Pensa allora se mi vedi domani."
"Cioè?"
"Abbiamo la puntata in diretta, vestito d'ordinanza: giacca e
cravatta ! "
"No. Non ci posso credere, domani sono qui. E chi se lo perde.
Step in giacca e cravatta! Neanche venissero a fare il concerto
a casa mia Boy George e George Michael e decidessero di venire
tutti e due a letto con me! "
"Va bene tutto, Pallina. Ma mi spieghi il paragone? Due rinomati
gay della musica che attinenza hanno con il fatto che io mi vesta
in giacca e cravatta. Avessi detto una cosa tipo culo e camicia."
"Boh, non lo so. È vero. È strana come attinenza, ci devo
ragionare
su. Ma da 'quel punto di vista' per quanto ti riguarda invece...
non è cambiato niente vero? Perché dicono che in tv, dopo
la moda, c'è la più alta percentuale..."
Per un attimo penso all'incontro che abbiamo avuto sul terrazzo
l'altra sera. Ma è solo un attimo. Rido. È passata. Rido sul
serio.
"No. No. Stai tranquilla. E tranquillizza soprattutto le tue
amiche!"
"Presuntuoso!"
Mi dà una leggera spinta. Chissà se anche lei ha pensato all'altra
notte.
"E di' un po', ma tu cosa fai in questo programma?"
"Quello che ho studiato in America. Loghi, computer grafica,
messa in onda dei titoli di testa, sottopancia dei risultati o
soldi che
si possono vincere. Sai quelle scritte che vedi sotto la faccia di
qualche
presentatore. Be', ecco, io mi occupo di quella roba lì."
"Capirai... tv! Quindi ballerine, vallette, strafighe, bonazze di
tutti i tipi e donne che la danno per lavoro. E quando cambi idea,
anzi, immagino che lì sia un paradiso di conferme..."
"Be', no. Diciamo che quello è il lato più piacevole del lavoro."
Proprio in quel momento passa una delle ballerine. Una... la
più bona.
"Ciao Stefano."
"Ciao."
"Ci vediamo dentro."
"Certo."
Se ne va sorridendo, bella e sicura, con un passo deciso,
tranquillo,
certa delle attenzioni più o meno delicate, dei pensieri, i più
diversi, che accompagnano il suo allontanarsi di schiena.
"Capirai, hai capito tutto."
Pallina è in ottima forma, non perde un colpo.
"E poi... 'Stefano'?! È la prima volta che sento chiamarti
Stefano.
Oddio, sei pure in incognito."
"Sai, Step è troppo confidenziale."
Proprio in quel momento mi sento chiamare. "Step!"
Mi giro. È Gin. Avanza sorridente e solare, bella nella sua
trasparenza
selvaggia. Pallina alza il sopracciglio. "Sì, è vero! Step è
troppo confidenziale!"
Gin arriva e mi bacia veloce sulle labbra. Poi si mette di lato
come a dire: sono pronta per conoscere questa tua amica... Perché
è un'amica, vero? Donne.
"Ehm, sì scusa, ti presento la mia amica Pallina. Pallina questa
è Ginevra. "
"Ciao." Gin le dà veloce la mano. "Chiamami pure Gin."
"Io invece per amici e non, sono comunque Pallina."
Si scrutano per un attimo dal basso verso l'alto, veloci. Poi non
si sa come, né perché, ma per fortuna, decidono di starsi
simpatiche.
Scoppiano a ridere. "Step," fa Gin, "io vado. Non fare tardi
che ti hanno cercato dentro."
"Ok, grazie, arrivo subito."
"Ciao Pallina" la saluta sorridente e si allontana. "Piacere di
averti conosciuto."
Rimaniamo per un attimo in silenzio a guardarla andare via.
Pallina poi curiosa "È un'attrice?".
"No. Ha un ruolo semplice semplice, fa la valletta."
"Cioè?"
"Porta le buste."
"Peccato, è un talento sprecato."
"Che vuoi dire?"
Pallina fa la voce in falsetto "Piacere di averti conosciuto".
"Ma guarda che a Gin magari le stai simpatica sul serio."
"Vedi, sarebbe un'attrice perfetta! Ha fregato anche te."
"Ma sei troppo prevenuta."
"Siete voi uomini troppo sprovveduti. Vedrai se non ho ragione
io. Quando la rivedi?"
Fra poco.
"Ecco allora o starà zitta e farà il muso oppure ti tempesterà di
domande. 'Chi era quella Pallina? Che fa? Da quanto la conosci?'
E preoccupati soprattutto se ti chiede: 'Ma che, c'hai avuto una
storia con lei?'."
"Perché?"
"Perché allora non è solo curiosa... è anche innamorata."
E Pallina si allontana così, come fa lei, come ha sempre fatto,
saltellando.
Raggiunge una sua buffa amica che non conosco e scompare
così. Mi lascia, ancora una volta, semplicemente preoccupato.
