e mi tuffo su nonna. E in quel momento decido.

"Io voglio fare la fotografa! "

"Brava... ecco comincia con questa" e mi mette la macchinetta al collo,

"Nonno... ma pesa.."

"Portala davanti agli occhi e mira... Mirami!" La alzo, inquadro il nonno. Poi apro l'altro occhio, quello fuori della macchina. Lui mi sorride.

"Ecco... Ora pigia sopra. Vedi che lì a destra c'è un pulsante?"

"Questo?"

"Sì, quello."

"Ok..." Cerco di farci entrare tutto il nonno ma è grosso. Però alla fine ci riesco. "Ecco... stai fermo... fatto!"

"Fai vedere." Nonno mi sfila la macchina fotografica dal collo. Guarda la fotografia. E per un attimo perplesso, poi il suo viso si apre in un bellissimo sorriso. "Diventerai bravissima."

Non siamo mai andati così spesso da Ciòccolati come nei giorni seguenti, e ognuna per conto suo. Per Clod poi è diventata una festa, con la scusa di andare lì per cercare di rimorchiare Dodo secondo me ha provato ogni tipo di dolce. Alla fine è diventata una vera e propria sfida. Fino a quando quel giorno ho capito che la vittoria poteva essere mia.

"Ehi, ciao... e le tue amiche? Dove le hai lasciate le tue bodyguard?"

"Oh!" Gli sorrido. "Arriveranno."

"Bè, vuoi che ti porto qualcosa intanto?"

"Sì, cioccolata calda, light..."

"Sei l'opposto di Claudia, eh?"

"Già." Cioè, sa pure il nome della mia amica! Di sicuro saprà anche quello di Alis. Figurati. Alice gli avrà detto anche il suo cognome, dove abita e cosa fa il padre. Magari non sa solo il mio. Meglio, così non mi confonde con le altre.

"Eccola qua. Ti ho messo anche due biscotti nuovi che stiamo testando, uno è al cocco e l'altro all'arancia, sono delicatissimi. Provali."

Do subito un piccolo morso al primo. "Uhm, questo mi sembra buonissimo."

Do un morso al secondo. "E questo pure! Sono proprio bravi in questo posto..."

"Già, e poi, oltre al cioccolato, ogni tanto capitano delle particolari sorprese..."

Mi guarda e un po'"mi sento in imbarazzo. Così butto un occhio al telefonino.

"Bè, non mi hanno chiamato, mi sa che non vengono più. Se mi porti lo scontrino bevo la cioccolata e poi vado." Dodo si avvicina e mi dice piano.

"Oh.. È tutto fatto. Offre la ditta..."

"Ma no, dai."

"Sì, è giusto." Torna serio e impettito. "Hai provato i nuovi biscotti, non sei una cliente qualsiasi, sei una ragazza test!"

Mi fa l'occhiolino e sparisce.

"Bè, grazie."

Vedo che sta dietro il bancone e di tanto in tanto mi guarda. Faccio finta di niente, ogni tanto butto l'occhio al telefonino come se sul serio stessi aspettando la telefonata o il messaggio di Alis o Clod. In realtà ci siamo date turni ben precisi. Un pomeriggio a testa per vedere chi riesce a rimorchiare prima Dodo. Certo che è proprio bello. Ogni volta che mi sorride io... Non so. Mi batte forte il cuore. Ma forse più per l'idea di questa gara con le amiche e anche un po'"la voglia di riuscire a vincere la timidezza... Boh non lo so. Cioè, bello è bello e non si discute, ma non mi piace. Mi guardo in giro, ma dov'è? Bè, basta. Io vado. Esco dal negozio e m'incammino.

"Carolina, posso accompagnarti?"

Mi giro. Non ci credo! È lui. Non ha più la divisa. E sa il mio nome!

"Certo, ma che dicono dentro?" indico il negozio.

"Oh, mi hanno dato il permesso."

"Bè, sono gentili."

"Sì, mi vogliono bene."

"Che fanatico, addirittura?"

"Sì, sono venuto a lavorare perché ho deciso di cambiarmi la moto e voglio mettere un po'"di soldi da parte."

"E ti hanno preso così al volo?"

"Bè, la proprietaria ha un debole per me..."

"Ma che!"

"Sul serio... sono il figlio! "

Siamo tornati chiacchierando e vi assicuro che mi sono anche divertita. È uno spiritoso, ama giocare a pallone.

"Ho una squadra di modelli... Hai presente i "Centocelle Nightmarè? Ecco, siamo meglio. Ci piace il calcio se no potremmo mettere su una squadra di spogliarellisti!"

E rido. E in effetti guardando bene ha anche un bel fisico. Parliamo del più e del meno. È molto simpatico, sul serio. "Diciannove anni. E tu?"

"Quattordici." Tanto ormai quasi ci siamo.

"Ah..."

Non so perché, ma ogni volta che dico la mia età scateno questo tipo di reazione. Delusione, sorpresa, fuga improvvisa? Mah... Pensa se dicessi che ne ho ancora tredici!

"A cosa pensi?"

"Oh niente! Che è buffo.. non avrei mai pensato che tu fossi il figlio della proprietaria di Ciòccolati."

