"Caro, sei tu?"
"Sì, mamma."
Viene dal salotto verso di me. "Allora? Tutto bene? Com'è andata la serata?"
"Oh, benissimo, siamo andati a mangiare in pizzeria qui vicino."
"Chi eravate?"
"Un gruppo..." Vedo che cerca il mio sguardo.
"Un gruppo, eh."
"Sì, altra gente di scuola, non li conosci." Faccio per andare in camera mia.
"Caro?"
"Sì, mamma, che c'è?"
"Vorrei un bacio..."
Mi avvicino e sento che oltre a darmi un bacio, mi annusa profondamente. Forse vuole sentire se ho fumato. Almeno su questo va tutto liscio. La vedo sorridere più tranquilla.
"Ah, un'ultima cosa, Caro..."
"Che?"
"Le chiavi."
Me le tiro fuori dalla tasca dei pantaloni e le consegno nelle sue mani. Come volevasi dimostrare. Mamma sorride.
"Vedrai che presto le avrai, è solo questione di tempo. E di fiducia."
Vado in camera mia. Mi spoglio. E d'improvviso una serie di pensieri che non c'entrano niente. Forse per dissimulare l'emozione. Per tuffarmi un attimo nella normalità. Domani è la festa dell'Immacolata. Festa a scuola! A letto fino a tardi! Sì, mi piacerebbe... mamma non me lo permette mai. Mi sveglia massimo alle nove e mi mette a fare le pulizie in camera. Anche Ale dovrebbe. Ma tanto lei tornerà tardi, c'avrà sonno, si alzerà a mezzogiorno, pranzerà, si farà la doccia, si farà bella e uscirà di nuovo. Quindi dov'è il tempo di fare le pulizie? Così rimedia mamma... Mamma. Che oggi dovrebbe aver portato giù luci, addobbi e l'albero fìnto perché noi siamo una famiglia ecologica. Non vedo l'ora che arrivi il 24 per andare a sbirciare di notte i pacchetti. Sì, io lo faccio ancora anche se lo so che Babbo Natale non esiste. Ma perché mi vengono in mente queste cose ora? E improvvisamente realizzo, come se fosse apparsa la mia cometa personale; oh, Lele m'ha baciato! Accendo il computer. Internet. MSN. Anche se mamma non vuole ma non posso farne a meno. È più forte di me. "Ci sei?"
Dopo un secondo Alis risponde. "Certo e dove dovrei essere? Allora, com'è andata?" Le racconto tutto per filo e per segno, dall'inizio alla fine, anche del fatto che gli avevo detto una bugia e che lui c'è passato sopra e della tetta trattata a mò di pallina da tennis. Alla fine Alis mi scrive un sacco di cose, mi tranquillizza e mi tranquillizza mi fa capire che la storia di Lele potrebbe funzionare e che la storia della pallina è solo il fatto che a volte i ragazzi vengono presi da desideri improvvisi che non riescono a dominare. Mi piace Alis. Mi dice proprio quello che vorrei sentirmi dire, tutto quello che vorrei poter raccontare a qualcuno come mia madre ma mi vergogno troppo e poi non so come reagirebbe. Insomma, Alis è veramente perfetta in questo, diciamo che è una specie di mamma virtuale più elastica di quella vera.
Oh, neanche l'avessi chiamata che apre la porta.
"Caro! Che fai? Ma non ci credo, stai ancora al computer! Ma hai fatto tardi e dai che devi dormire!"
"Hai ragione, ma dovevo capire una cosa sui compiti della settimana prossima."
"Adesso?"
"Sì, mi era preso un dubbio e se non lo risolvevo, già so che non sarei riuscita ad addormentarmi."
Spengo il computer. Faccio un salto sul letto e mi infilo al voli sotto piumino e lenzuola. Mamma si avvicina e mi rimbocca le coperte.
"Invece ora è tutto a posto?"
Faccio cenno di sì con la testa e siccome già so qual è la prossima domanda, l'anticipo. Apro la bocca. "Denti lavati... senti..." e le respiro in faccia.
Mamma ride e mi da un altro bacio e mi spinge con dolcezza la testa sul cuscino. Poi va verso la porta uscendo.
"Mamma..."
"Sì... ho capito."
E uscendo mi lascia un pezzetto di porta aperta. Forse non è virtuale, ma mi capisce benissimo anche lei. E con un sorriso mi tuffo sul cuscino e poco dopo sprofondo nel mondo dei sogni.
Quello che mi diverte un sacco e nello stesso tempo mi preoccupa un po'"a dicembre è il fatto che arriva Natale. Mi diverte un sacco fare regali. Mi preoccupa che non ho soldi. Per essere più precisi e sinceri, mi preoccupa ancora di più non ricevere i regali che vorrei. Bè, ormai lo sanno tutti che io vorrei tanto un cane. Cioè l'ho detto veramente a chiunque, perfino al giornalaio e a quello del bar dove ogni tanto faccio colazione le poche volte che sono arrivata prima a scuola. Cosa rarissima, insomma lo ammetto... Anche se quest'ultimo anno secondo me ha un po'"confuso le idee a tutti con il fatto che ho cambiato desiderio di regalo. Perfino Franco, il pizzettaro di via della Farnesina, me lo ha voluto precisare l'altro giorno. Mi ero appena presa un bei pezzo di pizza con sopra wurstel e patatine, cioè praticamente un super pranzo completo! Solo lui s'è inventato questa pizza. Io la chiamo Pizza Palla! Cioè secondo me neanche te la sei finita che già ti sei trasformato in una palla.
