"E come ti chiami di cognome?"
"Bolla..."
"Ok, tieni, ti ho scritto qui il mio numero di telefonino," e mi da il foglietto del locale dove siamo stati, "così puoi scegliere. O vai a prenderti una tisana con qualcuna delle tue amiche o mi chiami... Ho dato disposizioni che non ti facciano entrare accompagnata da un altro. Eh, scusa, quel posto te l'ho fatto scoprire io!"
"Va bene..." prendo il biglietto e me lo metto in tasca. E vorrei dire qualcosa di spiritoso. Ma alla fine credo che non mi venga un granché. "Allora neanche tu ci devi portare un'altra però."
Lele mi sorride. "Certo."
Scendo dalla macchina e scappo via. Mi sembra di aver già detto abbastanza.
Quando entro in casa mamma mi fa un cazziatone. "Ma dove sei stata? Il tuo cellulare non prendeva. Te l'abbiamo regalato perché così potevamo stare tranquilli..."
Uffa un po'"mi innervosisce, ma che ne so che lì non prendeva, non ci ho fatto caso veramente. Ma posso sempre stare a pensare se il cell prende o no? Non mi sento libera! Ma io non sono libera e questa cosa mi fa venire sul serio i nervi. Vorrei dirle che questo è quello che mi ha regalato Alis, ma lascio perdere.
"Scusa mamma, non mi ero accorta che non prendeva. Siamo state a trovare Cudini all'ospedale, quello che s'è rotto la gamba."
"Lo so chi è... chi se lo dimentica. Preferirei che non frequentassi quelli così..."
"Mamma, ma ci andavano tutte."
"Tutte chi?"
"Alis, Clod..." e ce ne infilo altre tre o quattro della classe, tanto per far vedere che non potevo mancare. "Se non ci andavo poi sembrava brutto."
Mamma si avvicina e sembra più tranquilla. Poi mi da un bacio. "Ma che..." fa una faccia strana, leggermente sorpresa. "Caro, ma che hai fumato?!?"
Rimango senza parole. Non c'ho pensato! Si sente! Valle a spiegare che non ho fumato o meglio che ho fumato il narghilè, ma solo aspirato poi, senza mandare giù. Capirai, le prenderebbe un colpo. Narghilè. Già mi vedo portata in uno di quei centri di recupero... Insomma, stavo per dirglielo ma subito cambio idea.
"Ma no, mà... ma ti pare?!? E che volevano fumare tutte, all'ospedale non si poteva se non in bagno, e sono andate tutte lì e allora sono andata anch'io, che facevo da sola fuori nel corridoio, ma gli ho fatto solo compagnia! "
Fa una faccia strana. Non sa se crederci o no, ma alla fine in un modo o nell'altro decide di farla passare. "Va bene, vai in camera o in salotto che quando è pronto ti chiamo..." Faccio per andarmene. Ma lo sapevo che non era finita. "E lavati le mani..."
"Sì mamma!"
Serata tranquilla alla fine. Ho mandato un sms a Rusty James:
"Allora come va il "nostrò barcone? Sono arrivati i mobili?". Mi ha risposto dopo un secondo. "Ancora no! Eri preoccupata, eh? Ecco perché eri spenta! "
Cavoli, mi ha cercato pure lui? Controllo le chiamate. E" vero. Eccolo qui. Bè, meglio così se non sono ancora arrivati i mobili. Mi diverte dargli una mano a montarli.
Cena favolosa con hamburger e doppio piatto di patatine fritte. Della serie sono crollata. E come quella pubblicità che ho visto per strada. Mi piace troppo. "Resisto a tutto tranne che alle tentazioni. Oscar Wilde." Secondo me quello lì doveva essere un genio. Ne sapevo anche un'altra, me l'ha detta Alis che l'ha letta su un blog: "Di moda è quello che indosso io, fuori moda quel che indossano gli altri". Cioè troppo fico. Comunque la difficoltà vera nel resistere noi ce l'abbiamo quando c'è qualcosa che ci piace, mica negli altri casi. Quando siamo di fronte alla tentazione, per esempio le patatine. Oh, io non lo so se è come le fa mamma, ma tagliate da lei e fritte in quel modo un po'"bruciacchiate, bè potrei non fermarmi mai, ne mangerei una montagna. Con altre tentazioni già è diverso. Per esempio: "Lele mi piace?". Per adesso no. Cioè è divertente, è stato gentile, ha rinunciato al torneo per me, per fare un giro. Troppo carino. Ci sta tutto. Ma da qui a piacermi, ancora ce ne vuole. Per esempio, Massi mi piace da morire perché è stato subito strano tutto, come ci siamo conosciuti, quello che è successo, il giro che abbiamo fatto. E poi, già il fatto che sia comparso così all'improvviso in quella libreria, il caso insomma... Il destino fatale! Che poi, sempre questo cavolo di destino, mi ha fatto perdere il telefonino con tutti i numeri. Mi ricordo che Rusty James sullo zaino alle superiori c'aveva scritto: "La più eccitante attrazione è esercitata da due opposti che non si incontreranno mai". Era di un certo Andy qualche cosa, uno strano pittore che per diventare famoso si era inventato di fare tutte immagini di Marilyn Monroe e della CocaCola con tanti colori diversi. E invece, incontrare una persona in un ospedale che tipo di attrazione è? Cioè, Lele mi è apparso nella camera d'ospedale di Cudini che ha la gamba rotta. Tutt'al più è un'attrazione normale anche un po'"ingessata al massimo. Ah, ah. Una cosa è sicura: se per caso mi perdo il foglietto, Lele lo ritrovo quando voglio. Nel dubbio me lo segno comunque sul telefonino. E poi anche sul diario. E alla fine il foglietto lo metto nel primo cassetto della scrivania. Insomma, caro Lele, se ti voglio chiamare non ho dubbi, il tuo numero lo trovo facilmente. Il problema è: Lele, ma io... ti voglio chiamare? E come se non bastasse questo mio personale dilemma, non faccio in tempo a entrare in MSN che subito arrivano! Come due oche starnazzanti o peggio, come due avvoltoi sulla tenera carne o come gazze ladre sull'oro luccicante. Ma tutti questi paragoni con gli uccelli vorranno forse dire qualcosa?! Aiuto... sto degenerando! Comunque eccole, Alis e Clod, le due rapaci del gossip
Allora? L'hai baciato? Com'è? Simpatico? Che avete fatto? Ti ci sei messa?
