Olly ed Erica toccano alcuni vestiti sistemati su delle grucce e in ordine su un carrello. Ne prendono uno e se lo appoggiano davanti, per vedere come starebbero. Passa una commessa e le vede. "Scusate, signorine, quegli abiti costano migliaia di euro… fate attenzione" e le guarda male. Poi si allontana.

Olly le fa il verso sottovoce ed Erica ride. Niki le vede. Fa la faccia strana.

"Dai, ragazze…"

Olly ed Erica si guardano stupite.

"E dai, Niki, mica abbiamo fatto qualcosa…"

"Sì, lo so, ma qui…" e continua a seguire la titolare nell'altra stanza.

Erica guarda Olly. "Ma che, s'è impazzita…"

"Non lo so, hai visto anche in macchina che non voleva parlare del matrimonio."

"Ho capito, ma non serve innervosirsi così…"

Diletta si avvicina. "Ragazze, dai… è nervosa, sì. L'ho capito anch'io. Ma dobbiamo starle vicine…"

"Sì, ma insomma… relax!"

Erica chiama Olly. "Guarda che bello questo scialle…" e lo prende. In quel momento passa di nuovo Niki. "Ma insomma, la smettete di toccare tutto?"

Olly non ci vede più. "Senti, Niki, ora basta, eh. Sono giorni che sei sparita, non ti fai viva, non rispondi al cellulare, non ci

coinvolgi… e ora vorresti che stessimo qui a fare le belle statuine? Oh, ma guarda che tu solo qualche mese fa saresti stata la prima a scherzare in un negozio così!"

"Ma che c'entra. Dico solo che qui magari dovremmo comportarci un po'"meglio, cioè, non ci conoscono, vedi che posto è…"

"Ah sì. Vero. Comincio subito io a comportarmi bene." Olly si allontana a passo spedito fuori dall'atelier. Erica passa accanto a Niki, la fissa un attimo negli occhi e poi segue Olly. Diletta, che ha seguito tutta la scena, cerca di fermarle. "Dai, ragazze…" Poi si gira verso Niki. "Però anche tu, eh…"

"Ma che ho fatto…" e nel momento stesso in cui lo dice conosce già la risposta.

Diletta la guarda duramente. "Niki, io non so che ti sta succedendo… ma quando vorrai dircelo, sai dove trovarci." Ed esce anche lei.

Niki è sola al centro della stanza. Dà un'occhiata intorno. Vede quegli abiti, i manichini, i quadri. Poi si volta verso la porta d'ingresso. Se ne sono andate. Via. Mi hanno lasciata qui. Ma perché se la sono presa tanto? Olly ed Erica stavano solo scherzando. Una volta l'avrei fatto anch'io…

"Allora, signorina, venga di là, le ho fatto preparare alcuni abiti per la prova, come mi ha chiesto… Ma le sue amiche? Dove sono?"

Niki si ferma un attimo a pensare. Poi prende giubbotto e borsa che aveva appoggiato su una sedia più in là.

"Scusi, ma che succede?"

"Niente. Mi sono ricordata che ho un impegno tra poco. Non posso restare. Grazie e scusi ancora il disturbo." E se ne va anche lei, lasciando la signora che la guarda stupita. Appena Niki è uscita, la titolare scuote la testa. Queste ragazzine d'oggi. Si vogliono sposare a vent'anni e poi non sanno nemmeno prendersi la responsabilità di scegliersi un abito e di rispettare il lavoro degli altri. Che si crede? Che sto qui a selezionare vestiti che mi sembrano adatti a lei e glieli sistemo sullo stand così, tanto per divertimento? Sto lavorando, io. E ancora nervosa torna nell'altra stanza e comincia a rimettere a posto.

Niki fa qualche passo sul marciapiede e poi si ferma. Sente le

lacrime salirle agli occhi. È arrabbiata. Con le Onde che se ne sono andate, che non hanno capito il suo momento di difficoltà, di fragilità. Con le sorelle di Alex che le stanno addosso. Ma soprattutto con se stessa. E non capisce bene perché. Si guarda attorno. E d'improvviso si sente persa.


Ottantotto


Qualche giorno dopo.

"Mamma, ma tu non ce la fai proprio a venire con noi?"

"Tesoro, ho l'incontro con i professori di tuo fratello… Ed è

una situazione dove forse solo un miracolo ci potrà salvare. Non

so che dirti… Vai, e poi non devi mica decidere tutto subito… Vedi

i posti che preferisci, magari fai delle foto o ti prendi le brochure

poi ne parliamo insieme."

Proprio in quel momento suonano al citofono. Niki va a rispondere. Sente la voce squillante di Claudia.

"C'è Niki? Può scendere? Siamo le sorelle di Alex!"

"Sono io, scendo subito!" Poi attacca il citofono e guarda sconsolata mamma Simona. "Ma perché non ho detto di no!"

Simona sorride, cercando di aiutarla e sostenerla. "Tesoro… Magari ti aiuteranno a non fare gli errori che hanno già fatto loro, a evitare le fregature che si nascondono dietro questi posti, che sono, da come mi hai fatto vedere tu… tutti bellissimi!"

"Sì, mamma, hai ragione…"

Simona è più serena. "C'è solo un piccolo problema…" continua Niki, "è la stessa cosa che mi ha detto Alex e io ci sono cascata!"

Niki non fa in tempo a uscire dal portone che sente suonare il clacson. Si gira. È una Mercedes come quella di Alex, ma questa è rosa! Non ci credo. Ditemi che è solo un incubo, e soprattutto che mi sveglierò.

