troppo dolce.
Step sbuca nella stradina. Arrivato davanti al cancello do-
ve l'ha lasciata, frena alzando una nube di polvere. Si guarda
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intorno. Babi non è lì. Suona il clacson. Nessuna risposta. Spe-
gne la moto. Prova a chiamarla. "Babi."
Niente. È sparita. Fa per accendere la moto, quando al-
l'improvviso sente un fruscio sulla destra. Viene da dietro lo
steccato.
"Sono qui."
Step guarda fra le tavole di legno scuro. "Dove?"
"Qui!" Una mano sbuca in uno spazio libero tra un'asse e
l'altra.
"Ma che stai a fare lì dietro?"
Step vede i suoi grandi occhi azzurri. Spuntano solitarii so-
pra la sua mano, fra altre due assi. Sono illuminati dalla de-
bole luce della luna e sembrano spaventati.
"Babi, vieni fuori."
"Non posso, ho paura!"
"Paura? E di che?"
"C'è un cane enorme lì dietro, ed è senza museruola."
"Ma dove? Qui non c'è nessun cane."
"C'era prima."
"Be' senti, adesso non c'è."
"Anche se non c'è il cane non posso uscire lo stesso."
"E perché?"
"Mi vergogno."
"Ma ti vergogni di cosa?"
"Di niente, non mi va di dirtelo." *
"Senti, ma ti sei rincretinita? Be', io mi sono scocciato. Ora
accendo e me ne vado."
Step accende la moto. Babi sbatte la mano sulle assi. >
"No, aspetta."
Step spegne di nuovo la moto.
"Allora?"
"Adesso esco, promettimi però che non riderai."
Step guarda verso quello strano legno dagli occhi azzurri,
poi si mette la mano destra sul cuore.
"Promesso."
"Hai promesso, eh?"
"Sì, te l'ho già detto..." n
"Sicuro, eh?"
"Sicuro."
Babi infila le mani tra le fessure preoccupata che nessuna
scheggia le ferisca. Un "Ahi" soffocato. Step sorride. Non è sta-
ta così attenta. Babi è in cima allo steccato, scavalca e inizia a
scendere. Alla fine fa un salto. Step gira il manubrio della mo-
to verso di lei illuminandola con il faro. * targate; ut fo*
153
"Ma che hai fatto?"
"Per scappare dal cane ho saltato il recinto e sono caduta."
"Ti sei sporcata tutta di fango?"
"Magari... è letame."
Step scoppia a ridere.
"Oddio, letame... No, non è possibile. Non ce la faccio."
Non si ferma più.
"Avevi detto che non avresti riso. L'avevi promesso."
"Sì, ma questo è troppo. Letame! Non ci posso credere.
Tu nel letame. È troppo bello. È il massimo!"
"Lo sapevo che non mi potevo fidare. Le tue promesse non
valgono niente."
Babi si avvicina alla moto. Step smette di ridere.
"Alt! Ferma. Che fai?"
"Come, che faccio? Salgo."
"Ma che, sei pazza? Vuoi salire sulla mia moto conciata co-
sì?"
"Certo, e se no che faccio, mi spoglio?"
"Ah, non lo so. Ma sulla mia moto sporca così non ci sali.
Letame poi!" Step scoppia a ridere di nuovo. "Oddio, non ce la
faccio..."
Babi lo guarda esausta.
"Senti, ma che, stai scherzando?"
"Assolutamente no. Se vuoi ti do il mio giubbotto e così ti
copri. Ma levati quella roba di dosso. Se no giuro che dietro a
me non sali."
Babi sbuffa. È paonazza dalla rabbia. Lo supera passan-
dogli vicino. Step si tappa il naso, esagerando.
"Oddio... È insopportabile..."
Babi gli da una botta, poi va dietro la moto, vicino al fa-
nalino posteriore.
"Guarda, Step. Ti giuro che, se mentre mi spoglio tu ti gi-
ri, ti salto addosso con tutto il letame che c'ho."
Step rimane voltato in avanti.
"D'accordo. Dimmi quando ti devo passare il giubbotto."
"Guarda che dico sul serio. Io non sono come te. Io le mie
promesse le mantengo."
Babi controlla un'ultima volta che Step non si volti, poi si
toglie la felpa lentamente, stando bene attenta a non sporcar-
si. Sotto non ha quasi niente. Rimpiange di non essersi messa
una T-shirt per fare presto. Guarda di nuovo verso Step. "Non
ti voltare!"
"E chi si muove?"
Babi si piega in avanti. Si sfila le scarpe. Basta un momento.
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Step è rapidissimo. Sposta lo specchietto laterale sinistro in-
clinandolo verso di lei, inquadrandola. Babi si rialza. Non si è
accorta di nulla. Lo controlla di nuovo. Bene. Non s'è voltato.
In realtà Step senza essere visto la sta guardando. È riflessa
nel suo specchietto. Ha un reggisene di pizzo trasparente e la
pelle d'oca lungo tutte e due le braccia. Step sorride.
"Ti vuoi muovere, quanto manca?"