E che sarà mai, neanche delle mitragliatrici da computer. Non so nemmeno se esistono! Neppure mamma quand'è preoccupata!
Le rassicuro subito. Niente ragazze, non è successo niente.
Naturalmente non ci credono. Oh, non so com'è, ma quando uno dice la verità non ti credono mai. E" più facile che passi una bugia. Su certe cose però non si può mentire. No. In certi casi proprio no. Come dire: i conti tornano. Solo che a me il giorno dopo non sono tornati affatto! Avevo il compito di matematica! E me n'ero completamente dimenticata. Cioè, in realtà me ne sono ricordata mentre stavo per addormentarmi. Ma ormai era troppo tardi. Mi sembrava di sentire la voce di nonna Luci: "Quando Morfeo arriva non devi resistergli...". E chi meglio di me non vuole essere sconfitta subito? Il vero problema a scuola sono state le mie risorse. Quel giorno le cose non sono andate come mi aspettavo.
Le mie basi scolastiche mi hanno tradito, o meglio, quella base di nome Gibbo!
"Ehi, che fai? Me lo passi il mio o no? E dai! "
Gibbo si gira verso il mio banco e mi fa: "Shh, sono indietro, non riesco già col mio. Non mi distrarre... Abbiamo ancora tempo!".
E così ho cercato di abbozzare il primo esercizio, poi il secondo, poi il terzo e alla fine anche il quarto all'ultima pagina. Ad abbozzare non ci vuole nulla. E far venire un risultato il problema, nel vero senso della parola. Oh, ho riprovato gli esercizi una marea di volte, mai che fosse venuto un risultato uguale al precedente. Io sono il vero genio ribelle ! Cioè ho visto quel film in tivù anche l'altra sera, l'ho pure registrato, e mi è piaciuto un sacco. C'è Matt Damon che piace un casino a Clod che fa Will Hunting e Ben Affleck che piace un casino a me e Alis. Noi glielo abbiamo detto a Clod.
"Scusa, ma ci spieghi come fa a piacerti uno come Matt Damon quando nello stesso film c'è uno come Ben Affleck?"
E lei ci ha risposto: "Perché io sono più realista. Io una possibilità che mi noti uno come Matt ce l'ho, voi con Ben no! ".
Ma roba da pazzi. Ma se uno sogna sogna in grande, no? Poi il personaggio di Matt Damon per me è più scarso rispetto a quello interpretato da Ben. Mi ricordo una frase che il prof Sean che poi è Robin Williams dice a Will, Matt Damon. Ho mandato la cassetta piano indietro per capire bene le parole e me la sono copiata sul diario: "Non sai cos'è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso. Dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé. Vedo un bullett che si caga sotto per la paura; ma sei un genio Will, chi lo nega questo? Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo, ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo". Ecco, se un prof la dicesse a me mi farebbe piangere. Ma forse non esistono più professori passionali come quello...
Comunque questa mattina qua invece è da incubo.
"Gibbo... allora?"
"Che succede là dietro? Silenzio ragazzi."
La prof si è accorta che parlavamo. Che palle! E sempre distratta, legge il giornale o sfoglia qualche rivista leccandosi quell'indice ogni secondo e poi quando finalmente ho bisogno che sia sul serio un po'"distratta, niente, diventa attenta. Oh, non si può
mai fare affidamento su di lei. Ci riprovo. Mi sporgo dal banco e gli faccio sottovoce.
"Gibbo, allora? E dai, sta per suonare."
"Sono indietro anche coi miei..."
" Ok, ma tu c'hai la media del distinto ! Io sono un disastro ! Dai, fammene almeno uno..."
Oh, non l'avessi mai detto, m'ha preso in parola. L'ha fatto velocemente e me ne ha consegnato solo uno, scusandosi però.
"Oh, sono riuscito a fare solo questo! " Ha sbattuto il foglio sul banco.
"Ma come? Mi fai solo questo?" Che poi è tutta una finta. Non è che con uno che ti fa un favore puoi prendertela più di tanto. Però... ecchecavolo. Io se tutto va bene arrivo a una media del quasi sufficiente. Va bè, roba da non crederci. Alla fine ho cercato di metterci un po'"del mio, mancavano dieci minuti e qualcosa mi sono inventata. D'altronde è sempre meglio fare o comunque tentare, piuttosto che consegnare in bianco. In quel caso hai solo una certeza... quella del fallimento! E devo dire che le mie ipotesi sono andate molto oltre il previsto.
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