"Cammina bene, eccome! A parte che è piena di fighe. Hai visto

quella al sacco? Una bona da paura."

"Fra poco tiro due colpi con lei."

"Ma dai!"

Il tipo del quale non mi ricordo assolutamente il nome mi guarda

sorpreso, poi un po' preoccupato.

"Non è che ho sbagliato? Non dovevo dirlo?"

"Che cosa?"

"Che è una bona da paura?"

Chiudo a chiave l'armadietto, mi metto il lucchetto in tasca.

"E perché mai? È vero! " Gli sorrido ed esco.

"Allora, terzo dan, si comincia?"

Gin mi guarda facendo un finto sorriso.

"A parte che qui non c'entra niente il terzo dan e poi come sei

ripetitivo, non riesci a trovare niente di nuovo?"

Rido come un pazzo e allargo le braccia.

"Non ci posso credere. Stiamo per fare un combattimento di

pugilato, un bell'incontro di quelli tosti... e tu che fai?

Sfruculi."

"Bello, sfruculi, mi mancava."

"Tu non lo puoi usare, in questo caso i diritti sono miei!" E

proprio subito dopo... Bum. Questo non me l'aspettavo. Mi prende

in piena faccia con un destro, veloce, preciso, posso dire

inaspettato

come giustificazione. Comunque mi ha preso.

"Brava, benissimo."

L'allenatore salta divertito.

"Destro, sinistro affondi e ti richiudi."

Muovo la mascella e me la sposto a destra e a sinistra,

leggermente

indolenzita.

"Niente di rotto?"

Gin saltella sulle gambe guardandomi e alza un sopracciglio.

"Se vuoi, cominciamo sul serio."

Poi saltellando mi viene più vicina.

"Questo era solo un assaggio, mitico Step. Ah, il mio allenatore

non ha mai sentito il tuo nome. "

La guardo mentre mi infilo i guantoni.

"Se è per questo non ha visto neanche la foto che ti ho fatto

con la polaroid. Certo, se la vedesse..."

"Se la vedesse?"

"Be', forse ci ripenserebbe. In quella foto fai così paura che di

colpo gli passerebbe perfino la voglia di portarti a letto ! "

"Ora mi hai veramente stufato."

Gin mi salta addosso come una furia e comincia a colpirmi. Paro

ridendo pugni che volano da tutte le parti, a guantone aperto,

poi chiuso, largo, stretto. Alla fine mi entra con un calcio

dritto per

dritto.

"Ehi..."

Colpito e affondato. Basso ventre. Mi prende lì in pieno. Mi

piego in due dal dolore. Riesco a trovare un po' di fiato.

"Ahia! Non vale!"

"Con te vale tutto."

"Ecco, Gin, se anche volessi dimostrarti il mio amore, in questo

momento non sarei proprio all'altezza."

"Non ti preoccupare... Mi fido sulla parola."

Porca puttana, mi ha distratto, mi ha fatto ridere e poi mi ha

sfondato. Rimango piegato in due cercando di recuperare. Si

avvicina

l'allenatore. "Problemi?"

Mi poggia la mano sulla spalla.

"No, no, tutto a posto... O quasi."

Sbatto i piedi e mi porto le mani sui fianchi, respiro

profondamente

mentre mi tiro su.

"Ecco, vedi, ora potrei finirti, se non provassi pena per te."

"Come sei caritatevole. Ci spostiamo sul ring?"

"Certo."

Gin mi sorride tranquilla. Mi passa sicura davanti. L'allenatore

si

porta ai bordi del ring e alza le corde aiutandoci a passare

sotto.

"Ehi, ragazzo, mi raccomando... Nessun colpo proibito e andateci

piano, eh? Un bell'incontro, su."

Gin mi raggiunge al centro del ring, ci diamo un colpetto sui

guantoni. Tutti e due insieme, come nei film.

"Sei pronta?"

"Sono pronta a tutto. E non gli dare retta, lui non è il mio

allenatore

e tu sei finito ! Ti avviso che sono ammessi tutti i colpi

soprattutto

quelli proibiti, almeno da parte mia! "

"Ohi, ohi, ohi... Che paura!"

Di risposta cerca di colpirmi in pieno volto, ma stavolta sono

pronto, paro di sinistro e le do un bel calcio nel culo, senza

farle

troppo male però.

"Eh, eh, eh... Adesso ci sono anch'io. Allora si comincia?"

Saltelliamo su e giù, girandoci intorno, studiandoci mentre

Nicola,

l'allenatore, ha fatto partire il tempo su un suo cronometro

Swatch o qualcosa giù di lì. Gin comincia a colpirmi e sorride

mentre

lo fa.

"Ehi, ti diverti ancora, eh? Brava, fai bene perché fra un po'..."

Poi un colpo dritto per dritto in pancia mi toglie per un attimo

il

respiro. Veloce l'amica.

