"L'erba voglio non cresce neanche nel giardino del re."
"Va bene… e ti vorrei tanto sposare!" si corregge subito Alex.
Niki sorride. "E comunque io sono l'eccezione che conferma la regola, uno strano caso in cui un uomo ci prende e sceglie una donna valida! Ma inizio a pensare che ti meritavi una come Eleonora…"
"Cioè?"
"Esauriti quei quattro discorsi base, entra in loop, dice sempre le stesse cose… Ah" fingendo in falsetto di farle l'imitazione, ""mi sono comprata un bellissimo giubbotto di Prada, voglio andare a Parigi per la settimana della moda, non si può mancare all'inaugurazione del nuovo Just Cavalli…" Ma dai, non ha detto altro, tu vuoi fare la pubblicità, lei conosce solo le marche, sareste perfetti… Ha pure la tua età!" Niki fa un sorrisetto per sottolineare quest'ultima cosa. "E i tuoi sarebbero tutti felici…"
Alex si siede esterrefatto sul divano. "Allora, primo: è più piccola di me di dieci anni…"
"Certo, come no, questo è quello che dice lei…"
"La conosco da quando ero bambino."
"Allora se li porta malissimo."
"Mamma mia, come sei perfida, e secondo: i miei genitori sono felici se sono felice io…"
"Sì, ma le tue sorelle se è felice anche Eleonora."
Alex scuote la testa. "Le mie sorelle sono amiche di Eleonora. Punto uno. Io non ho interesse per lei. Punto due. Perché insisti tanto su di lei? Sei forse gelosa?" Poi la guarda con malizia. "Se è così, tu noti qualcosa di particolare che temo a me sinceramente sfugga…"
"Senti, Alex, cosa staresti insinuando? Che io ho qualcosa in meno di lei?"
"Io? Ma io non insinuo niente! Sei tu che stai rompendo con la storia di Eleonora! Quando fai così mi fai uscire pazzo!"
"Sapessi come divento pazza io a passare del tempo con le tue sorelle! Ho pure acconsentito a farle partecipare alle scelte per il mio matrimonio! Ti rendi conto? Per il mio matrimonio… decidono loro!"
"Ma chi te l'ha chiesto?"
"Tua madre!"
"No, mia madre ha detto che loro potrebbero darti una mano perché, essendosi già sposate, conoscono i vari posti e tutte quelle scocciature che hanno affrontato e che magari ti faranno evitare. Quindi ti ha voluto aiutare. E poi, se non volevi potevi dire semplicemente no grazie!"
"Sì… e succedeva il finimondo!"
"Hai una visione distorta delle cose!"
"Sì, e tu della tua famiglia."
Alex sta per rispondere ma si accorge di come tutto stia prendendo la direzione sbagliata. Le parole diventano pericolose a volte, prendono il sopravvento, dicono più di quello che veramente vorrebbero dire. E allora piano piano si calma, resta in silenzio, e per la prima volta vede Niki diversa. Un'altra donna, più grande, determinata, decisa, che usa parole in qualche modo taglienti. Lei, lei che è sempre stata carina, gentile, generosa, anche nei momenti in cui era in difficoltà, anche quando lui era tornato con Elena senza dirle la verità lei glielo aveva fatto notare, con semplicità, così come fa sempre, senza un filo di cattiveria, ma con
ingenuità e purezza, con lo stupore di chi veniva ferito senza aver mai potuto immaginare che questo accadesse. E improvvisamente Alex realizza. Oddio, ma che succede? È forse colpa mia? Sono io che la sto portando a tutto questo? Sto forzando le cose? E in quell'attimo, guardandola mentre lei ancora respira veloce, con quegli occhi leggermente stretti, ancora arrabbiata, si accorge di quanto l'ama, di come vorrebbe solo vederla felice, di come anche quelle parole, forse sbagliate, comunque le appartengono e anche per questo gli piacciono, non son giuste, è vero, ma amare significa prendersi le colpe anche degli errori altrui… Così tanto significa amare? Se lo domanda, e poi con il sorriso del cuore si risponde: sì, e anche di più. E per la prima volta si sente davvero grande, cresciuto e sicuro della sua scelta.
E in quello stesso istante anche Niki realizza. Guardando il viso di Alex, i suoi occhi all'inizio dispiaciuti e poi di colpo sorridenti, quasi a sottolineare la sensazione dell'amore, quell'amore che riesce a superare ogni difficoltà umana.
"Amore…" E corre verso di lui, si butta tra le sue braccia e lui la stringe. Niki nasconde il suo viso nel petto, con i capelli scompigliati. "Scusami, amore… Non so neanch'io cosa stavo dicendo."
Alex le sorride, poi la scosta leggermente da sé e la guarda. Ha gli occhi lucidi, sta quasi piangendo. All'improvviso le spunta una lacrima a sorpresa e Alex con il pollice la porta via, lontano. Niki fa il broncio. Piano piano, delicatamente, quasi spaventata. "Uffa… Mi metto a piangere per qualsiasi cretinata!"
"Ma non è una cretinata… Vieni, siediti qui accanto a me…"
Niki fa una smorfia e alla fine ubbidisce. "Però non mi trattare da bambina…"
Alex ora è tranquillo. "Siamo tutti bambini… Dipende solo dal momento. A volte dovremmo essere più grandi, a volte restare ragazzini, tutto sta a non confondere un momento con l'altro…"
"E questa volta io l'ho confuso."