"Ho quasi fatto, ma tu non ti girare!"
"Ti ho detto di no, non farla lunga, forza."
Babi si sbottona i jeans. Poi lentamente, cercando di spor-
carsi il meno possibile, si piega in avanti accompagnandoli giù
fino ai piedi, ormai nudi su quei freddi sassi polverosi. Step in-
clina verso il basso lo specchietto seguendola con lo sguardo.
I jeans scendono lentamente mostrando le sue gambe lisce e
pallide in quella fioca luce notturna. Step canticchia "You can
leave your hat on" imitando la voce di Joe Cocker.
"Altro che nove settimane e mezzo..."
Babi si gira di botto. I suoi occhi illuminati dal debole fa-
nalino rosso incrociano lo sguardo divertito di Step che sorri-
de malizioso nello specchietto.
"Mica mi sono voltato, no?"
Babi si libera veloce dei jeans e salta dietro di lui sulla mo-
to in reggisene e mutandine.
"Brutto infame, sei un bastardo! Un porco!" Lo tempesta
di pugni. Sulle spalle, sul collo, sulla schiena, in testa. Step si
piega in avanti cercando di ripararsi come meglio può.
"Ahi, basta! Ahia. Che ho fatto di male? Ho dato una spiz-
zatina, ma mica mi sono girato, no? Ho mantenuto la mia pa-
rola... Ahia, guarda che non ti do il giubbotto."
"Cosa? Non me lo dai? Io prendo i miei jeans e te li spal-
mo sulla faccia, vuoi vedere?"
Babi comincia a tirargli giù il giubbotto per le maniche.
"Va bene. Va bene. Basta! Stai calma. Dai, non fare così.
Ecco, ora te lo do."
Step se lo lascia sfilare. Poi accende la moto. Babi gli da
un'ultima botta.
"Porco!" Poi si infila veloce il giubbotto cercando di co-
prirsi il più possibile. I risultati sono scarsi. Tutte e due le gam-
be rimangono fuori, compreso il bordo delle mutandine.
"Ehi... lo sai che non sei malaccio? Dovresti lavarti un po'
più spesso... Ma hai proprio un bel culo... Sul serio."
Lei prova a colpirlo sulla testa. Step si abbassa di scatto ri-
dendo. Mette la prima e parte. Poi fa finta di annusare l'aria.
"Ehi, ma lo senti anche tu quest'odore strano?" i*.
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"Cretino! Guida!" v<i > ".'"->'e-'on? orni^ i- tv« e "*
"Sembra letame..."
In quel momento da un cespuglio a destra poco più avan-
ti sbuca il cane lupo. Corre verso di loro abbaiando. Step lo
punta con la moto. Il cane rimane per un attimo abbagliato dal
faro. I suoi occhi rossi sfavillano rabbiosi nella notte. I denti
compaiono ringhiando bianchi e affilati.
Basta quel momento. Step scala. Da gas allargando con la
moto. Il cane riparte subito. Sfiora per un pelo la moto sal-
tando lateralmente con la bocca aperta. Babi urla. Tira su le
gambe nude e si aggrappa con forza alle spalle di Step. Il ca-
ne la manca per un soffio. La moto accelera. Prima. Seconda.
Terza. Via a tutto gas. Si allontana nella notte. Il cane la rin-
corre con rabbia. Poi piano piano perde terreno. Alla fine si
ferma. Si sfoga continuando ad abbaiare da lontano. Poi vie-
ne lentamente avvolto da una nube di polvere e tenebre e spa-
risce così come è apparso. La moto continua la sua corsa nel-
l'umido freddo della verde campagna. Babi ha ancora le gam-
be strette intorno alla vita di Step. Piano piano la moto ral-
lenta. Step le accarezza la gamba.
"C'è mancato poco, eh. Poi queste belle cosce facevano una
brutta fine! Era vera allora la storia del cane..."
Babi gli solleva la mano dalla gamba e la fa cadere di lato.
"Non toccarmi." Si tira indietro sul sellino, rimettendo i piedi
sulle pedaline e si chiude il giubbotto. Step le mette di nuovo
la mano sulla gamba. "Ti ho detto di non toccarmi con quella
mano!" Babi gliela toglie. Step sorride e cambia mano. Babi
gli toglie anche la destra.
"Ma neanche con questa posso?"
"Non so se è peggio il cane che mi correva dietro o il por-
co che mi sta davanti!" Step ride, scuote la testa e accelera.
Babi si chiude il giubbotto. Che freddo! Che nottata! Che ca-
sino! Mannaggia a Pallina. Volano nella notte. Alla fine arriva-
no sani e salvi al suo comprensorio. Step si ferma davanti alla
sbarra. Babi si volta verso Fiore. Lo saluta. Il portiere la rico-
nosce e alza la sbarra. La moto passa appena è possibile senza
aspettare che la sbarra finisca la sua corsa verso l'alto. Fiore non
può fare a meno di buttare un occhio sulle belle gambe di Ba-
bi che spuntano infreddolite da sotto il giubbotto. Cosa gli toc-
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