ca vedere. Ai suoi tempi nessuna ragazza usciva con minigon-

ne di quel tipo. Babi vede la serranda del garage abbassata. I

suoi sono tornati. Un pericolo in meno. Cosa poteva inventarsi

se l'avessero beccata in quel momento sulla moto dietro a Step

e soprattutto in mutandine e reggisene? Preferisce non pensar-

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ci, non è poi così fantasiosa. Scende dalla moto. Cerca di co-

prirsi il più possibile con il giubbotto. Niente da fare. Le sfiora

a malapena il bordo delle mutandine.

"Be', grazie di tutto. Senti, il giubbotto te lo butto dalla fi-

nestra."

Step le guarda le gambe. Babi si piega verso il basso. La

giacca scende un po' più giù, ma il risultato è ancora scarso.

Step sorride.

"Magari ci vediamo qualche altra volta. Vedo che hai degli

argomenti molto interessanti."

"Te l'ho già detto, vero, che sei un porco?"

"Sì, mi sembra proprio di sì... Allora passo a prenderti do-

mani sera."

"Non ce la farei. Credo che non reggerei a un'altra serata

come questa."

"Perché, non ti sei divertita?"

"Moltissimo! Io faccio sempre la camomilla, ogni sera. Mi

faccio inseguire un po' dalla polizia, scendo al volo dalla mo-

to in mezzo a una campagna sperduta, mi faccio rincorrere da

un cane rabbioso e per finire mi butto nel letame. Ci sguazzo

un po' dentro e poi torno a casa in reggiseno e mutandine."

"Con sopra il mio giubbotto."

"Ah certo... dimenticavo."

"E soprattutto non mi hai detto una cosa..."

"Che cosa?"

"Che hai fatto tutto questo con me."

Babi lo guarda. Che tipo. Ha un sorriso bellissimo. Pecca-

to che è fatto così male. Nel senso del carattere. Sul fisico non

ha proprio nulla da dire. Anzi. Decide di sorridergli. Non è poi

un grande sforzo.

"Sì, hai ragione. Be', ti saluto."

Babi fa per andare via. Step le prende la mano. Questa vol-

ta con dolcezza. Babi fa un po' di resistenza, poi si lascia an-

dare. Step la tira verso di sé, avvicinandola alla moto. La guar-

da. Ha i capelli lunghi, spettinati, portati indietro dal freddo

vento della notte. La sua pelle è bianca, infreddolita. Gli occhi

intensi, buoni. È bella. Step lascia scivolare una mano sotto il

giubbotto. Babi spalanca gli occhi, leggermente spaventata,

emozionata. Sente la sua mano salire, stranamente non fred-

da. Lungo la schiena in alto. Si ferma sulla chiusura del reg-

giseno. Babi porta veloce la sua mano dietro. Gliela mette so-

pra, lo ferma. Step le sorride. "Sei una brava camomilla sai?

Sei coraggiosa, molto. Allora è vero che non hai paura di me.

Mi denuncerai?" -«u-, n,,>»«t., ,,.. j»/>, .......i ^ .....

157

Babi annuisce. "Sì" sussurra. *» t - ,,<,<>,,

*^ "Sul serio?"

Babi fa segno di sì con la testa. Step la bacia sul collo, più

volte, delicatamente.

"Lo giuri?"

Babi annuisce di nuovo, poi chiude gli occhi. Step conti-

nua a baciarla. Sale su, le sfiora le guance fresche, le orecchie

infreddolite. Un soffio caldo e provocante le lascia un brivido

più giù. Step si avvicina al bordo rosato delle labbra. Babi so-

spira tremante. Poi apre la bocca, pronta ad accogliere il suo

bacio. In quel momento Step si stacca. Babi rimane un attimo

così, con la bocca aperta, gli occhi chiusi, sognanti. Poi li apre

improvvisamente. Step è davanti a lei con le braccia conserte.

Sorride. Scuote la testa.

"Eh Babi, Babi. Così non va. Sono un porco, un animale,

una bestia, un violento. Dici, dici, però alla fine ci stai... e ti la-

sceresti pure baciare. Vedi come sei fatta? Sei incoerente!"

Babi diventa rossa dalla rabbia.

"Sei proprio uno stronzo!"

Comincia a colpirlo con una scarica di pugni. Step cerca

di proteggersi mentre ride. "Sai che cosa mi hai ricordato pri-

ma? Un pesce rosso che avevo da piccolo. Stai lì con la bocca

aperta che boccheggi. Proprio come lui quando gli cambiavo

l'acqua e mi cadeva fuori, nel lavandino..." Babi lo centra con

uno schiaffo.

"Ahia!" Step si tocca la guancia divertito. "Guarda che è

sbagliato, con la violenza non si ottiene nulla. Lo dici sempre

anche tu! Non è che se mi meni poi io ti bacio. Forse, se mi

prometti che non mi denuncerai..."

"Io ti denuncio eccome. Vedrai! Finirai in galera, te lo giuro."

"Ti ho già detto che non devi giurare... nella vita non si può

mai dire..."