"Ehi, oh… Siamo qui." Claudia risuona il clacson e si affaccia dal finestrino. "Qui!"

Niki raggiunge la macchina e sale dietro. "Eccomi, grazie…"

Poi si affaccia sorridente tra di loro. "Allora siete ancora sicure di volermi dare una mano?" Niki sotto il sedile incrocia le dita. "No, perché magari sono quelle cose che si dicono per cortesia e delle quali poi ci si pente…" E rimane così, con le dita incrociate, speranzosa di sentire da parte di una di loro quelle frasi tipo "In

effetti in questo periodo abbiamo molto da fare" oppure "Grazie, non sai che fatica ripensare a tutti i giri fatti. E rifarli di nuovo! Uno stress ancora più faticoso". Invece Margherita si volta verso di lei con un sorriso molto gentile.

"Noi assolutamente no… vorremmo solo essere sicure che tutto ciò che Alex desidera ci sarà… Ma lui è sempre così impegnato, ci sembra naturale darti una mano…" Poi sta per girarsi ma si blocca e guarda Niki, come sorpresa. "Ma non è che quelle cose invece le hai pensate tu e non sai come dircelo? Forse vorresti essere più indipendente… Non ti fare problemi, eh."

"Io!" Niki sorride. "Ma figurati…"

"E allora andiamo!" Claudia inserisce la marcia e la macchina parte a tutta velocità lasciandosi indietro quelle strane bugie.


Ottantanove


"Questo è bellissimo, guarda, si vede il lago e ha una chiesa interna. Qui si potrebbe fare la cena, qui ballare e qui la torta e qui i fuochi d'artificio!" La Mercedes rosa si inerpica tra le stradine di campagna. Margherita

mostra a Niki tutti gli spazi di possibile utilizzo. "C'è una vista bellissima del lago di Bracciano e lì c'è lo spogliatoio per gli sposi, la cena può essere per metà al coperto e per metà fuori…" Niki non fa in tempo a scattare le foto con il suo telefonino che la macchina già è uscita veloce dalla strada di San Liberato. "Ma questo quanto verrebbe secondo voi?" "Dodicimila euro solo il posto." "Ah…"

"Bè, tanto uno si sposa una volta sola, no?" E tutte e due sorridono mentre Niki alza le sopracciglia. Oddio, ma chi me l'ha fatto fare!

Claudia guida veloce e la Mercedes sbuca quasi in controsterzo nello spiazzo davanti all'ingresso. "Ecco, qui si è sposato Eros Ramazzotti con Michelle Hunziker…" "Ma si sono anche lasciati!" "Ho capito, ma mica è colpa del castello!" Il portiere apre il cancello e le fa passare. Margherita si gira sorridendo verso Niki. "Conosciamo una delle Odelscalchi… Molto simpatica."

La macchina procede spedita su per la salita. A sinistra si stende, tranquillo e pacifico, il lago di Bracciano. Niki guarda dal finestrino. "Ma è bellissimo!" E scatta una foto.

"Sì, qui costa un po'"di più ma hai una serata fantastica! Delle sale stupende, con armature, quadri antichi, drappi, vedi quel cortile lì?" Margherita indica un po'"più avanti una radura piena di bellissime piante di rose e racchiusa tra le mura del castello ricoperte da un'edera leggermente ingiallita dall'autunno. "Ecco, lì sarebbe bellissimo fare il rinfresco…"

"Sì, ma con i fritti…"

Claudia aggiunge divertita. "Fritti a cartoccio con i padelloni grandi sulle fiamme e l'olio che sfriccica, io adoro i matrimoni così…"

"Oh… certo" dice Margherita. "Sarà proprio così, prosciutto tagliato a fette, pezzetti di parmigiano, una bella treccia enorme di mozzarella fresca…"

Claudia interviene di nuovo. "Sì, quelle di Latina o di Salerno, che sono buonissime… Ma anche una bella burrata, eh… Dovrebbe arrivare dalla Puglia" e chiude gli occhi sognante. "Mmm… Mi sta venendo una fame!"

"Dai, Claudia, continuiamo il giro. Questi sono dettagli, Niki deve vedere ogni cosa!"

"Ehm… Grazie…" sorride Niki tra loro due, mentre la macchina riparte a tutta velocità verso nuovi incredibili posti da matrimonio. Poco dopo sono sull'Appia… "Questa è la villa dei Quintili, un posto da sogno." Poi sull'Aurelia… "Questa di via dell'Acqua Fredda è molto molto bella, ha un'atmosfera tutta sua particolare… E la notte rende tantissimo!" E dopo ancora sono alle ville antiche sulla Cassia, immerse tra il verde del Parco di Veio… "Questa è favolosa, qui si sono sposati un sacco di vip." Poi arrivano fino a Palidoro, ultima tappa vicino alla Posta Vecchia. "L'hanno appena messo a posto… Ha un catering buonissimo e una splendida vista sul mare!" E ancora su e giù per tutto il litorale e la campagna laziale, fino ad arrivare di nuovo sotto casa di Niki.

"Grazie di tutto…"

"Allora, ci sono un sacco di cose buone, vero? Conviene vederle subito tutte e poi decidere… Anche se è tra cinque mesi… Poi non si sa com'è, ma quei giorni improvvisamente volano!"

Claudia è d'accordo con lei. "Sì, mi ricordo che quando mi dovevo sposare le settimane passavano in un soffio… Era subito di nuovo lunedì e ti prende l'ansia che non hai concluso nulla e poi quando finalmente hai scelto quella villa… Bè, per la tua data stai sicura che l'ha già prenotata qualcun altro."