"Risparmia il fiato, mitico Step, che ne hai bisogno. Ti avevo

detto che ho fatto anche molto full contact?" Continuo a

saltellare

mentre recupero. "Prima regola, devi sempre attaccare dopo un

colpo andato a fondo, sennò..."

Le parto da vicino ma non troppo forte, non troppo veloce. Destro,

ancora destro, poi driblo di sinistro e poi di nuovo destro. I

primi tre li para perfettamente il destro finale entra. Poi vedo

Gin

accusare il colpo, si sposta verso sinistra e quasi scivola. L'ho

colpita

troppo forte. Faccio per prenderla prima che cada per terra!

"Ehi, scusa, t'ho fatto male?" Sinceramente preoccupato. "È

che..."

Gin mi risponde con un uppercut prendendomi il mento di striscio.

Mi spezza le parole in bocca, per fortuna solo quelle.

"Non mi hai fatto niente." Sbuffa inorgoglita e gira veloce la

testa portandosi indietro i capelli, poi salta all'attacco. Una

doppia

sforbiciata. Destro, sinistro e di piatto col piede mi spinge

indietro

e poi ci dà sotto. Destro, sinistro e ancora destro. Sinistro,

destro,

gancio, li paro come posso, per non colpirla ancora, paro

sorridendo

e ogni tanto anche un po' in difficoltà, a essere sincero. Sempre

più vicini. Mi mette all'angolo, attacca ancora. "Ehi, troppa

foga."

Mi copro con i guantoni e lei continua a colpire, poi tenta un

colpo dritto per dritto di destro e tac, ecco fatto. Allargo il

sinistro

al volo e lo raccolgo al corpo. Le blocco il braccio destro sotto

il

mio e lo tengo ben stretto. "Imprigionata! "

Rimane bloccata così, leggermente più lontana con il sinistro.

"Ci vai con troppa foga, vedi che succede?"

Gin prova a liberarsi in tutti i modi. Si tira indietro, si

appoggia

alle corde, mi viene contro, si rilancia indietro, sbatte contro

di

me divincolandosi. Le do un pugno leggero con il destro sul viso.

"Pum... Vedi che potrei farti?" Continuo a colpirla. "Pum, pum,

pum. Gin pungiball... Eri finita!"

Di tutta risposta, come impazzita prova a colpirmi con il sinistro

libero. Lo paro con facilità, non si arrende, pum, pum, pum,

glieli paro tutti, uno dopo l'altro. Gin tenta da sotto, poi con

un

dritto, un gancio, di nuovo da sotto, sale con un piede sulla

corda

e si dà una spinta per colpire con ancora più slancio. Niente da

fare,

sono fermo contro l'angolo e le tengo il destro ben stretto a me.

Gin è fuori di sé. "Iaooo!" Prova a colpirmi con il ginocchio, ma

alzo al volo il mio parando anche quello. Prova a colpirmi di

nuovo

con un gancio sinistro ma lo fa con meno velocità, forse un po'

stanca. Ecco l'errore che aspettavo. Allargo il braccio destro e

blocco

anche il suo sinistro tenendolo ben stretto a me. "E ora?" Rimane

così a guardarmi per un attimo di fronte a me, completamente

bloccata. "Dove va adesso Gin, la tigre?" Prova a liberarsi.

"Buona, stai buona. Qui, tra le mie braccia." Prova di nuovo a

liberarsi

ma non ce la fa. Mi avvicino e la bacio, sembra starci per

un attimo. "Ahia! " Mi ha morso. La lascio al volo liberandole

tutte

e due le braccia. "Porca troia." Mi porto i guantoni alla bocca

per vedere se butto sangue. "Ma così mi stacchi un labbro. E poi

le altre? ! ! Guarda che quelle menano e non sono poche."

"Te l'ho già detto. Io non ho paura."

E per confermarmelo, prova un waikiki. Gira su se stessa per

colpirmi con un calcio rotante. Ma io sono più veloce, scivolo per

terra e le faccio una spazzata facendola cadere giù vicino a me.

"È inutile, Gin, è come quando Apollo in Rocky 4 dice: 'Io t'ho

insegnato quasi tutto. Tu combatti alla grande, ma io sono

grande!'."

È in un attimo le sono sopra, le blocco il corpo con le gambe

avvinghiate intorno alla vita e con il destro la tengo stretta a

terra

con la faccia sul pavimento, proprio lì, vicino alla mia.

"Allora? Sai che sei bellissima così? È un sentimento sincero il

mio." Non so perché, ma mi ricorda tanto Arma letale. Quando

Mel Gibson e René Russo si confrontano sulle cicatrici e poi

cadono

a terra. Ma noi siamo più belli, siamo veri.

"Gin, ti va di fare l'amore?"

Gin sorride e scuote la testa. "Qui? Adesso, sul parquet della

palestra, davanti a Nicola e agli altri che ci stanno guardando?"

"Il trucco è solo non pensarci."

"Ma che dici, Step, ma sei scemo? Poi magari senti pure che

fanno il coro dandoci il tempo. "