piedi sui pedali ed è seduta in pizzo, ma la ruota posteriore è
lo stesso quasi a terra. Maddalena mastica una Vigorsol con la
bocca aperta.
"Non è solo fortuna. È soprattutto coraggio, fegato. Si
può sapere che ci fate voi due fifone in un posto come que-
sto?"
La tipa tonda di dietro sorride.
"Già, oltretutto come mai andate in giro senza divise? Non
siete due di quelle idiote della Falconieri? Anzi, battonieri...
Non è così che la chiamano? Dicono che siete tutte mignotte!"
Pallina si aggiusta il cappello.
"Senti tendina! Ma che, ce l'hai con noi? Se c'è qualcosa
che ti rode dillo e basta. Non la fare tanto lunga."
Maddalena spegne TSH.
"C'è che hai la cinta da camomilla e non te lo puoi per-
mettere." i
"E chi lo dice?" i-
"Allora come mai non hai corso?"
"Non ha corso il mio uomo. Io corro solo con Pollo. Per-
ché forse non lo sai," Pallina si rivolge alla ragazza tonda die-
tro a Maddalena, "ma io, sto con Pollo."
La ragazza fa una smorfia. Sta rosicando. Pallina gliel'ha
detto apposta. Sa che è interessata all'acquisto.
Maddalena indica Babi.
"E lei? Lei che ci sta a fare qua? Non porta neanche la cin-
ta. Che, non lo sai che questo posto è riservato alle camomil-
le? O corri o te ne devi andare."
Babi si gira verso Pallina sospirando.
"Ci manca solo la boretta di turno."
Maddalena si irrigidisce.
"Che hai detto?" ,>
Babi le sorride.
"Ho detto che sto aspettando il mio turno." >
Maddalena rimane impassibile. Forse non ha sentito stfl
serio. Babi apre il giubbotto di Pallina.
"Forza, dammi questa cinta." *
"Cosa? Ma che, stai scherzando?" ,, , ì
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"No, avanti, dammela. Se è così emozionante essere una ca-
momilla, voglio provare." Le sfila il passante. Pallina la ferma.
"Guarda che, se te la metti e poi ti scelgono, devi correre.
Una volta è venuta qui una ragazza che s'era messa la cinta di
Camomilla per caso, perché le piaceva. Be', l'hanno fatta sali-
re su una moto e ha dovuto correre per forza."
Babi la guarda interrogativa.
"Be'? E com'è andata a finire?"
"Bene, non si è fatta niente, non è cascata. Ma mi sa che la
conosci pure. È Giovanna Bardini, quella della seconda E."
"Ma chi, quella farlocca? Allora lo possono fare proprio
tutti."
Pallina le passa la cinta.
"Sì, ma non so se hai notato... Giovanna adesso usa sem-
pre le bretelle."
Babi la guarda. Pallina fa una smorfia buffa. Poi scoppia-
no tutte e due a ridere. In realtà cercano solo di sdrammatiz-
zare il momento. Maddalena e l'amica le guardano annoiate.
Babi si infila la cinta.
"Ah, che ficaia! Adesso pure io sono una camomilla."
Un boro terrificante inchioda con la moto lì davanti. Ha la
parte bassa dei capelli praticamente rasata e un collo taurino
gli spunta impavido da un giubbotto verde militare coi risvol-
ti arancioni.
"Forza camomilla, tu lì sopra. Monta dietro."
Babi si indica incredula.
"Chi, io?"
"E chi se no? Dai, datti una mossa che fra poco si co-
mincia."
"Ciao Madda." Il boro, oltre all'aspetto terrificante, ha an-
che un altro punto a suo sfavore. È un amico di Maddalena.
Babi si avvicina a Pallina.
"Be', ciao, io vado. Poi ti racconto com'è."
"Sì, certo."
Pallina sta ferma di fronte a lei, preoccupata.
"Senti Babi... mi dispiace."
"Ma no, che dici. Penso che è una ficata fare la camomilla
e lo voglio provare. Tu non c'entri niente."
Pallina l'abbraccia e le sussurra all'orecchio: "Sei una capa".
Babi le sorride, poi si dirige verso il boro con la moto. A un
tratto si ricorda quella frase. L'ha già sentita proprio quella
mattina e le ha procurato una bella nota. Che porti sfiga? Man-
naggia a Pallina, alle camomille e a quando si mette in testa di
fare la capa. , , > .,..,,.**>»--...-«u », j»^. -,» , >- -
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Il boro da gas senza problemi di consumo. Babi invece ha
qualche problema per salire sulla moto all'indietro. Il boro l'aiu-
ta. Babi si slaccia la cinta. Il tipo la prende, se la mette intor-
no alla vita e gliela fa ritornare in mano. Babi arriva a mala-
pena a centrare l'ultimo buco. È pure ciccione. Come se non
bastasse Maddalena da una pacca con forza sul giubbotto del
boro.
"Dai, metticela tutta. Sono sicura che vinci!" Poi sorride a
Babi: "Vedrai come ti diverti qua dietro. Danilo pinna che è
una meraviglia".
