"Che gli porto un regalo! Dai, mamma, ora devo attaccare…"

"Niki…"

"Si?"

Simona fa una pausa, un sospiro, ha un groppo in gola. "Divertiti." E lo dice con una voce diversa, sottile, quasi spezzata. E anche Niki improvvisamente si commuove.

"Mamma, non fare così sennò mi metto a piangere…" E le scende una lacrima e un po'"ride guardando Alex e un po'"si commuove. "Oh uffa… E dai!"

Simona ritrova la voce e ride anche lei, tirando su con il naso. "Hai ragione, figlia mia, divertiti!"

"Ecco, così ti voglio, mamma… Ti voglio un sacco bene."

"Anch'io." E chiude giusto in tempo, perché arriva la hostess. Passa guardando tra i sedili, controlla che non ci sia nessun tavolinetto abbassato, poi incrocia lo sguardo di Niki che sta spegnendo il cellulare. La hostess le sorride. Niki ricambia infilandolo nella tasca davanti. Anche Alex spegne il suo.

"Certo che tu e la tua mamma, eh… E pensa se partivamo per più di quattro giorni… Pensa se andassimo a vivere fuori…"

Niki lo guarda sicura. "Se io sono felice, loro sono felici. Vogliono solo vedermi sorridere…" Poi si avvicina curiosa ad Alex. "Ma è per questo che stiamo andando a New York? Ti spostano come sede? Andiamo a vivere laggiù? Dobbiamo trovare una casa per te…"

Alex si gira di botto. "Come per me? E tu?"

"Che c'entra, io devo studiare. Ho già dato qualche esame… Sto andando avanti. Che faccio a New York mentre tu lavori… Non conosco nessuno!"

"E allora mi lasceresti per questo?"

"Macché! Ormai con Internet, Skype, webcam, social network e vari, ci sono mille soluzioni per vedersi e parlarsi anche a distanza e non costa nulla… Sarebbe perfetto…"

"Ah sì… e come la mettiamo col resto?"

"Cioè?"

"L'amore… quando facciamo l'amore?"

"Madonna, ma tu sei tremendo… Pensi sempre a quello!"

"Macché! È una piccola, giustificata curiosità…"

"Lo potremmo fare ogni volta che ci vediamo, quando io verrei a trovare te o tu me."

"E certo."

Proprio in quel momento passa un'altra hostess. E molto bella e incrocia lo sguardo di Alex sostenendolo un po'"troppo a lungo. Alex se ne accorge e la fissa volutamente, poi quando lei sorride e li supera, torna a guardare Niki.

"E certo. Potrebbe essere… Io così sarei un po'"più libero…" Ripassa la hostess e Alex la ferma. "Mi scusi?"

"Sì?" Si avvicina leggera, bellissima e sorridente.

"No, ecco… Volevo sapere, se non è un problema per lei… Sì, insomma…"

Niki gli dà un'occhiata curiosa e infastidita. Alex la guarda e prende tempo, la hostess lo incalza. "Prego, mi dica…"

"Ecco, se si può avere un altro po'"di champagne…"

"Ma certo, è per voi." Poi si rivolge a Niki. "Lo vuole anche lei, signora?"

Niki risponde facendo prima un lungo respiro. "No…" E solo alla fine aggiunge: "Grazie…".

La hostess si allontana e appena scompare dalla loro vista Niki si gira e colpisce con un pugno in pancia Alex.

"Ahia! Ma sei matta? Cosa ho fatto? Ho chiesto solo una coppa di champagne…"

"Appunto…" E gli dà un altro pugno in pancia. "È come… l'hai chiesta!"

"Ma non è vero… Sei tu che ci hai letto della malizia!"

"Ah sì? Guarda che te ne do un altro più in basso cancellando le possibilità di qualunque tipo di malizia…"

"No no" fa Alex fingendosi spaventato. "Ti prego no, Niki! Anche se fossi un po'"più libero… Non avrei nessuna tentazione…"

Proprio in quel momento ritorna la hostess. "Ecco lo champagne… Sicura che non ne vuole, signora? Non è che ci ha ripensato?"

"No no, grazie, sono sicurissima." La hostess si allontana, Alex beve un po'. "Uhm… che bontà…" Niki accenna a un movimento e Alex subito si mette sulla difensiva, "… questo champagne!" E poi un sorriso e piano piano l'aereo raggiunge la pista di decollo, i motori iniziano a rombare, salgono di giri. Poi l'aereo comincia a

correre forte, più forte, ancora di più. Niki prende il braccio di Alex. Lo stringe, guarda dal finestrino proprio nel momento in cui l'aereo si stacca da terra. È un attimo. Poi qualche nuvola, le onde leggere del mare poco più sotto e un'improvvisa curva a sinistra… L'aereo si piega e va verso l'America.

Alex le sorride e le accarezza la mano. "Non aver paura, sei con me…" Niki sorride ora più tranquilla, si abbandona sul comodo sedile e ruba un po'"di champagne dal suo bicchiere, guardandolo furbetta sì, ma come un giovane guerriero che ormai ha deposto le armi e accetta sereno quella semplice resa. Poi Niki si appoggia alla sua spalla e piano piano si addormenta. Alex poco dopo le sposta con dolcezza i capelli dalla guancia, scopre quelle morbide labbra già leggermente imbronciate, quegli occhi chiusi, sereni, senza un filo di trucco, che riposano tranquilli in attesa di chissà quale sogno. E allora anche lui sorride travolto da quell'immensa tenerezza e forte, sicuro, si lascia scivolare sul suo sedile e tira un grande respiro, lungo, profondo, accompagnato dalla sensazione di aver fatto la scelta giusta. E continua a tenere la mano poggiata sulle gambe di Niki, come a sentirla sempre lì, vicina, come un gesto di proprietà, di sicurezza, che lei non possa scappar via. Alex sorride. Che poi dove potrebbe andare… su un aereo. Ma la consapevolezza di averla accanto gli fa venire in mente un'altra cosa. Ma come ho fatto a non pensarci prima?


