Camminano in mezzo alla gente, a volte sottobraccio, a volte lasciandosi perché non è possibile proseguire in quel modo. Guardano tutti i banchi, commentano, annuiscono, scuotono la testa vedendo magliette, abiti, cinture.

"Certo però, Olly, mamma mia con "sto Giampi" dice Erica raggiungendole dopo essere rimasta un po'"indietro per guardare un giubbino giallo di pelle appeso a una stampella. "Ne parli

sempre! Una come te che diceva sempre male dell'amore! Me lo ricordo, sai!"

"Io non dicevo male dell'amore! È che non mi ero mai innamorata! E Giampi mi piace un casino! E bello, è alto, è moro, è premuroso ma anche un po'"spaccone, è pieno di amici, va in palestra, è simpatico, non si dimentica mai di telefonarmi, mi fa le sorprese!"

"Eh…" fa Diletta, "sembra la descrizione di Filippo!"

"O di Alex!" dice Niki.

"O di… boh! Io non ce l'ho il ragazzo!" dice Erica, e tutte si mettono a ridere.

Proseguono in mezzo ai banchi coperti attaccati uno all'altro che vendono abbigliamento vintage, militare, stock di marca, scarpe. E anche abiti di scena: è proprio a uno di questi che si ferma di colpo Niki. Vede un grande cappello rosa con le piume e se lo mette. Si atteggia un po'"ad attrice, facendo le smorfie con la bocca e ammiccando. La signora del banco sorride.

"Ahò, je sta proprio bene, signori…"

Arrivano anche le Onde e cominciano a provarsi di tutto. Abiti lunghi, corti, cappelli, bandane. Li provano sopra i vestiti che hanno e fanno una minisfilata davanti al banco. La gente si ferma e ride, altri se ne vanno a testa bassa scocciati, lamentandosi per quello strano evento che sta rallentando il loro passo.

Qualche minuto dopo camminano di nuovo in mezzo alle viuzze del mercato.

"E comunque, care mie, Giampi è forte e se qualcuna me lo guarda troppo o gli si avvicina, gli spezzo le braccine! In effetti è uno che piace un po'"troppo alle donne…"

Le Onde si guardano. Poi scoppiano a ridere. "Ma senti senti! Olly gelosa! Pfiuuu!" e cominciano a far gesti con la mano e a provocarla.

"Allora, Erica, stasera ci esci tu con Giampi o tocca a me?" dice Niki.

"In realtà stasera tocca a Diletta, a me domani e a te lunedì!"

"Ok ok, basta organizzarsi!" Olly tira un colpo sulla spalla di Niki.

"Ahia!"

"E ahia sì! E anche più di ahia! Giù le manine! Avete già il vostro e chi non ce l'ha…" si gira verso Erica, "… vada a comprarselo al mercato!" e scappa via, rincorsa da Erica e le altre. E vanno così, in mezzo alla gente che non capisce quelle quattro scalmanate che urtano borse, saltano scatole, spingono un po'"per passare. E ridono. Amiche.


Trentaquattro


Alcuni giorni dopo. Niki ha appena finito la sua lezione quando incrocia il gruppo di amici dell'università che si stanno organizzando. Marco e Sara lanciano l'idea.

"Ehi, che fate? Vi va di venire a mangiare una cosa con noi?" Giulia, Luca e Barbara ci pensano un attimo. "E tu, Niki?"

"No, grazie, io torno a casa. Ho l'esame abbastanza presto e voglio cominciare subito per non dover studiare come una pazza solo alla fine."

Giulia ci ripensa. "Anch'io vado a casa, magari domani."

Barbara solleva le spalle.

"Ok, come volete, come siete pesanti però…"

Giulia cerca di scusarsi. "Oh, io so solo che sono appena al secondo anno e già non ne posso più…"

Barbara sembra saperla lunga. "Perché, secondo te quando poi finisci l'università va meglio?"

Sara alza le mani come se si arrendesse. "Non mi tirare fuori la solita frase…"

Niki è curiosa. "Quale?"

"Gli esami non finiscono mai…"

"Hai ragione…"

Sara scuote la testa. "Mamma mia, come sono noiosa…"

Niki sorride. "Dai, domani promesso che mangiamo tutti insieme. Anzi esagero, domani porto da bere, anzi una torta… Mi sto specializzando in dolci. Cioè, quando mi innervosisco e non ho più voglia di studiare, per fare un break preparo una torta. E vi dico solo una cosa: sto diventando bravissima. Pensate che voglia dì studiare che ho!"

"Non ci credo…" Luca ride. "Io quando non ne posso più di studiare… mi masturbo!"

"Luca!" Barbara si gira e gli dà un pugno sulla spalla. "Cioè, ti rendi conto di che cavolo dici?"

"Oh, ma è vero, è uno sfogo! Guarda che ho saputo che capita

a un sacco di ragazzi… È che molti non hanno il coraggio di dirlo, io sì!"

Marco ride. "Sì, il segaiolo coraggioso." Barbara non si diverte affatto.

"Ho capito, ma a chi pensi facendolo…"

"Scusa, fai Lettere e ti masturbi?!" Si infila Guido. "Minimo minimo pensa a Nicole Kidman…"

Barbara non capisce. "Che c'entra?"

"Bè, ha interpretato Virginia Woolf ed è una bella gnocca."

