"Dici?"

"Certo, ha pure telefonato!"

"Perché si era dimenticato il beauty…"

"Ma ha chiamato due volte!"

"Sì… Si era dimenticato anche le chiavi di casa!"

"Ma ha chiesto di Edmond ed è stato felice di sapere che stava meglio…"

Luigi alza le spalle. Non è del tutto convinto. Silvia sorride. Certo, per una mamma un figlio è tutto. E vederlo finalmente così felice in effetti è bello. Ma sì… Sono simpatici questi Cavalli, sono delle brave persone e magari un'altra volta Luigi porterà di nuovo a caccia Roberto. Una cosa è sicura, lo farà stare avanti, e soprattutto solo dopo che avrà preso la licenza di caccia.

"Sapete che in fondo la caccia mi è piaciuta?" Roberto aiuta Simona a sparecchiare.

"Sul serio, amore?"

"Sì, è come se fosse nata in me una passione, cioè stavo lì, sentivo l'adrenalina scorrere, il cinghiale che spunta all'improvviso dalla macchia… Mi è piaciuto da morire."

Simona si asciuga le mani su un panno. "La stessa cosa non credo possa dirla Edmond…"

Roberto alza le spalle. "Va bè, un incidente può capitare…"

"Sì, certo… Come no! Matteo fa volare dall'altalena Celeste…"

Matteo ride dal divano. "Detta la stella cadente…"

"Sì, appunto… E tu invece spari direttamente al cane… Dimmi, cos'altro si poteva fare?"

Matteo accende la tv. "Bè, un rodeo con i cavalli non era male… Alex aveva detto che me lo faceva provare… Oh, speriamo che si sposino sul serio… L'idea di andare ogni tanto a cavallo in quella specie di castello non mi dispiacerebbe affatto."

"Ah, bravo." Roberto si avvicina e gli mette una mano sulla spalla. "Anche in te si è accesa una passione. Andare a cavallo deve essere uno sport bellissimo…"

"Ma de che, a papà… Sai se le mie amiche sanno che c'ho l'accesso a un posto così quanto rimorchio? Uno deve giocare le carte giuste! Ciao, buonanotte, non c'è niente in tv e me ne vado a dormire…"

Così Roberto e Simona rimangono soli in cucina, sistemano gli ultimi piatti quasi in silenzio. Poi Roberto la ferma. La tira dolcemente a sé. "Pensieri? Preoccupazioni? Prometto che non sparerò più a nessun cane…"

"Sciocco!"

Roberto la accarezza. "Sei bella, mamma, quando ridi…"

"Sì? E quando sono seria?"

"Sensuale…" E prova a morderla sul collo. "Gnam." Poi si danno un bacio. Tranquillo, sereno, morbido, profondo, bellissimo. Come il loro viaggio fino a quel momento.

Roberto sorride. "Sai una cosa? Alla fin fine sono contento che Niki sposi Alex. È una bella storia. Il mondo ha bisogno di belle storie…" Si mette le mani in tasca e va verso il salotto, poi si ferma e gira su se stesso. "Oh, e poi… C'hanno una villa da urlo!"

Simona fa la faccia seria, ma stavolta veramente seria. "E dai! Sei peggio di tuo figlio!"

"Amore, scherzavo… Vedo che film possiamo guardare?"

"Sì, d'accordo…"

Simona rimane ancora un attimo in cucina, poi si versa un po'"d'acqua e la sorseggia lentamente. Sì. Anch'io sono felice per Niki. Il mondo ha bisogno di belle storie. Ma soprattutto di un lieto fine. E lo pensa con un po'"di preoccupazione.

"Vieni, Simo…"

"Arrivo!" Posa il bicchiere e va in salotto, ritrovando il suo sorriso. Si siede vicino al marito. "Allora, che vediamo?"

"The Game!."

"Ma me lo ricordo a memoria!"

E continuano così, scherzando e ridendo, cercando un film per la serata. Forse lo troveranno. Ma una cosa è sicura. Una mamma difficilmente si sbaglia.


Ottantasei


Diletta controlla il telefonino. Niente. Non mi ha risposto. Ma ti pare il modo? Sono giorni che mando sms e ancora non si degna. Poi un po'"innervosita apre il menu. Nuovo messaggio. E comincia a digitare veloce. "Oh! Ma ci sei? Hai letto? Quando ci vediamo?" Dopo qualche minuto il cellulare vibra. Diletta corre a guardare. La bustina lampeggia. Bene. Apre. "Ciao, amore. Facciamo una corsetta al parco tra due ore?"

Filippo. Ma come una corsetta? Ma che, se l'è dimenticato in quale situazione stiamo? Sembra che abbia completamente rimosso. "Ciao, amore. No, non me la sento. Stamani ho avuto un po'"di nausea…" e invia. Dopo qualche secondo una nuova vibrazione. "Ah… ok. Mi spiace. Allora se stasera ti senti meglio andiamo al cinema, ok?" Ma guarda che è buffo. Mica mi chiede come sto ora. "Ti chiamo dopo" e spedisce. E se ne ho voglia. Non mi sento ancora molto bene.

Uffa però, ma perché non risponde? Non fa mai così. Ora mi fa arrabbiare. Basta. Vedrai che non mi scappa più. Cavoli. E Diletta riprende il cellulare. Cerca il nome in rubrica. Eccolo. Tasto verde. Uno, due, tre squilli. E se non risponde mi piazzo sotto casa sua.

"Pronto."

"Niki! Ma dove sei finita?"

"Chi è?"

"Ma come chi è? Ma che, ti sei fusa il cervello? Sono io! Diletta!"

