"Allora diciamo… un Giovedì da cani! Però qualche bella onda c'è! Una volta ci dobbiamo andare…" Niki continua a camminare, intanto però sorride dentro di sé. Ci dobbiamo andare. E quando? Tra poco mi sposo. Sarà più complicato, temo. Guido la guarda. "Ma anche con gli altri, eh…" e non capisce le sue vere perplessità. "Facciamo un gruppo una sera e andiamo tutti insieme. Di notte fare surf è stupendo."
"Ma non è pericoloso?"
"Ma no, puntiamo i fari delle macchine verso il mare ed è una fìcata. Adrenalina a mille. Se poi c'è la luna piena e le stelle… Bè, ti innamori…"
Niki alza il sopracciglio.
Guido sorride di nuovo."… del mare. E per sempre. Non ne potrai fare mai più a meno. Non capisco quelli che si drogano. Di fronte alla natura a volte io mi emoziono così tanto che quella, sì, è una vera droga. Sai, sono stato in Brasile, a Fortaleza, dove ci sono queste dune bianche alte come montagne. A volte al tramonto si fa come una specie di pellegrinaggio, si sale a piedi su questa montagna bianca. C'è gente di ogni paese e si arriva in cima per vedere il sole rosso che piano piano si immerge nel mare. Tutti si siedono su queste grandi dune e incrociano le gambe. Bè, è uno spettacolo unico."
"Ti credo… Solo da come lo racconti si sente quanto ti è rimasto nel cuore."
"Le onde lì erano uno spettacolo, e anche la sabbia. Pensa che tutte le sere si andava su a vedere questo tramonto e a volte alcuni di noi si portavano delle tavolette corte di legno e surfavano sulla sabbia, sulla parete più ripida, tornando giù a valle."
"Ma dai…"
"Sì. Io l'ho fatto. È pericoloso, però…"
"Perché?"
"Perché se cadi non ti fermi più, fino a quando non sei alla fine della duna, tanto rotoli veloce e tanto è ripida…"
"E a te è successo?"
"Sì… Ma ero quasi arrivato alla fine… È stato un volo incredibile, più scena però che altro… non ho avuto problemi."
"Eh, a proposito di problemi…" Niki si mette le mani sui fianchi. "Tu l'altra sera me ne stavi per creare uno enorme con quel tuo messaggio…"
"E perché? Non avevo scritto niente di male…"
"Ma non dovevi scrivere proprio."
"Perché… non siamo amici?"
"No, e lo sai… O almeno non ancora, e comunque non sarebbe stato semplice spiegare al mio uomo quel messaggio."
"Capirai! Pensa se c'era una frase come questa. "Non posso respirare se sei lontana"… È Keats! Doveva prendersela con lui!"
Niki scuote la testa. "Allora potevi mandarmi direttamente quella stupenda di Oscar Wilde: "Resisto a tutto tranne alle tentazioni"."
"Ecco… Oscar Wilde mi è sempre piaciuto. E sai perché? Perché non si nascondeva e diceva la verità."
Arrivati all'uscita dell'università, Guido si ferma davanti alla sua grossa Harley Davidson e apre un gancetto che tiene fermo il casco. "Ecco, tieni…"
Niki se lo infila e Guido, mentre si sistema il suo, sale sulla moto e allarga il braccio sinistro, così che lei ci si poggi sopra e salga. Poi accende e dà un po'"di gas. Subito la marmitta si fa sentire potente e decisa nel grande piazzale Aldo Moro. Qualche ragazzo che chiacchiera seduto sul motorino si gira a guardare. Qualcun altro sorride vedendo sfrecciare quella splendida 883 che scodinzola veloce nel traffico e sparisce nei sottopassaggi verso piazza del Popolo.
Guido si gira verso di lei. "Niki, se hai paura abbracciami…"
Niki sorride e incrocia i suoi occhi nello specchietto. "Te l'ho già detto. Non ho paura!"
Guido sorride. "Sicura?" Poi dà improvvisamente gas. La moto balza in avanti e Niki per non cadere è costretta ad abbracciarlo. Si tiene al suo giubbotto e lo stringe forte, mentre lui accelera e imbocca a tutta velocità una curva scendendo sulla strada del Muro Torto.
"Brava… Così sei più sicura…"
Niki leggermente scocciata è comunque costretta a tenersi a lui. Guido continua a correre tra le macchine, le supera a destra e sinistra, esce ed entra, piegandosi, come se schivasse dei birilli. Piano piano quei lenti movimenti, sempre uguali, la rasserenano. Niki si perde nel vento, tra i suoi pensieri. Ma che ci faccio io dietro a questo? Pensa se facciamo un incidente! Che gli racconto ad Alex? O ancora peggio, io che arrivo al matrimonio con la gamba rotta! Tutta vestita di bianco e con il gesso. Non ci potrei mettere su nessuna scritta oppure, sì, questa: oggi sposi! E attaccarci delle lattine vuote. Non sarebbe male. Pensa i genitori di Alex… E le sue sorelle! E su quest'ultimo pensiero abbraccia un po'"più forte Guido e si lascia portare perdendosi ancora di più nel vento.
Novantasei
Suonano alla porta. Olly va ad aprire. Erica entra con un vassoio di pizzette.
"Eccomi qua! Dottoressa Erica in arrivo per te!" e le scivola accanto. Va in cucina, apre il frigo, prende la Coca Cola, due bicchieri, poi torna da Olly e la tira per un braccio.