Babi si allontana veloce. Il giubbotto le sale su scoprendo-

le un bel didietro coperto da piccole mutandine chiare. Tenta

di coprirsi come può, mentre infila la chiave sbagliata nella

serratura del portone.

"Ehi, il giubbotto lo voglio adesso."

Babi lo guarda con rabbia. Si toglie il giubbotto e lo butta

per terra. Rimane in reggisene e mutandine, al freddo, con le la-

crime agli occhi. Step la guarda compiaciuto. Ha un bel fisi-

chetto, niente male sul serio. Raccoglie il giubbotto e se lo infi-

la. Babi maledice quelle chiavi. Dov'è finita quella del portone?

Step si accende una sigaretta. Forse ha fatto male a non

baciarla. Poco male, sarà per un'altra volta. Babi finalmen-

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te indovina la chiave, apre il portone ed entra. Step va ver-

so di lei.

"Be', pesciolino, non mi dai il bacio della buonanotte?"

Babi gli sbatte quasi il portone in faccia. Attraverso il ve-

tro Step non può sentire quello che dice, ma lo legge facilmente

sulle sue labbra. Gli consiglia, o meglio gli ordina, di andare

in un certo posto. Step la guarda allontanarsi. Certo, se quel

posto è bello come quello che ha lei, non gli dispiacerebbe vi-

sitarlo.

Babi apre lentamente la porta di casa, entra e la richiude

senza far rumore. Cammina in punta di piedi nel corridoio e

si infila in camera sua. Salva! Pallina accende la luce piccola

sul comodino.

"Babi sei tu! Meno male, ero così in pensiero! Ma che fai

conciata così? Ti ha spogliata Step?"

Babi prende la camicia da notte nel cassetto.

"Sono finita nel letame!"

Pallina annusa l'aria.

"È vero, si sente. Non sai che paura ho avuto quando ho vi-

sto quella moto cadere. Per un attimo ho pensato che fossi tu.

Sei foltissima. Brava. Gliel'abbiamo fatta vedere a quelle due

sgallettate. Senti, ma la mia cinta di Camomilla che fine ha fat-

to?"

Babi la fredda con lo sguardo.

"Pallina, non voglio più sentir parlare di cinte, di camo-

mille, di Pollo, di corse e di storie di questo genere. Chiaro? Ed

è meglio per te se stai zitta, se no ti tiro fuori a calci dal mio

letto e ti faccio dormire per terra, anzi ti sbatto fuori di casa!"

"Non lo faresti mai!"

"Vuoi provare?"

Pallina la guarda. Decide che non è il caso di metterla al-

la prova. Babi va verso il bagno.

"Babi."

"Che c'è?"

"Di' la verità. Ti sei divertita un sacco con Step, eh?"

Babi sospira. Non c'è niente da fare. È irrecuperabile.

Step scavalca il cancello, attraversa il giardino senza fare

rumore. Poi si avvicina alla finestra. La serranda è alzata. For-

se non è tornata. Picchietta con le dita sul vetro. La tendina

chiara si sposta. Nella penembra compare il viso sorridente di

Maddalena. Lascia andare la tendina e apre subito la finestra.

"Ciao, che fine hai fatto?" ., " - ,,. ,, ,,<,.,,, ,^

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"Mi ha inseguito la polizia." i . > » ", > >o i

"Tutto bene?" -! . >-

"Sì, tutto a posto. Spero non abbiano presola targa.*

"Hai spento i fari?" t><-> ir

"Certo." - > i . -

Maddalena si sposta. Step scavalca agilmente il davanzale

4sd entra nella sua camera.

i "Fai piano. I miei sono tornati da poco."

Maddalena chiude la porta a chiave, poi salta sul letto. Si

infila sotto le lenzuola.

"Brrr... che freddo che fa!" Gli sorride. Si sfila dalla testa la

camicia da notte e la fa cadere ai piedi di Step. La debole luce

della luna entra dalla finestra. I suoi piccoli seni perfetti si scor-

gono chiari nella penembra. Step si toglie il giubbotto. Per un

attimo gli sembra di sentire l'odore della campagna. È strano,

sembra misto a uno strano profumo. Non ci fa caso più di tan-

to. Si spoglia ed entra nel letto. Si stende vicino a lei. Madda-

lena lo stringe forte. Step scivola subito giù con la mano, le ac-

carezza la schiena, i fianchi. Risalendo si ferma tra le sue gam-

be. Maddalena sospira al suo tocco, poi lo bacia. Step mette la

sua gamba fra le sue. Maddalena lo ferma. Si avvicina al co-

modino. Trova a tastoni lo stereo. Spinge REW. Manda indie-

tro una cassetta. Un rumore secco l'avvisa che è tornata all'i-

nizio. Maddalena spinge PLAY.

"Ecco."

Torna tra le sue braccia.

"Tutto fatto." Lo bacia con passione. Dalle casse dello ste-

reo escono basse le note della canzone Ti sposerò perché. La vo-

ce di Eros accompagna dolcemente i loro sospiri.