"Suo figlio posteggia male la moto. Sua figlia butta le sigarette davanti al portone..."
E mia madre: "Ma se lei non sa fare le manovre che ci possiamo fare noi? E poi... Guardi che si sbaglia, mia figlia Alessandra non fuma!".
E ora che le dirà?
"Sua figlia Carolina intralcia l'entrata del palazzo con i suoi baci davanti al portone. "
Questa proprio non ci voleva. La Marinelli tira fuori le chiavi e mi fa uno strano sorriso. Forzato.
"Scusate eh, dovrei entrare."
"Prego..." Mi sposto. Lele ne approfitta e giustamente mi saluta.
"Ciao, magari ti chiamo dopo."
Anche lui è leggermente imbarazzato e così, meglio di molti maghi negati, puff, scompare all'improvviso. La signora Marinelli ci mette un po'"a trovare la chiave del portone e proprio quando finalmente ci riesce, sento un'altra voce alle mie spalle.
"Lasciate aperto!" Mia madre. Non ci posso credere! Ma che è? The ring? no, di più: insieme a Saw 1,2,3 e 4! Un super film dell'orrore.
Mamma arriva tutta contenta, forse solo un po'"stanca, ma con due buste della spesa.
"Ciao Caro!"
"Mamma, aspetta, ti do una mano !" Le corro incontro e le prendo una delle due buste. "Ma no, prendi questa."
"Ma pesano uguali! "
"Sì, ma lì ci sono le uova."
La sua solita grande fiducia in me. E se fosse arrivata poco prima? Altro che, come si dice? Uova rotte nel paniere! Anzi peggio, sarebbe stata una super frittata! Guardo mia madre e le sorrido. Anche lei fa lo stesso. Poi alza gli occhi al cielo come a dire "Proprio la Marinelli ci doveva capitare?". Non ci voleva, è così rompiscatole. Eh, dillo a me!
Alzo il sopracciglio come a dire "Eh, già,..". Ma in realtà è solo grazie al suo "Ehm, ehm" che Lele e io ci siamo staccati, cioè, devo tutto alla Marinelli! Magari continuava, ma ehm, ehm lo faceva mamma ! Argh!
E ora che faccio? Siamo tutte e tre davanti all'ascensore. Faccio le scale come sempre e le lascio sole? E poi cosa si diranno? La Marinelli non aspetta altro, capirai... parlerà, dirà tutto, il nostro segreto... non posso abbandonarle. Appena arriva neanche si aprono le porte che mi ci fiondo dentro. Mamma mi guarda sorpresa: "Non vai a piedi?",
"No, no. Vengo con voi."
Le sorrido. "Ti aiuto a portare la spesa."
La Marinelli mi guarda come a dire "Sì, sì, certo. E solo per questo che vieni, no?".
E così cominciamo il viaggio in ascensore, stiamo tutte e tre zitte ma con una serie di facce che dicono tutto.
La Marinelli alza il sopracciglio e disapprova affilata e maliziosa e poi mi guarda con un sorriso interrogativo come a dire "Glielo dirai, vero, a tua madre?".
E io la riguardo, con una faccia superpentita, come a dire: "Certo, certo, ho sbagliato ma le dirò tutto...".
Lei fa una specie di sì con la testa e un sorriso più tranquillo, come a dire; "Tanto lo sai, no? Se non glielo dici tu, cara, prima o poi glielo dico io".
E io faccio un sorriso sereno, come a dire: "Sì, lo so, forse è anche per questo che ho deciso di dirle tutto".
Ecco. L'ascensore si ferma al piano della Marinelli e lei scende.
"Arrivederci..." poi guarda me e fa uno strano sorriso. "Buona serata" come a dire "Buona chiacchierata".
Mamma spinge un altro pulsante per il nostro piano. Appena si chiudono le porte mi guarda.
"Ma che aveva la signora Marinelli?"
"Ma non so... niente! "
"Mi sembrava così strana e poi ti guardava e faceva delle facce..."
Non c'è niente da fare, le mamme si accorgono di tutto.
"Bè, sì..." Tanto vale affrontare subito la cosa. "Mamma, sai Lele, quel ragazzo con il quale gioco a tennis ogni tanto..."
"Sì, e allora?"
"Eravamo sotto il portone quando è arrivata lei."
"E allora?"
Mamma diventa più curiosa, anche leggermente preoccupata. L'ascensore arriva al nostro piano e io esco subito.
"Oh mamma, lo sai.... le solite cose..."
Mamma mi corre dietro, si ferma davanti alla porta e poggia la spesa per terra.
"No. Non lo so proprio." Ora sembra sul serio preoccupata. "Quali sono le solite cose?"
"Quelle che possono accadere tra un ragazzo e una ragazza."
Mamma mi guarda e strabuzza quasi gli occhi. E" troppo apprensiva. Allora decido di dirle tutto.
"Voleva un bacio e io gli ho detto di no! "
"Ah" fa un sospiro di mezzo sollievo.
"Ecco, tutto qua, ti ho detto tutto." Bè, insomma, le ho detto quasi tutto, no? Cioè, io all'inizio in effetti quel bacio non volevo darglielo. Ecco. Diciamo che ho raccontato quel pezzo della storia... Ecco, lo sapevo, non è bastato. Alla fine abbiamo parlato tutta la sera. Con il fatto che papà tornava tardi e Ale era uscita, siamo rimaste da sole. Mamma ha detto una cosa carinissima: "Finalmente! Proprio come due amiche, io e te, solo noi due!".