Poco dopo sono dentro al Teatro delle Vittorie. Saluto Tony, la
guardia all'entrata e mi guardo in giro cercandola. "Tieni" gli
lancio
il pacchetto. Tony lo prende al volo come il miglior quarterback
di una squadra americana. Tutto bene se non fosse per il fisico e
che di solito sono di colore.
"Ehi, grazie Step. Te ne sei ricordato."
Guarda felice il suo pacchetto di MS.
"Quant'è?"
"Lascia stare, al massimo, se finisco le mie, me ne offri tu
qualcuna."
Falsi tutti e due. Io non fumerei mai una MS neanche se finisco
le mie e ti pare che lui non sa il costo di un pacchetto visto
che, a
quanto vedo, ne fuma quasi due al giorno? Be', comunque mi fa
piacere offrirgliele. In fondo mi è simpatico.
Mi guardo in giro. Forse è andata alla macchinetta della CocaCola
o dei caffè. Non faccio neanche in tempo a guardare. "Se cerchi
Gin, è andata a cambiarsi." Sorride Tony facendomi l'occhiolino.
Oh, non c'è niente da fare. Non sfugge niente a nessuno. A
una guardia poi... sarebbe un controsenso. "Grazie." È inutile
dire
"Ma non cercavo lei" oppure, ancora peggio, "No, veramente
stavo cercando Marcantonio". Non farebbe altro che peggiorare la
cosa.
"Ciao Step, ti ho visto da Vanni che parlavi con una bruna
bassetta."
È Simona, una delle vallette del programma.
"Era Pallina, una mia amica."
"Sì, sì certo... come no! Guarda che lo dico a Gin."
Capirai, peggio di così. Simona si allontana. Proprio in quel
momento arriva Marcantonio. "Ohi, proprio te cercavo, vieni nella
nostra postazione che gli autori ci vogliono parlare."
"Ok! Sono da te tra cinque minuti."
"Due."
"Tre."
"Ok! Non uno di più!"
Marcantonio lancia al volo la sigaretta davanti alla sua
camminata,
la spegne come tocca terra e scompare per uno dei corridoi.
Io non faccio in tempo a girare l'angolo che ci sbatto contro.
Pum,
come una furia. Quasi cade all'indietro, la prendo al volo.
"Gin!... Ma dove corri?"
"Ma niente, per fare un po' di movimento, per tenermi in forma.
Non sono riuscita ad andare in palestra. Anzi a dire la verità...
"
Si avvicina e mi sussurra all'orecchio dopo essersi guardata in
giro
per bene che non ci sia nessuno. "Oggi alla Urbani mi hanno
beccata.
"
"No?"
"Sì. Uno mi è venuto con un foglio vicino e mi ha detto: 'Ma
lei è già venuta a fare la lezione di prova a febbraio e a
giugno?'."
"No!"
"Sì, che te lo devo giurare?"
"No, che c'entra? È che tu non ce la puoi fare..."
"Perché?"
"Non passi mai inosservata..."
"Uhm, che carino! Secondo me hai spifferato tutto tu."
"Io? Ma che, sei matta! "
"No, sei matto tu che mi rispondi pure."
"Ah, senti un po'... " Capirai. Adesso parte con le domande. Lo
sapevo. Pallina ha ragione. Pallina ha sempre ragione.
"Hai visto Marcantonio? Ti cercava, ha detto che avete una
riunione
importante! "
"Sì, grazie. L'ho incontrato prima."
La guardo e sorrido. Gin fa per andare e la fermo.
"Non mi devi dire niente altro?"
"No, perché? Ah, sì..."
Ecco lo sapevo. Pallina non può non avere ragione. Gin mi
guarda di traverso, fa un occhio come a dire allusivo. Ecco che
parte,
lo sapevo... "Stasera c'è mio zio a cena e quindi purtroppo...
dopo
non possiamo fare le nostre 'prove generali'."
"Ah! " Rimango deluso. Non tanto per le prove quanto per la
sua non curiosità.
"Che c'è?" Mi guarda incuriosita.
"No, niente..."
"Step... Ricordati gli occhi."
"Cioè?"
"Non devi mentire, stai mentendo."
"No, cioè sì. È che mi chiedevo..."
"Sì, lo so... Ma come mai Gin non mi chiedi 'Ma chi era quella?
Ma come la conosci... Ma che c'hai avuto una storia', giusto?"
Si... giusto.
"Ma è scontato. Primo, qualunque persona sia, cosa importa?
Vuoi stare con me? Quello è importante. Secondo, potresti
dirmelo...
come non dirmelo... qualunque storia ci sia. Quindi perché
rischiare con i tuoi occhi? Una cosa è sicura, tu le piaci."
"Io? Ma è la ragazza del mio amico." E mi viene quasi naturale
usare il presente per il mio amico Pollo e questo mi fa star
meglio.
"Tu le piaci, Step, fidati! Magari ci ha anche provato. Ricordati,
donna vede donna. Fidati Step. A me poi, a volte, purtroppo devo
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