"Speriamo di no!"

"Ah, certo… Ma conviene fermarle subito, sennò… Sembra uno scherzo del destino… Accade sempre così!"

"Bè, ci vediamo domani…"

"Domani?"

"Sì, avevamo pensato…" Margherita apre un foglio pieno di

appunti. "Allora, domani ci sarebbero bomboniere, tableau e biglietti… Dopodomani vestito, trucco e parrucco… Ti conviene fare subito tutto."

"Perché poi la prossima settimana" interviene Claudia indicando

gli appunti di Margherita, "ci sarebbero regali per gli sposi e lista di nozze…"

"Più" le ricorda Margherita, "luna di miele… Comunque decidete

dove andare, poi se volete lo mettete in lista."

"Sì, ma non conviene mai, la gente con la scusa che deve metterci dei soldi finisce per spendere meno di quanto ci costa a tavola."

"Sì, noi abbiamo fatto quest'errore, siamo andati in Polinesia. Quindicimila euro di viaggio. Bè, lo abbiamo messo in lista e ci hanno coperto a malapena la metà."

"Non ti preoccupare, ti salviamo noi dai classici furbetti da matrimonio…" Niki fa un sospiro. Poi sorride.

"Sì… A domani, stessa ora."

E si allontanano così, lasciando Niki sconsolata sotto il portone. Va bene, mi salveranno pure dai furbetti del matrimonio… Ma da loro? Chi mi salverà? E di colpo le viene in mente quel film con Julia Roberts, Se scappi ti sposo, quando lui le dice: "Tu vuoi un uomo che ti accompagni sulla spiaggia, con una mano sugli occhi, per farti scoprire la sensazione della sabbia sotto i piedi. Vuoi un uomo che ti svegli all'alba, perché muore dalla voglia di parlarti, per sentire cosa dirai". Ecco. Anch'io vorrei solo questo. Perché le cose più belle accadono solo nei film?


Novanta


"Allora? Com'è andata, Niki?" La mamma corre curiosa incontro alla figlia che sente entrare dalla porta del salotto.

"Ho fatto più di sessanta foto e almeno cento chilometri… Ho visto trenta posti per il ricevimento… E mi viene da vomitare."

"Per la macchina? Ti ha dato fastidio?"

"Sì, ma non per come guidavano… Per quello che dicevano! Mamma, questo matrimonio mi sta già stressando."

"Domani mi sono presa un giorno al lavoro e vengo con te, ok?"

"Grazie, mamma!" E l'abbraccia saltandole al collo.

"E poi seguiremo tutte le cose con calma, non deve consumarti, deve essere un bel matrimonio e basta."

"Speriamo…"

Simona stringe forte sua figlia. "Sarà così, vedrai."

Niki, distrutta dalla giornata e dalle chiacchiere e dalla difficoltà di capire quale tra quelle bellissime ville sia davvero giusta, va in camera sua quasi strusciando i piedi. Simona la guarda con un sorriso di tenerezza. Sarà un bel giorno Niki, vedrai, e alla fine tutto sarà più facile del previsto, ogni cosa improvvisamente andrà al suo posto, puff, così, come per magia. E la sente chiudere la porta della sua stanza. Sempre che tu, Niki, lo voglia davvero.

Niki si butta sul letto e proprio in quel momento suona il suo telefonino.

"Alex!"

"Amore, come stai?"

"Bene. Cioè, bene…"

"Che è successo?"

"Niente."

"Ah… mi ero preoccupato… E con le mie sorelle com'è andata?"

"Bene…"

"Sul serio o bene per essere educata?"

"Bene, perché sono tue sorelle."

Alex ride. "Lo so… Le conosco… Brava amore, una volta superata

questa prova secondo me il resto della vita ti sembrerà in discesa."

"Ma un bel posto tranquillo in pianura no, eh?"

Alex sorride. "Hai ragione… Io ti avevo dato la possibilità di tirarti indietro…"

"No no, dai, ormai è fatta e va bene così. Piuttosto avevano detto che forse a un certo punto ci avresti raggiunto, invece…"

"Invece ho avuto da lavorare un sacco, amore."

"Ecco, lo sapevo, quindi non ti vedo neanche domani…"

"Non credo…"

"E nei prossimi giorni?"

"Difficile…"

"Praticamente finisco per sposarmi una delle tue sorelle!"

"Sabato pomeriggio stiamo insieme…"

"Oh… Che bello… E dove mi porti?"

"Ehm…" Alex rimane un attimo così, non sa bene come dirglielo. "C'è il corso prematrimoniale…"

"Pure?"

"È obbligatorio…"

"E va bene… Dai, ci sentiamo più tardi, che adesso vado di là a mangiare qualcosa, ho una fame pazzesca."

"Ok, a dopo, amore… Ah, Alex… Ma non è che al corso prematrimoniale vengono anche le tue sorelle, vero?"

Ma il giorno dopo, malgrado la presenza di Simona, le tappe stabilite da Margherita e Claudia sono un altro tour de force.

"Ecco, questi sono i biglietti Pineider, i migliori in assoluto, ce ne sono di diverse grammature…"

Niki guarda curiosa la proprietaria del bellissimo negozio di via degli Scipioni. La signora le sorride. "Il peso del biglietto determina naturalmente anche il suo costo… Ma scusate…" Guarda prima Simona, poi Margherita e infine Claudia. "Chi di voi è la sposa?"