"Ma che fai?"
"Che faccio, al telefono ti ho sentita giù e ho deciso che hai bisogno di qualcuno che ti tiri su…"
La fa sedere sul divano e le porta il vassoio di pizzette. Poi i bicchieri e la bottiglia di Coca Cola. Quindi si mette accanto a lei. Olly la guarda. E sorride. È proprio un'amica. E cominciano a scherzare un po'"insieme. A parlare di tutto e di niente.
"Lo sai che la mia amica Ilenia è stata presa in un programma televisivo, nel cast del balletto? È una trasmissione locale ma lei è troppo felice. Un cabaret con comici romani."
Olly si gira. "Ilenia?"
"Sì, te la ricordi, l'avevo invitata anche alla festa per Niki."
Olly prende una pizzetta. "Me la ricordo, me la ricordo…"
"È davvero simpatica. Una ragazza d'oro. Suo padre è morto poco tempo fa e lei si prende cura della madre. Poi studia e balla. E ora guadagnerà anche qualcosina. Poi è innamorata da una vita del suo ragazzo, sai, una di quelle storie eterne che non capisci come fanno a durare così tanto eppure durano e si vogliono un casino di bene anche dopo anni? Una di quelle che a me non capiteranno mai…"
Olly finisce la pizzetta e ne prende un'altra.
"Quindi è fidanzata…"
"Sì… è innamorata. Che vale di più."
Olly finisce anche la seconda pizzetta. Si versa un po'"di Coca nel bicchiere e beve. Erica si alza e accende lo stereo. Mette una canzone e comincia a ballare in mezzo al salotto.
"E dai, Olly, vieni! Terapia del corpo! Dai, vieni!" e continua a dondolare.
Olly rimane seduta sul divano a pensare. E capisce quanto sia stata stupida la sua gelosia. E il gesto di quella sera, alla festa, quando in pratica aveva ignorato Ilenia. E poi Giampi, come l'ha trattato, accusandolo di niente. Che stupida. Mi sono lasciata ingannare dalla mia paura. Ho fatto vincere la superficialità. Io sempre pronta a dare consigli agli altri, a criticare quelli troppo gelosi, proprio io ci sono cascata con tutte le scarpe. Guarda Erica ballare, così, leggera, spensierata, allegra. Si alza. La raggiunge. E si lascia portare dalla musica, dalle parole di Tiziano Ferro e poi random, Rem, Coldplay, The Fray, Oasis, Nelly Furtado… La radio va senza un ordine. Come i pensieri di Olly.
Novantasette
Lungotevere, piazza Cavour, la moto corre leggera. Piazza Belle Arti, ancora Lungotevere, piazza Mancini. La moto sembra fatata, incontra solo semafori verdi, ponte Milvio, corso Francia, lungotevere dell'Acqua Acetosa. Piano piano la moto decelera e con un'ampia curva si infila nel parcheggio. "Eccoci qua! Siamo arrivati…"
Niki si toglie il casco scendendo. "Ma dai! Ecco la sorpresa, siamo al bowling!"
"Già, e ora puoi decidere se accettare la sfida… oppure fare la palla!"
"Cretino… Tieni…" E gli tira il casco in pancia. Guido lo prende al volo, piegandosi in avanti. "Vedi… Vado forte… Io li butto giù… i birilli!" E Niki sale veloce gli scalini entrando nella grande sala del bowling.
Guido si mette a ridere, chiude la moto e corre dietro di lei. "Aspettami."
Guido ha appena raggiunto Niki nella sala quando si sentono chiamare. "Ehi, voi! Allora siete venuti sul serio!"
Dalla pista centrale compaiono Marco e Sara con Luca e Barbara.
"Non ci posso credere!" Marco dà una spinta a Luca.
"Hai visto? Guido lo aveva detto che veniva con Niki e tu non ci volevi credere…"
Niki si gira scocciata verso di lui. Guido allarga le braccia. "Gli avevo detto che con te li avremmo battuti… Avevano paura! Ci temono… Sei stata carina a dire di sì… Dai, andiamo a cambiarci le scarpe…"
"Sì, sbrigatevi che ricominciamo la partita!"
Guido e Niki vanno verso l'angolo dove ci si cambiano le scarpe.
"Io non ti avevo detto di sì! Non sapevo che fosse questa la sfida!"
Guido cerca di calmarla. "Ok… Ma mi avresti detto di sì?"
"No!"
"Ma perché, sei testarda… Vedrai che ora ci divertiamo!"
"Quello senz'altro… Ma non mi piace che avevi già detto che venivi qui con me!"
"Era per occupare la pista, sennò magari arrivava qualcun altro e poi eravamo troppi. Se non venivo con te, sarei venuto lo stesso ma con un'altra…"
Niki si siede e si leva le scarpe, poi lo guarda male. Guido si scusa. "Dicevo solo se tu non volevi venire… Sicuramente però non sarebbe stata la stessa cosa…"
"Di questo stai sicuro!"
"O magari ci venivo con un amico."
"Sì, te con uno… Non ti ci vedo proprio." Passa le scarpe a un inserviente. "Le trentotto, per favore…"
Anche Guido passa le sue. "Io il quarantadue."
E ricevono le scarpe per giocare a bowling. Si siedono vicini su una panca per allacciarsele. Guido la guarda e le fa un sorriso. "Perché hai detto quella cattiveria?"
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