Quaranta


Poco più tardi. Un rumore. Un improvviso vuoto d'aria. Niki sobbalza, si sveglia, si guarda intorno impaurita, disorientata.

"Shhh… Eccomi, sono qua." Alex l'accarezza dalla gamba fin sulla pancia. "Sono qui, è tutto a posto."

"Ma dove siamo?"

"Credo sopra la Spagna, ho controllato prima. Ti sei persa il film, The Hangover, carino, una commedia di Todd Phillips ambientata a Las Vegas, parla di tre testimoni che perdono l'amico che si deve sposare…" Sul monitor davanti ad Alex scorrono le immagini dei titoli di coda. "Però se vuoi lo rivediamo a Roma quando esce, oppure adesso che arriviamo a New York!"

"Sciocco…" Poi si guarda in giro. "La tua hostess non è più passata?"

Alex è preoccupato. "No… Assolutamente. Sul serio…"

"Peccato. Ho sete. Vorrei un po'"d'acqua."

"Spingi qui. E arriva subito…" Alex si sporge dalla sua parte e schiaccia un tasto sul bracciolo. Sopra di loro si accende una piccola lucina. Niki lo guarda storcendo la bocca. "Uhm… Sei troppo esperto!"

"Ma Niki, è su tutti gli aerei da sempre, anche quelli di linea… E un po'"ho viaggiato."

"Lo so… Ma non mi piaci!"

"Ma dai!"

"Il pensiero che tu potessi essere un po'"più libero l'hai preso con estrema felicità, troppa… E sì che non stiamo sempre insieme."

"Appunto…"

"E se già così vuoi la libertà, pensa se fossimo…"

Proprio in quel momento arriva una hostess. Ma non è la stessa di prima. "Mi avete chiamato?" Alex e Niki si guardano e scoppiano a ridere.

"Sì… Ci scusi…" Niki torna seria. "Posso avere, per favore, un po'"d'acqua?"

"Certo, gliela porto subito."

"Grazie."

"Vedi…" Alex la guarda sorridendo, "il pericolo è passato."

"Ma figurati! Non avevo paura neanche di quell'altra, che ti credi! Sei tu che ci rimetti…" Alex decide di incassare il colpo.

"Sì… Ma che stavi dicendo?"

"Io? Niente…" Niki fa la vaga. "Non mi ricordo. Comunque sai cosa mi piacerebbe un sacco? Leggere."

"Sul serio? Anche a me adesso!"

"Ma io non ho portato un libro…" Alex sorride e prende il suo zaino da sotto la poltrona. "Ci ho pensato io…" E tira fuori un grosso libro. È di Stieg Larsson. Niki lo guarda. "Uomini che odiano le donne? Ma che è, un messaggio?"

"Macché… È un bellissimo thriller di uno scrittore svedese che purtroppo non c'è più ma sta avendo un incredibile successo in tutto il mondo…"

Niki se lo rigira tra le mani. "Ma è enorme questo libro… Non so quando lo finisco!"

"Lo leggiamo insieme."

"E come? Scusa, hai detto che è un thriller! Che facciamo, lo dividiamo a metà, io leggo la prima parte, tu l'altra e poi ce lo raccontiamo?"

Alex sorride e infila di nuovo la mano nello zaino. "Ne ho due." E tira fuori un'altra copia dello stesso libro. "Ma dai! È bellissimo così!" E Niki lo guarda con gli occhi lucidi, innamorati. E che bello. Troppo bello. Nessuno mai aveva fatto una cosa così. E ha quasi paura della sua felicità. E cominciano a leggere, curiosi, divertiti, poi presi, appassionati, rapiti. E vanno avanti così per un bel po'"mentre superano il Portogallo e poi si trovano sull'Atlantico. E quell'aereo leggero, silenzioso, continua il suo viaggio.

Alex a un certo punto si sporge verso di lei per guardare il numero della pagina. Venticinque. "Sei indietro…"

"Non è vero… Fai vedere" e controlla la sua. Quaranta. "Ma non ci credo. Tu salti le pagine, lo fai apposta, dopo ti interrogo… Anzi ti interrogo adesso. Come si chiama il periodico dove lavora…"

""Millennium"."

"Va bè, quello non vale, c'è scritto anche nella trama…" e continuano così, interrogandosi a vicenda, facendo supposizioni su quello che accadrà.

"Ma non è strana la storia dei due, lei sposata con un altro che ogni tanto dorme da lui…"

"Ma non è vero!"

"Ma sì, lo dice all'inizio, vedi che hai saltato le pagine!"

"Ah già, è vero…" ride Alex.

"Non fare finta, non lo sapevi sul serio… Sei un falso!"

"Ma no… l'ho letto. Hanno una storia così perché fa parte della mentalità svedese, loro sono molto più aperti… Hai capito… Sesso libero."

E Niki lo ricolpisce.

"Ahia! Ma che ho detto, è nel libro."

"No, hai riguardato la hostess…"