Però a un'amica puoi raccontare veramente tutto. Ma a una madre? Se solo le dico la metà delle cose che sanno Alis e Clod, secondo me non esco per una settimana. Ma che dico, un mese. Forse due! E così ho dovuto raccontare un po'"di Lorenzo, ma non troppo, un po'"di Lele, ma non abbastanza, praticamente niente di Gibbo e Filo e assolutamente nulla di Massi! E così ci siamo date un bei bacio, mamma ha fatto un bei sospiro e siamo andate a dormire come due amiche felici e serene. Facile la vita, no?
Festa a scuola. Albero di Natale. La cosa che mi piace di più è proprio questo giorno. Cioè, arriva poco prima del Natale, invece di studiare si scartano regali e se tutto va bene ti becchi pure qualcosa di bello! La cosa divertente è che tutti cercano di capire qual è il pacchetto di Alis, perché è lei che di solito compra delle cose importanti e soprattutto molto costose. L'anno scorso aveva regalato una macchina fotografica Canon digitale. La cosa terribile è che il suo pacchetto l'ha beccato la Raffaeli, nota secchiona che sta sul cavolo a tutti. Quando ha aperto il pacchetto si è commossa, ha portato le mani alla bocca, tutta emozionata che quasi non ci credeva. E come al solito Cudini ci ha messo del suo.
"Aho, se te fai un autoscatto la fondi! " E tutti giù a ridere. Tranne Alis che ha storto la bocca e lì tutti abbiamo capito, anche perché non c'erano altri dubbi. Chi può permettersi un regalo così? Purtroppo è diffìcile imbrogliare. Tutti devono portare un regalo. I pacchetti vengono numerati da uno a venticinque, quanti siamo noi in classe. Ognuno pesca un foglietto con sopra un numero che corrisponde al regalo che gli tocca da una scodella che tiene il prof Leone e che chiaramente non abbandona mai. La cosa brutta è che i maschi portano sempre dei regali scamuffi. Una mela mezza mangiata, un biglietto di un concerto che c'è già stato o peggio ancora dei calzettoni sporchi e puzzolenti. Ma quest'anno hanno battuto ogni record.
"Ecco, fai vedere, che hai trovato?"
"Ma dai, carina, una sciarpa!"
"Io un cappellin !"
"E tu?"
"No! Io la bandiera della Roma! Ma la brucio, sono della Lazio."
"Non ci provare, che ti do fuoco io."
E così via.
"Ma cos'è questo? Che carino... Un palloncino! Ma che forma strana."
E toccato proprio alla Raffaelli. E tutti i ragazzi cominciano a ridere come matti. E lei, peggio, insiste. "Perché ridete?"
E Cudini naturalmente non se la lascia sfuggire.
"Perché non capisci proprio un cazzo! " E giù ancora risate.
"E" un preservativo! " Cudini naturalmente ci ha messo il carico. Non si è mai capito se il pacchetto l'aveva fatto lui o no. Si sa solo che ha preso una nota, che il suo amico Bettoni l'ha filmato con il telefonino e che naturalmente è tornato in classifica su www. scuolazoo. com.
Il pomeriggio seguente sono stata in giro a consegnare i pacchetti. Mi ha accompagnato Clod con la sua macchinetta. Troppo divertente. Mi sembrava di essere uno strano postino. La cosa bella è stata che erano tutti fuori casa. Non c'è niente di più imbarazzante per me che vedere qualcuno che apre un regalo davanti a te. Se poi non gli piace lo vedi subito. La faccia che da sorridente diventa come dire... appesa. Cioè, ci sono delle persone che non riescono proprio a nascondere nulla. E così entravo, lasciavo il pacchetto in portineria con tanto di biglietto e via per una nuova consegna.
L'unica alla quale non ho potuto fare a meno di consegnare il regalo di persona è stata Clod. E certo, stavo in macchina con lei.
"Tieni... quest'ultimo è per te!"
"Che forza! Troppo carino!"
"Clod, ma ancora non lo hai aperto! "
"Sì lo so, però già mi piace! Anch'io ho una cosa per te" apre il cassettino della macchinetta e mi da un pacchetto leggero.
"Lo apriamo insieme, Caro, ti va?"
Come dirle di no? E così iniziamo a scartare dentro la macchina i nostri due pacchetti. E io ci metto un attimo. Clod se ne accorge.
"Ti piace? E" una compilation."
"Sì, molto." Me lo rigiro tra le mani, poi lo apro. E un cd con diverse canzoni. Fatto da lei. Ci sono i titoli e un disegno carino sulla copertina.
"Ma ci hai messo anche Rise Your Hand! Mi piace un sacco! " Chissà se ha visto la mia faccia appesa, se l'ha riconosciuta. Cioè,
non so perché ma da lei mi aspettavo qualcosa di più. E poi lei è così brava al computer. Invece questo è il classico cd fatto in serie. Cioè, l'ha fatto un po'"per tutti, non solo per me! Come quelli che mandano i mess di auguri uguali per tutti. Li odio! Va bè, si vede che quest'anno Clod ha speso tanto e non aveva più soldi. Ma che proprio su di me risparmi? Cioè, secondo me è proprio in quel momento, quando stai per comprare un regalo, che ti accorgi veramente quanto vuoi bene a una persona. L'amore è proporzionale a seconda di quanto provi a risparmiare! Comunque ho paura di non essere riuscita a nascondere nulla! "Che c'è, non t'è piaciuto?"
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