"No. È normale che tu sia un po'"spaventata, la pressione a volte gioca brutti scherzi… Come capita a me nel lavoro… O meglio, come capitava. C'è stato un momento che ho realizzato. L'importanza di vivere. Di saper vivere. Ti ricordi, te l'avevo detto… "La felicità non è un punto d'arrivo ma uno stile di vita." Ogni giorno facciamo, corriamo, siamo in ansia per qualcosa per cui non vale la pena, e nel frattempo non ci accorgiamo delle cose belle che ci stanno vicine e che ci stanno scappando… Ecco, una sei tu."
"Ma io non sto scappando, Alex!"
Alex sorride. "Non oggi… Quel giorno ti stavo perdendo e ho saputo mollare tutto per farti capire quanto eri importante per me… Andare sull'isola in quel faro è stata la miglior dimostrazione."
Niki lo guarda. "Mi perdoni?"
"Sei matta, non c'è nulla di cui devi farti perdonare!"
"Come no… le cose brutte che ho detto sui tuoi…"
"In parte vere…"
"E sulle tue sorelle…"
"Verissime!"
"Ora stai esagerando al contrario, Alex!"
"Senti, Niki" le si avvicina e le prende le mani tra le sue. "Questo è il nostro matrimonio… Nessuno e niente si deve intromettere nelle nostre scelte e decisioni. Ci fanno piacere, ci piacciono? Sono scelte giuste! Se non hai voglia di uscire con le mie sorelle, se non ti interessano i loro consigli, i posti che conoscono, se vuoi fare tutto da sola… glielo dico io!"
Niki si allontana improvvisamente. "Pensi che io non ne sia capace?"
"Ma no, Niki! Ti pare… Lo facevo solo perché con la tua educazione ti sei trovata in qualcosa di più grande di te e ora vuoi semplicemente dire basta e non trovi il modo… Amore, noi dobbiamo essere… ecco, una "squadretta"! Sai quante volte a me capiterà di non farcela e allora dovrai magari occupartene tu? È normale."
"Ok" Niki si alza dal divano. "Di questa cosa me ne occupo io. Vuoi qualcosa da bere?" Alex sorride vedendo che d'un tratto Niki è diventata padrona della situazione. E anche di casa sua. Alex decide di approfittarne. "Sai cosa mi piacerebbe molto? Un Mojito! Trovi tutto quello che ti serve in frigo." E si appoggia allo schienale del divano, ora più rilassato. Poi gli viene un dubbio. "Amore, ma lo sai fare un Mojito?"
"Certo, che ci vuole…" E Niki sparisce in cucina.
Alex accende il computer sul tavolo e comincia a controllare se c'è posta dall'ufficio o nuove riunioni in vista. Niki apre il frigorifero e trova una marea di roba. Ma quante cose compra Alex quando fa la spesa! E come si fa questo benedetto Mojito! Non le resta che una cosa da fare. Prende il cellulare dalla tasca e chiama subito Erica. Spento. E ti pareva! Lei che ama bere e va in discoteca… stacca il telefonino. Chissà cosa starà facendo! Prova il numero di Olly. Aspetta un attimo come sospesa… "Tre. Il cliente
da lei chiamato…" Chiude. Niente da fare. Anche lei spenta! Ma che fanno le Onde… Si sono prese una vacanza, nel momento del bisogno ti lasciano affogare. Prova l'ultima. Compone veloce il numero. Oh, meno male. Squilla. Libero.
"Pronto, Diletta!"
"Ehi, Niki! Ma che succede? Perché parli a bassa voce?"
"Niente, niente, non ti preoccupare… È un'emergenza."
"Ih! Qualcosa di grave?"
"No… Di alcolico. Come si fa un Mojito? Non ne ho assolutamente idea…"
"Un Mò che?"
"Capirai! Un Mojito, e dai, ce lo siamo bevute quella volta alla festa! Ti ricordi? Insieme al Cuba Libre, alla Caipiroska e alla Cai- pirinha, come anche gli shottini… Quei cocktail buoni che preparano! E dai, il Mojito!"
"Sì sì, buonissimo… Però non so come si fa!"
"Oh, allora fà una cosa, cercalo su Google… E mandami via sms tutta la spiegazione di cosa ci si mette dentro, dosaggio e ingredienti, chiaro?"
"Ho capito… Vuoi ubriacare Alex…"
"No, vorrei fargli vedere che siamo una buona squadretta! Mojito. Muoviti!" E chiude la telefonata.
Alex dal salotto la chiama: "Tutto bene, amore? Hai trovato gli ingredienti?".
"Sì… Tutto a posto… Lo sto preparando!"
"Ok, mettici anche il succo di lime!"
"Certo! È la prima cosa alla quale avevo pensato!" Niki guarda disperata il telefono… E dai, Diletta… Dai, dai… Quanto ci metti… Ma proprio in quel momento le arriva il suono di un messaggio. Plin plin. Lo apre subito: "Ingredienti… preparazione". E alla fine del messaggio: "Mi sono ricordata quanto è buono il Mojito. Manca solo un ingrediente. Se lo vuoi mi devi dare un premio fedeltà: dieci Mojito gratis!".
Ma guarda che traditrice… Approfittatrice che non è altro… Niki scrive subito il messaggio. "Ok. Perfida Onda." E dopo neanche un secondo, plin plin. Niki apre subito il messaggio. "Zucchero a piacere!"
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