"In realtà vorrei non lavorare con mamma, però sai, faccio quello che voglio, e quando ho bisogno di un po'"di libertà..."

Mi guarda in maniera divertita. "Ah, certo."

"Ho letto un libro ultimamente che mi è piaciuto un sacco, II diario di Bridget Jones. "

No! Non ci posso credere, È lo stesso che mi ha consigliato Sandro della Feltrinelli e non l'ho ancora letto. Avrei potuto fare la mia porca figura e invece niente. Faccio la mia solita figuraccia.

"Lo conosci?"

Se dico che ce l'ho anch'io e lo devo leggere sembro una che racconta balle.

"Sì, ne ho sentito parlare."

"Leggilo. Vedrai. Sono sicuro che ti piacerà."

Così arriviamo sotto il portone. Mi fermo. Rimaniamo in uno strano silenzio. Mi guarda. Mi sorride.

"Sono felice che sei venuta da sola oggi."

Non dico niente.

"Così ho potuto riaccompagnarti."

Altro silenzio. Poi Dodo prende coraggio. Si avvicina lentamente verso la mia bocca. Dritto per dritto sempre sorridendo. Ci sono dei momenti secondo me dove si decide un po'"tutto. E un attimo e da quel momento nulla sarà più come prima. E Dodo avanza lento, più lento, guardandomi negli occhi, sorridendo. E i suoi denti sono perfetti, il suo sorriso bellissimo. I suoi occhi scuri, profondi, intensi. Eppure... Ve l'ho detto ma che ne so... Proprio all'ultimo mi giro di scatto, offrendogli la guancia. E mi da un bacio leggero, quasi dispiaciuto, deluso, amareggiato. Poi si stacca.

"Ma..."

"Ciao, devo andare" e fuggo via così, senza dire altro. Apro il cancello, entro, lo chiudo alle mie spalle. E lo vedo ancora lì, che mi guarda. Poi alza le spalle, scuote la testa e se ne va. Già lo so cosa si starà chiedendo: come mai una ragazza come me, di quattordici anni, gli ha dato buca? E chissà quanto rimarrà con questo pensiero. O sarà semplicemente una nuvola leggera che tra un attimo abbandonerà i suoi ricordi? Chissà. Io invece sorrido. Non ho dubbi. Era solo un gioco, un semplice gioco con le mie amiche. Ma qualcosa non mi parlava, non mi diceva nulla, non mi ispirava quel bacio.

Sento un rumore. Il portone si apre alle mie spalle ed entra... non ci posso credere! La signora Marinelli! Ho chiamato l'ascensore ma non lo aspetto.

"Buonasera." E corro su per le scale. Ci mancava solo questo. Lei che assisteva a un altro bacio... E con un altro! Non avrebbe retto. Ci sarebbero stati direttamente i volantini sul portone.

Nei giorni seguenti non ho detto nulla a Clod e Alis. Non so neanch'io perché. Siamo tornate solo una volta da Ciòccolati e abbiamo scherzato tutte e tre con Dodo come se non fosse successo niente.

"Sì grazie, vogliamo tutte e tre la stessa cosa." Alis e le sue allusioni. Lui ride, poi, appena si allontana dal tavolo, Alis tira fuori dalla borsa il telefonino.

"Guardate qua." C'è una foto con Dodo vestito da pallone. "Me l'ha mandata lui con tanto di cellulare..."

Clod si mette a ridere. "Ah sì? Guarda un po'." Tira fuori dalla tasca il suo cellulare. C'è la stessa foto. "Che stronzo!" Alis non ci vede più. Alza il mento verso di me indicandomi.

"C'hai anche tu la stessa foto?" "No... Io ce l'ho mentre fa nuoto... Senza costume!" "Ah sì?" Alis si alza, ci prende per il braccio e ci trascina tutte due fuori dal negozio. "Allora offre lui! "

Appena fuori, scappiamo via senza pagare, ridendo, con Alis che ogni tanto si gira indietro per vedere se esce dal negozio. "Ben gli sta, così impara a fare il cretino."

Giorni successivi tranquilli. Ho cominciato a leggere II diario di Bidget Jones. Mi piace ma quando leggo la sera mi addormento sempre un po'!

Sono andata a trovare Joey. Abbiamo passeggiato lungo il fiume mentre Rusty James era sul barcone che scriveva. E" bello li sotto, c'è il verde, i fiori e il Tevere non è poi così sporco come in alcuni altri posti. Lungo il fiume poi passano sempre quei ragazzi che fanno canottaggio. Sono con delle maglie azzurre e forse fanno parte di una squadra. Arrivano e spariscono veloci senza avere neanche il tempo di salutare. Deve essere uno sport faticoso.

L'altro giorno Alis all'uscita di scuola ci ha praticamente rapite.

"Dai, venite con me."

"Ma dove andiamo?"

"Andiamo!"

Siamo finite in un posto assurdo. Io in macchinetta con Clod e lei davanti.

"Mamma, non torno a casa."

"Ma dove vai?"

"A pranzo con Alis. Viene pure Clod. Poi studia lì."

"Non fate tardi, eh!"

"No..."

"Promesso?"