Comunque gli ho comunicato il mio nuovo desiderio in fatto di regali, visto che mamma va spesso a prendere la pizza da lui quando fa tardi, e così mi sono detta: lo dico anche a lui che magari una volta che passa mamma, gliela butta là. E Franco mi ha guardato sorpreso e mi ha detto "Caro.. ma... ma non era il cane? Ora ti vuoi fare una macchinetta? Chi ti capisce è bravo! ".
"Perché? E" così facile..." e me ne sono andata mangiando un pezzo di super Pizza Palla. Macchinetta e cane insieme! Non è possibile? E chi lo ha detto? Comunque il cane lo vorrei tanto ancora, forse perché poi quando sono più grande avrò talmente tante cose da fare che non avrò più il tempo. Boh. Almeno così immagino. Non ci voglio pensare. Comunque se me lo fanno, me lo prendo. E se mi fanno la macchinetta, mi prendo pure quella. L'altro giorno cercavo qualche nuova citazione da mettere sul diario, perché ho visto che usandole con misura con il prof Leone funzionano eccome e ho trovato questa: "La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta". L'ha detta un certo Adorno e io sono assolutamente d'accordo con lui. Quindi tra cane e macchinetta... tutt'e due!
E poi un altro regalo che vorrei è... Massi! Io e te. Uniti per sempre anche se non lo sai. Oltre il tempo. Complici perfetti. Diversi, ma sennò che gusto c'è? Te ne accorgi? Mi vedi? Ho visto un video bellissimo dei Rooney, Tell Me Soon: una bimba in una camera da letto tutta rosa col gruppo che entra e le canta una canzone! Poi alla fine arrivano anche tutte le amiche della protagonista. A me queste cose mai, eh?!? Poi va bè il cantante è miticissimo. Nella mia scuola mica ce ne sono così! Filo un po'"gli somiglia ma è meglio se non glielo dico. Sennò mi organizza un concerto con una cover band e alla fine mi richiede un altro bacio con la scusa che così è come se baciassi il cantante vero!
Devo dire che quest'anno me la sto cavando meglio. Ho fatto delle foto con il telefonino alle persone alle quali tengo di più e me le sono scaricate sul computer. Appena finisco di sistemarmi il blog che Gibbo mi ha "regalato" aprendomelo su Splinder, ce le carico tutte, magari tipo slide, che è bellissimo quando scorrono sul monitor tutte in fila, magari con qualche effetto speciale... Ora intanto ci lavoro. Voglio fare dei biglietti di Natale belli colorati, con tanto di foto e frasi di autori famosi che mi piacciono da mettere sotto. Ne ho trovate di pazzesche. Tipo: per il prof Leone: "Insegnare è imparare due volte", Joseph Joubert. Non male, no? E anche per la prof Boi, quella di matematica. Foto più frase. Tipo una fortissima che ho trovato su Internet: "E senz'altro possibile insegnare a un tacchino a salire sugli alberi. Perché però non assumere direttamente uno scoiattolo?", dice che è presa da un manuale di tecniche di selezione e gestione del personale! Per quella di matematica, visto che è la materia dove vado peggio, non posso toppare. Cartoncino rosso. Ho fatto una foto dove per fortuna è venuta bene, e non era facile perché è un po'"tonda ma soprattutto ha la faccia a luna piena con attorno tutti i capelli gonfi e stopposi, ricordo lontano di riccioli. Come frase ho pensato a "Si deve insegnare agli uomini, per quanto è possibile a tutti gli uomini, che il sapere non si trae dai libri ma dall'osservazione del cielo e della terra", Comenio. Che non so se suona bene ma mi sembra abbastanza positiva, insomma una che la riceve potrebbe chiudere un occhio su qualche mia insufficienza, visto che magari pensa che non studio troppo sul libro ma imparo direttamente dalla vita! O nel caso di mate... da Gibbo!
I regali che di sicuro dovrò fare sono per la mia famiglia, per Gibbo, Filo, Clod e Alis. Per esempio alle mie amiche vorrei fare un regalo personalizzato. Loro hanno tutte e due già la macchinetta! E allora vorrei fargli... il pieno! Sì, con questa storia che il carburante costa un sacco, compro due buoni al distributore e magari glieli regalo ! Uno ad Alis e uno a Clod ! Così possono viaggiare per Roma grazie a me! Poi a Clod, che m'ha appena mandato un sms scemo, "Due polli chiacchierano il 24 dicembre dentro il frigo. "Siamo alla vigilia di Natale... non so se mi spiedo...'", magari le regalo anche una raccolta di mess pronti e più decenti! Ah, e naturalmente uno per Lele. Certo a Massi vorrei tanto fare un regalo. Ma perché non me ne fa lui uno bellissimo... e si fa trovare? E a questo proposito mi viene in mente quella di Eraclito: "Chi non spera l'insperabile non lo scoprirà". L'avevo scelta per il biglietto con foto della prof d'inglese.
Anche lì non è che vado in maniera particolare ma con questo... chissà, potrebbe accadere proprio "l'insperabile"! Mi è piaciuta così tanto che alla fine me la sono attaccata sulla mia scrivania. E il fatto che si sta avvicinando il Natale mi fa pensare che potrebbe avvenire un miracolo. Sul serio. Mi sembra possibile incontrare di nuovo Massi. E così, con questa speranza nel cuore, vado alla Feltrinelli. Ma che, niente, neanche dipinto. Non c'è nulla da fare. È come la notte al mare delle stelle cadenti. Una volta che ne hai vista una, devi avere già pronto il desiderio e senza ombra di dubbi. Può essere che non ne passa più nessuna per chissà quanto! A me a volte è successo. Passava la stella e io non ho fatto in tempo a dire il desiderio perché me ne giravano in testa troppi e mi sono confusa! In fondo come diceva Hugo "L'anima è piena di stelle cadenti". Forse allora abbiamo già dentro le stelle cadenti senza bisogno di guardare il cielo? Boh.
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