chic

ma di marca come tutte le sue cose, anche quelle come sempre.

"Ciao. Ti alleni?"

"No. Ero passato in palestra proprio con la speranza di trovarti.

"

"Non ho una lira..." ride divertito forse perché sappiamo

benissimo

tutti e due che è l'ultima cosa della quale potrebbe avere

bisogno. "E per un po' devo evitare risse."

"E certo, a farsi vedere troppo uno si brucia. Ormai sei un divo

della rissa ! "

Capisco che deve aver seguito tutta la vicenda. Ma lui preferisce

farmelo notare. E per bene. "Ho ritagliato tutti gli articoli:

l'eroe,

il paladino, il giustiziere della tv..."

"Sì, non ci sono andati leggeri."

"Be', neanche tu, dalle foto che ho visto!"

"Non lo sapevo. Hanno pubblicato anche le foto dei tre? Questa

me la sono persa."

Ma non è importante. Ho ancora ben presente la scena reale

con tanto di originali in carne e ossa. Lascio cadere il discorso.

"Allora, a parte gli scherzi, cosa posso fare per te?"

"Sono io che posso fare qualcosa per te. Ti passo a prendere

alle nove Step, ti va?"

"Dipende."

"Ehi, ma sei diventato una di quelle fighette che credono di

avere solo loro l'esclusiva del piacere maschile? Della serie

'verrei

ma non posso'! Dai, ti porto a una bella festa, gente tranquilla,

roba

fina, non dirmi che sei finito in qualche gabbietta femminile?

Vediamo un po' di amici, roba tranquilla! "

L'idea di fare una rimpatriata mi va. È passato un sacco di tempo.

Perché no. Staccare un attimo da tutto. Un tuffo nel passato.

Penso a Pollo ma non mi fa male. Una bella nuotata è quello che

ci vuole. Pacche sulle spalle di gente che non vedo da troppo

tempo.

Qualche bel racconto del passato, strette di mano e sguardi

sinceri.

Amici di risse. Gli amici più veri.

"Perché no."

"Ok, allora dammi l'indirizzo che ti passo a prendere in

macchina."


Ci salutiamo. "Alle nove! Mi raccomando..."

Continuo ad allenarmi ancora un po'. Ci metto più foga.

Presuntuoso.

Che fai? Vuoi tornare in forma per incontrare gli amici

di un tempo? Essere all'altezza dei loro ricordi? Step, il mito! E

autoironico

decido di smettere e farmi una bella doccia.

Poco dopo a casa. Mi squilla il telefonino.

"Ciao, ma non sei passato."

Gin è un po' delusa. "No... è che pensavo fossi ancora in

palestra.


"Macché! Ho dovuto aiutare mia madre a portare su la spesa.

Poi si è accorta che aveva dimenticato di comprare il latte e

allora

sono andata io. Poi sono tornata e si è accorta che si era

dimenticata

il pane e sono andata di nuovo io. Ed era pure rotto l'ascensore.

"

"Be', non sarai andata in palestra ma ti sei tenuta lo stesso in

forma."

"Sì certo. Ho dei glutei fantastici! Vuoi venirli a vedere adesso?

Devo giusto andare a ritirare qualche panno in terrazzo che

stasera

mi sa che piove."

"No, non posso. Mi passa a prendere un mio amico fra poco."

"Ah..." Gin sembra rimanerci male.

"Un mio amico, ho detto, Guido Balestri, quello alto magro...

C'era quella sera che siamo andati dal Colonnello." Cerco di

rassicurarla.


"Boh, non me lo ricordo. Ok come vuoi. Oh, io su in terrazzo

ci vado lo stesso. Poi chi c'è c'è..."

"Dai, non fare la sciocca. Ancora niente?"

"Ancora niente. Per adesso sei ancora un ipotetico papà..."

"Be', allora ne approfitto e ancora per stasera esco. Dai, magari

ci sentiamo dopo."

"No magari. Ci sentiamo dopo! E chiamami senza chi!"

"Ok." Rido. "Come vuole il terzo dan." Non faccio in tempo

a chiudere con Gin che suona il citofono. È Guido. "Scendo."

Capitolo 66.

Raffaella gira per casa. Niente da fare. Non le tornano i conti.

Peggio del salumiere sotto casa che ogni volta ti segna qualcosa

in

più sul conto della spesa, o il benzinaio giù nella piazza che ti

lava

la macchina e poi ti fa il pieno. Persone di fiducia che poi si

scusano

con la solita frase: "Guardi che non è tanto, è l'euro, signo',

che

c'ha fatto raddoppia' tutto". Sembra che sia stato coniato apposta

per le loro truffe. Ma qui si tratta di altro. Di Claudio. Claudio

è

cambiato. Anche come ha fatto l'amore l'altro giorno, che non ha

voluto togliersi la camicia. È strano. Oltre la musica, ha

cambiato

perfino il tipo di lettura. Ha sempre letto solo "Diabolik" e al

massimo

"Panorama". E guarda caso questo lo prendeva sempre quando

sulla prima pagina c'era una bella ragazza. Naturalmente mezza

nuda. E fino a qui è tutto normale. Sosteneva sempre che

all'interno

c'era un importante articolo sul mondo della finanza. Ma ora?