Barbara scende dal muretto e scuote la testa. "Ma voi siete due malati… Sara, tu hai capito con chi stiamo insieme?"

"E noi che li immaginavamo gli ultimi due poeti… Ma de che! Gli ultimi due porci!"

"E dai, amore, non fare così." Marco prova a prendere Sara, che si sfila. "A Niki, porta la torta che è meglio…"

"A bella sì… almeno v'addolcisce!"

Niki si diverte in quella lotta tra sessi. "Sì… Per voi faccio un bel tiramisù… che se per caso studiate troppo… Vi ci vuole proprio!" Niki ride e si allontana. Cammina per i viali dell'università. Guarda in alto nel cielo, un azzurro intenso, bello, pulito. Un vento ancora caldo spazza i cortili, qualche piccolo uccello ritardatario passa veloce cercando invano di raggiungere quell'ultimo stormo già partito da tempo. Un momento semplice e bellissimo, di quelli che arrivano di colpo e ti fanno sentire in pace col mondo. Nessuna ragione particolare. Semplicemente vita. Niki sorride e leggeri pensieri passano nella sua testa. Che forti questi nuovi amici. Sono allegri, sinceri, scherzano e ridono senza farsi problemi, senza penombre. Luca e Barbara, Marco e Sara e poi Giulia, che è sola da sempre. Chissà quanto dureranno le due coppie, eppure sembrano così affiatate, non c'è niente da fare, si vede perfettamente quando una storia funziona, quell'allegria amorosa, quei divertenti litigi sono proprio la carica necessaria, la spinta per dare energia continua a una storia. Ecco, cambiamenti, sogni, programmi… Non avere limiti, pensare sempre in positivo, che tutto sia possibile. Che non ci sia nessun ostacolo… Niki contempla in silenzio quel delicato tramonto e d'improvviso… bum. Come lo sparo di un cacciatore. E tutti quei suoi pensieri, come uno stormo di uccelli sui rami di un albero, fuggono via veloci, impauriti. Rapidi battiti d'ala nel cielo e tutto si perde in quel pallido sole all'orizzonte più lontano.

Lui è lì, seduto sul suo motorino. La vede e sorride. Niki no.

"Che ci fai qui?"

"Mi volevo scusare."

Guido scende dal motorino e solo ora Niki si accorge che ha un fiore in mano.

"È una calendula. Sai che vuol dire? Indica dolore e dispiacere, quindi pentimento. Si schiude al mattino e si chiude la sera. Come se salutasse e piangesse tutti i giorni la partenza del sole…"

"Cioè, ti stai scusando? E perché? Forse non era vero quello che mi hai raccontato?"

"Cosa?"

"Tutta quella storia di te e quella ragazza… Lucilla."

"Sì, che era vera."

"E allora di cosa ti scusi?"

Guido sorride. "Non lo vuoi questo fiore?"

Niki lo prende tra le mani. "Grazie."

Guido la guarda. "C'era una ragazza che veniva al mare dove andavo io da piccolo, a Ischia. Ci guardavamo a volte per tutta l'estate e non ci dicevamo mai nulla, ma aveva un sorriso bellissimo come quello che hai tu…"

"C'è solo un piccolo problema."

"Sì, lo so, sei fidanzata…"

"No. Io non sono mai stata a Ischia."

Guido ride. "È un peccato. Ti sei persa un posto bellissimo. Lo so che non sei tu quella ragazza! E che non vorrei fare lo stesso errore. Non l'ho più incontrata e non le ho mai potuto dire tutto quello che avrei voluto…"

Niki poggia la sacca sul motorino. "Allora in questo caso c'è un altro problema. È come dici tu. Sono fidanzata."

Poi si china e inizia ad aprire il blocco alla ruota.

"Lascia, faccio io." Guido le prende le chiavi dalle mani, per un attimo si sfiorano, si guardano negli occhi, poi lui sorride. "Posso? Non c'è niente di male se ti aiuto a togliere il blocco, no?"

Niki si tira su e si appoggia al motorino. Guido chiude il blocco e glielo mette nel bauletto. "Ecco fatto. Ora sei libera… Comunque lo sapevo che sei fidanzata. Ma ti volevo parlare d'altro. Ecco, un sacco di volte noi conosciamo una persona, non sappiamo niente di lei, la guardiamo, ascoltiamo quello che dicono gli altri, magari ci obblighiamo a pensare che per noi sia sbagliata o giusta senza farci portare veramente dal nostro cuore…"

"Ma che vuoi dire?"

"Che tu credevi che quel professore fosse sensibile, addirittura

gay, e invece è uno che va con tutte, che ogni anno ha una ragazza diversa, del suo corso o no, ma comunque più giovane di lui."

"È vero, mi sbagliavo sul suo conto…"

"Ecco, ma non sempre c'è la persona al momento giusto che ti può dire quello che non sai, mostrarti le cose da un altro punto di vista, non farti commettere l'errore, impedirti di lasciarti ingannare da una semplice immagine."

"Sì, è vero."

"Così come forse tu mi ritieni un donnaiolo e quindi non ti fidi di me, pensi che quello che dico lo dico solo per colpirti e non perché serenamente lo penso… E io vorrei convincerti del contrario…"

Niki sorride. "Mi hai regalato un bellissimo fiore."

"Nell'Ottocento era il simbolo dei cortigiani adulatori."

"Allora, vedi?"