E tutte e tre si girano e indicano Niki. "Lei!"

"Ah… Bè… Ci sono allora anche biglietti più moderni, e poi dipende sempre un po'"dal tipo di lettering che si decide di usare… È quello che fa la differenza sia per il costo che per l'importanza e la modernità del biglietto."

"Ma quanto verrà a biglietto?" Simona si fa prendere dalla

curiosità e non riesce a trattenere quelle parole. Margherita e Claudia fanno finta di niente. La signora è leggermente imbarazzata. "Bè, diciamo che dovrebbe sceglierne uno, così posso essere più | precisa."

Niki decide di accorrere in aiuto di sua madre e prende subito al volo il primo tra quelli esposti sulla tavola. "Questo, per esempio…"

La signora lo prende in mano. "Uhm, vediamo… rif 30… quanti | sono gli invitati?"

"Ma ancora non lo sappiamo… vero, Niki?" le chiede Simona.

"Già."

Margherita e Claudia sorridono. "Diciamo una cifra approssimativa sui…"

"Sui…"

"Sui…"

Sia Niki che Simona si guardano. "Bè, sui…"

"Bè, sui…"

Simona si butta: "Cen…". Vede l'espressione sorpresa di Margherita e cambia. "Duecen…" Vede quella di Claudia e cambia ancora. "Trecen…" Tutte e due le sorelle annuiscono con un bel sorriso.

E all'improvviso interviene Niki. "Quattrocento! Saranno quattrocento i miei invitati…" E sorride alla signora che ricambia e si mette subito a fare i calcoli.

"Bè, volete anche la spedizione dei biglietti a casa, giusto?"

"Sì, certo…"

"Allora il costo per questo biglietto, peso 30 grammi, e queste lettere, spedizione a casa per quattrocento invitati… sarà tra i 1800 e i 2400 euro…"

Simona sgrana gli occhi. "Bè, se ricevono un biglietto che costa così… Poi dovranno venire tutti per forza!"

E continua la frenetica scelta di ogni singolo dettaglio del matrimonio.

"Vanno bene questi?"

Niki scuote la testa scartando una scopetta in argento come bomboniera.

"E questo?" Un piccolo vaso in cotto. Niki scuote di nuovo la testa. E così via, una continua proposta degli oggetti più disparati, dalla piccola cornice alla brocca, dal fiocco d'argento al vassoietto, da un uomo e una donna in bicicletta stilizzati tipo i disegni di Peynet a un portatovaglioli. E altro ancora.

"Come lo facciamo il tableau degli invitati?"

Margherita è sempre quella inarrestabile. "Facciamo…"

Niki parla piano a sua madre. "Ma non è che si risposano pure loro?" Simona ride.

Margherita va avanti per la sua strada. "Sai, le mie amiche hanno sempre trovato un'idea carina per fare i tavoli…"

Claudia si aggiunge. "Io, per esempio, ho usato i nomi dei fiori… Rosa, tulipano…"

Margherita invece è più fiera della sua scelta. "Io le pietre preziose, che ne so… Tavolo diamante, tavolo giada, smeraldo,

turchese…"

Claudia continua. "La nostra amica Ballarmi ha fatto i frutti, Tavolo pesca, susina, pera… Si è sposata d'estate…"

Simona sorride ricordandosi il suo matrimonio. "Noi avevamo

scelto il tableau in base alla musica. Avevamo fatto i tavoli con i nomi delle band. In quel periodo…" si rivolge soprattutto a Niki, "eravamo pazzi per la musica. Tavolo U2, tavolo Wham, tavolo Aerosmith!"

Margherita e Claudia si guardano di nuovo sgranando gli occhi. Ah… Carino!" dicono con un sorriso forzato.

Niki invece è entusiasta. "Mi piacerebbe fare come voi! Però con tutti i cantanti di oggi… Ecco, tipo… Tavolo Negramaro…"

Margherita rimane sorpresa. "Ma chi sono? Sembra un digestivo…"

Claudia dà una spinta alla sorella. "Macché! Come sei antica! Io li conosco… Lui si chiama Giuliano e canta benissimo."

Questa volta sono Niki e Simona a sorridere.


Novantuno


Alex sceglie un brano musicale e lo monta sotto un pezzo del suo filmato.

"Ehi, è facile lavorare con questo programma del Mac. Sono proprio dei geni. Steve Jobs è un grande e mi dispiace che sia così malato. Ha voluto rendere le cose semplici per le persone semplici. Così è nata questa piccola mela…"

Alex continua il suo lavoro. Dissolvenza, immagine, dissolvenza. Le piacerà? Spero proprio di sì. "Riguarda gli ultimi fotogrammi, lei che si gira lentamente, e poi i suoi occhi, l'inquadratura stretta su di loro, su quello che raccontano, su quello sguardo, quella storia d'amore… E poi quel sorriso, dissolvenza, campo lungo, e lei che corre divertendosi per le strade di New York. Sì. Le piacerà. Tra poco è pronto e lo metterò in rete sul nostro sito. Toc toc. Bussano alla porta.

"Alex, si può?"

"Avanti." Entra Leonardo, il direttore.

"Sono proprio contento. Era quello che mi aspettavo, quello che volevo, quello per cui ho lottato e che ho ottenuto."