Come si spiega quel libro? Raffaella si avvicina al comodino di

Claudio

e lo prende in mano. Poesie di Guido Gozzano. Lo sfoglia. Niente.

Non c'è niente. Poi improvvisamente qualcosa cade ed è in mezzo

alle pagine. Una cartolina. La gira subito veloce per vedere cosa

c'è scritto. Niente. Solo il timbro e la firma di chi l'ha

spedita. Una

"F". Solo una semplice "F". E un timbro dal Brasile. Chi può

avergliela

mandata? Qualcuno che è stato in Brasile. Guarda la data sul

timbro. È stata spedita sei mesi fa. Chi può essere andato tra gli

amici

che conosciamo in Brasile sei mesi fa? Filippo, Ferruccio, Franco.

No. Non mi sembra che ci sia andato nessuno. E soprattutto che

nessuna moglie ce l'avrebbe mai lasciato andare. A meno che non

sia uno di loro che è andato di nascosto... e manda una cartolina

a

Claudio con una "F"? No. I conti non tornano. Gira la cartolina e

la guarda. C'è una bella ragazza brasiliana. La classica foto di

una

che passeggia sulla spiaggia con un culo in bella mostra e un

costume

tipo filo interdentale. La cosa strana è che si vede perfettamente

il suo viso e sorride. Niente. La rimette nel libro e comincia a

sfogliarlo.

A un certo punto trova una frase sottolineata in rosso. Ma

com'è possibile? Claudio odia il rosso. Non lo avrebbe mai usato.

Gli ricorda i tanti errori che faceva a scuola in italiano,

proprio perché

non leggeva mai niente. E il verso sottolineato, poi: "Non amo

che le rose che non colsi". Con aggiunto un punto esclamativo.

Punto

esclamativo? Qualcuno che oltretutto ha rovinato la sintassi del

poeta, l'ha deturpata, violentata. Uno che non ha rispetto di

nulla

e di niente. Neanche di me. Soprattutto di me. Raffaella va

velocemente

alle ultime pagine per vedere se c'è il prezzo, se è stato

tagliato

o coperto. No, il prezzo c'è. Guarda meglio. Lo porta vicino

al viso. E improvvisamente se ne accorge. Ci sono tracce di colla.

Il

prezzo era coperto. L'adesivo è stato tolto. È stato Claudio! Non

voleva far vedere il nome del negozio dove questo libro è stato

preso.

Gliel'hanno regalato! Ed è stata quella "F". Quella stronza di

"F". Raffaella mette tutto a posto. Deve escogitare un piano.

Purtroppo

l'unica persona che conosce alla Telecom è il dott. Franchi,

un amico di Claudio. A lei non direbbe mai niente, né le

telefonate

o i messaggi che Claudio manda. Figurati. Quella stupida

solidarietà

maschile. Non parlerebbe mai neanche sotto tortura. Raffaella

il suo telefono l'ha già controllato, più volte. Non un messaggio,

né inviato né ricevuto. Anche le telefonate effettuate, quelle

ricevute

o perse, sono poche. Troppo poche. È un telefonino pulito,

troppo pulito. Quindi è sporco. Ma come può fare? Non è certo come

quel deficiente taccagno di Mellini che per risparmiare aveva

fatto un abbonamento " You&Me", quello dove scegli il numero che

chiami più spesso, e sul contratto aveva fatto segnare

direttamente

il numero dell'amante. Quello è stato un gioco fin troppo facile

da

scoprire. Che poveraccio. Almeno in quello poteva avere un po' di

stile. Dovrebbe essere felice ora, che risparmia su tutto. È stato

lasciato

anche dall'amante. Ma forse l'ha fatto apposta per farsi scoprire.

Quando un marito lascia un messaggio nel telefonino vuol dire

che comunque non gliene frega più niente della moglie. E non sa

come dirglielo. Così si risparmia pure la faticaccia. Che

poveracci

che sono gli uomini. Cioè, per assurdo dovrei essere felice che

leva

il copriprezzo del libro e che mi nasconde tutto... E così, mentre

valuta

disperata questa sua ultima considerazione, improvvisamente

le viene un'idea. Un lampo, un attimo, un'illuminazione. Socchiude

gli occhi e comincia a studiarla in tutti i suoi particolari. E

alla

fine sorride, perché capisce che è perfetta.

Poco più tardi. Claudio rientra a casa. Raffaella gli va incontro