Babi non fa in tempo a risponderle. Il boro da gas e schiz-
za in avanti. Danilo! Ecco a chi si riferiva la D della sua mela.
D. Come Danilo. O peggio, come destino. La moto frena. Babi
per il contraccolpo finisce contro la schiena di Danilo.
"Calma, bambina."
La voce calda e profonda del boro che dovrebbe secondo
lui tranquillizzarla ha l'effetto contrario. Oddio, pensa Babi.
"Calma, bambina." Dev'essere un incubo. Questa cinta di Ca-
momilla che mi stringe in vita. Io la Camomilla non me le so-
no mai messa, neanche quando era di moda. Dev'essere una
punizione. Un tipo con una benda sull'occhio e una moto gial-
la frena lì vicino a sinistra. Hook. L'ha visto qualche volta in
piazza Euclide. Dietro di lui c'è una ragazza con i capelli ric-
ci e un rossetto troppo pesante. È tutta felice di fare la ca-
momilla. La ragazza la saluta. Babi non risponde. Ha la go-
la secca. Si gira dall'altra parte. Un bel ragazzo alto, con i ca-
pelli più lunghi e una piccola penna di uccello come pendente
di un orecchino, si ferma alla sua destra. Ha il serbatoio del-
la moto dipinto con l'aerografo. C'è un tramonto con un gros-
so sole al centro, delle onde sulla spiaggia. Un tipo che fa surf.
Sicuramente il surf è meno pericoloso che fare la camomil-
la. Sotto c'è una scritta: "II Balle...". Babi si sporge in avanti,
ma non riesce a leggere di più. Il resto della scritta è coper-
to dai 501 del tipo. Il ragazzo tira fuori dalla tasca del giub-
botto un pezzo di carta. Si alza sulle gambe avvicinandosi al-
lo specchietto. Lo gira verso l'alto a pancia in su. La luna com-
pare là dentro. Babi guarda il serbatoio. Ora la scritta si leg-
ge tutta: "II Ballerino". Ma certo, ne ha sentito parlare. Di-
cono che si droghi. Il Ballerino rovescia la bustina sullo spec-
chietto. Il tondo pallore della luna è coperto dal bianco di una
polvere meno innocente. Il Ballerino si sporge in avanti. Vi
appoggia sopra un rotolo da dieci euro e tira su. La luna tor-
na improvvisamente a specchiarsi. Il Ballerino passa il dito
sullo specchietto, raccoglie le ultime briciole di quella feli-
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cita artificiale e se le passa sui denti. Sorride senza alcun mo-
tivo reale. Chimicamente felice. Si accende una sigaretta. La
ragazza dietro di lui ha i capelli raccolti da una fascia e sem-
bra non essersi accorta di nulla. Una sigaretta però se la fa
offrire. Non è valido. Non si può correre drogati. Non è spor-
tivo. Tanto dopo se gli fanno l'antidoping lo scoprono. Ma co-
sa sto dicendo? Questa non è una corsa di cavalli! Non c'è
niente di lecito. Ci si può perfino drogare. Si va a centocin-
quanta all'ora su una ruota sola con una poveraccia dietro.
Io sono quella poveraccia.
Le viene da piangere. Mannaggia a Pallina! Step ha appe-
na intascato i suoi cinquecento euro quando Pollo gli da una
botta con il gomito.
"Ehi, guarda chi c'è lì." Pollo indica le moto pronte a par-
tire. "Quella lì dietro alla moto di Danilo non è l'amica di Pal-
lina?"
Step mette a fuoco. Non è possibile. È Babi.
"È vero." Agita il braccio con la bandana e urla il suo nome.
"Babi!" Si sente chiamare. È Step. Lo riconosce, laggiù in fon-
do proprio di fronte a lei. La sta salutando. "Ha la mia banda-
na" sussurra quasi a se stessa. "Ti prego Step, fammi scendere,
aiutami. Step, Step!" Poi stacca la mano per dirgli di avvicinar-
si. In quel momento Siga fischia. Il pubblico urla. È quasi un
boato. Le moto balzano in avanti rombando. Babi si riattacca
subito a Danilo, terrorizzata. Tutte e tre le moto pinnano. Babi
si trova con la testa in giù. Le sembra di stare quasi per terra.
Vede l'asfalto scorrere veloce sotto di lei. Prova a gridare men-
tre la moto ruggisce e il vento le scompiglia i capelli. Non le esce
nulla. La cinta le stringe forte la pancia. Le viene da vomitare.
Chiude gli occhi. È ancora peggio. Le sembra di svenire. La mo-
to continua a correre su una ruota sola. La ruota davanti scen-
de un po'. Danilo da più gas. La moto si impenna di nuovo, Ba-
bi si ritrova ancora più vicina all'asfalto. Crede di capovolgersi.
Un tocco al freno e la moto torna leggermente giù. Va meglio.
Babi si guarda intorno. La gente ormai è solo un gruppo lonta-
no, colorato, leggermente sfumato. Tutto intorno, silenzio. So-
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