"Ah, ciao… no, scusami, è che ho preso il cellulare senza guardare il display… non avevo visto il tuo numero… come stai?"

Già, come sto? Confusa. Spaventata. Eccitata. Ormonalmente instabile. E per un istante Diletta vorrebbe dirglielo… tipo: "Oh, bene, sono incinta". Ma non si può così, al telefono. No. "Sto bene. Un po'"stanca ma bene. Ma si può sapere perché non hai risposto ai miei sms degli ultimi giorni? Te ne avrò mandati almeno sette!"

"Hai ragione, scusami… li ho letti, ma poi non trovavo mai il tempo di risponderti… mi odio… questi preparativi mi uccidono…"

Diletta si accorge di colpo che la voce di Niki è strana. Bassa, un po'"trascinata. Stanca. Non è la sua. Sembra un'altra persona. "Niki, ma va tutto bene?"

Niki si siede sul letto. Sente le lacrime salirle agli occhi. Così. Indomabili. Ribelli. Testarde. E le ricaccia indietro. "Sì sì… solo che qua è un gran casino. C'è tanto da fare. Mi stanno aiutando le sorelle di Alex…"

"Ah…" Diletta si stranisce. Prova una leggera fitta allo stomaco. E non è la gravidanza. "Ma scusa, potevi dircelo, no? Le Onde sono pronte ad aiutarti… ma se non ci chiedi niente come facciamo?" Niki si morde il labbro. È vero. Non riesce a coinvolgerle. Loro. Le sue migliori amiche. Le ha lasciate al margine, fagocitata dalle sorelle di Alex. Ma è davvero solo questo il motivo? Continua ad ascoltare Diletta. "Anche Olly ed Erica ti hanno cercata e sono preoccupate. Dalla sera in cui ci hai detto che ti sposi non ti abbiamo più sentita, in pratica…" Diletta cerca di non calcare troppo la mano, ma si sente che è nervosa. Ma come, la nostra amica si sposa e ci tiene fuori? C'è qualcosa che non va. In fondo non lo diresti mai. Dopo anni di tutto fatto insieme, di condivisione, di risate e pianti, di aiuto e comprensione. E ora? Proprio ora che sta per succedere una cosa così importante? Ma che succede? Che rabbia. E di colpo ci pensa. Pensa a quanto sia difficile anche per lei tenere vicine le sue amiche, in un momento delicato come quello che sta vivendo. E si sente colpevole. "Comunque, Niki… noi ti vogliamo bene, lo sai, e vorremmo starti accanto, darti una mano… dai! Sarà divertente! Che fai oggi, ad esempio?"

"Vado a curiosare un po'"nei negozi di abiti da sposa…"

"Ah! Bello! Possiamo venire con te? Mando un sms alle altre due e ci troviamo… dove ci troviamo? A che ora?"

"Ho fissato con le sorelle di Alex…"

"No no, oggi sei nostra! Disdici e vieni con noi. Ti passo a prendere tra un'ora, ok?"

Niki pensa velocemente. Certo Margherita e Claudia si arrabbieranno. Avevamo fissato ieri. Ci resteranno male…

"Niki, ok?"

"Ok, ora vedo come fare. A tra un'ora." E butta giù.

Diletta soddisfatta manda un sms doppio a Olly ed Erica. "Ho

appena vinto il premio investigatore dell'anno. Ho stanato Niki! Liberatevi da tutto. Vi passo a prendere tra trenta minuti. E poi andiamo da lei! Oggi prova abito da sposa!" e invia.

Dopo qualche secondo, le risposte di Erica e Olly. "Sì, forte! Ok!", "E meno male! A me mica aveva risposto, dopo la svernicio!"

Niki prende il cellulare. Fa un lungo sospiro. Poi cerca il numero. E chiama.

"Pronto… Margherita?"

"Buongiorno Niki, sì, dimmi, allora passiamo a prenderti alle sei, ok?"

"Grazie, ma senti… volevo dirti che oggi non posso. Rimandiamo?"

"Ma ho già detto a Claudia che andiamo, ha anche lasciato i bambini dalla nonna…"

Niki sbuffa un po'"scocciata. Si sente tremendamente a disagio. Ma ormai non può richiamare Diletta per disdire. Le pianterebbe una storia infinita. E poi Diletta ha ragione. Non si vedono da giorni.

"Sì, immagino, e scusa… solo che passano a prendermi le mie amiche, gliel'ho promesso…"

"Va bè, che problema c'è? Prima vai con loro e poi con noi. Tanto anche se arriviamo alle sei e mezza all'atelier ci aspettano! Sì sì, facciamo così. Alle sei e mezza da te!"

"Ok… a dopo."

No. Non ci credo. Non ho saputo dire di no. Ora come faccio?


Ottantasette


Una serie di abiti bellissimi è esposta su manichini sistemati in vari angoli delle stanze. Gonne lunghe, attillate o ampie, corpetti ricamati in modo prezioso, coprispalle in pizzo, bolerini, veli, cappelli, mantelline. L'atelier è curatissimo, ben arredato, con tanti quadri e specchi e divanetti, per star seduti nelle lunghe prove che di solito accompagnano la scelta di un vestito così importante. La titolare accoglie le ragazze e piano piano inizia a mostrare a Niki alcuni abiti.

Diletta, Erica e Olly intanto ridono e scherzano. Già in auto hanno cominciato. Cantando una canzone in coro, prendendo in giro un passante, facendo mille domande a Niki circa i preparativi. E Niki ha risposto un po'"controvoglia, cercando invece di concentrarsi sulle amiche e i loro scherzi.