salta al

collo Schello: "A 'nfamone, che fai il separatista bulgaro?".

"Americano, caso mai."

"Ah già, perché lui è stato in America... Negli States... Ma come

mai non sei venuto all'appuntamento? Eravamo lì tutti quanti

ad aspettare il mito. Ma il mito è crollato... Ora va a cena, fa

il

tête-à-tête con la donna."

"Caso mai fa il tette a tette! "

"Guarda che bocce che c'ha..."

"Primo, non sono la sua donna."

"Secondo, attenti ragazzi, che è un terzo dan."

"Hai finito con questa storia del terzo dan? Sei ripetitivo."

"Io? Ma se tu l'hai sottolineato tre volte da quando ci siamo

conosciuti. E sei talmente terzo dan che ho dovuto stendere uno

per difenderti."

"Ok! San Tommaso... dei bori. L'hai voluto tu." Gin si alza dal

tavolo, fa un giro intorno agli amici, li guarda per un attimo.

Poi, senza

pensarci, si gira di botto, prende Schello con tutte e due le mani

per il giubbotto, se lo carica sull'anca, si piega veloce in

avanti. Perfetta,

senza esitazioni. Schello strabuzza gli occhi, Gin piega la gamba

destra e spinge in alto aiutandosi di spalle. Schello vola via

come

una piuma e atterra di schiena sul tavolo della coppia silenziosa.

Ora

sapranno di che cosa parlare. Il tipo si scosta di botto dal

tavolo.

"Ma come cazzo..." Fine, sia lei che lui. Lo pronunciano

all'unisono.


"Le mie patate..." Lei.

"Cazzo, la mia giacca di cammello..." Lui.

Se non altro per quella coppia apatica il botto di Schello

diventerà

qualcosa da raccontare, al limite del leggendario.

Schello si rialza dolorante. "Ahia, ma chi cazzo è stato?"

"Un terzo dan o giù di lì" risponde Gin prontamente.

Tutti ridono: "Divertente. E troppo forte. Sì, è forte la tua

ragazza.

"

"Ancora... Non sono la sua ragazza!"

"Per ora."

"Be', allora che ci fai a cena con Step?" Carlona, credo la

chiamino

così, da sempre la ragazza di Lucone. Alza il sopracciglio

divertita,

come a dire "la so lunga io su noi donne". Gin sorride: "Anche

tu hai ragione. Be', vorrà dire che scrocco una cena e poi filo".

"Una cena offerta da Step e poi via. Mission: Impossible in

confronto

è una barzelletta. "

"E questa chi me la ripaga?"

Schello lo guarda sbigottito. Il tipo si è tolto la giacca di

finto

cammello condita di fritto e gliela mette sotto gli occhi.

"Allora, dico a te... chi me la ripaga?"

"Ma che, stiamo su Scherzi a parte? Aho, ma che me state tutti

a prende' per il culo? Dov'è la telecamera nascosta?"

Schello inizia a saltellare a destra e a sinistra per il locale.

"Eh? Dov'è?... Dov'è?"

Cerca un'ipotetica telecamera un po' dappertutto, sotto i quadri,

dietro le porte, nella borsa di qualche donna appoggiata sullo

schienale della sedia. Alza le cose e tocca tutto, senza rispetto

come

al solito, spiritoso e irriverente, al limite del demenziale.

Cercare

una telecamera sotto il tovagliolo di uno che sta mangiando...

il tipo naturalmente si risente.

"Hai finito? Coglione! Ma che cazzo tocchi, eh? Vuoi fare un

altro volo?"

Si alza deciso con le mani lungo i fianchi, dure, con le nocche

segnate da ore di lavoro, scalfite da ferite, segnate dal tempo,

plasmate

da polvere e pitture, da gesso e stucchi, da calcinacci,

screpolate

di fatica sofferta.

"Allora? Hai capito, testa di cazzo?"

"Ehi.... Fly down."

Schello se ne approfitta scommettendo che non capisce una parola

di inglese. Naturalmente vince la sua scommessa.

"Che fai, offendi? Ma io ti spacco il culo."

Il muratore gli mette le mani al collo, è la sua maniera elegante

per farsi bello agli occhi della ragazza.

"Veramente era un modo di scusarsi, ma in inglese, lo capisci,

fa molto lord."

Il muratore carica il pugno, noi ridiamo divertiti, Vit

fortunatamente

interviene: "Ora basta, su, tornate in riga. Sono il vostro

colonnello o no? E basta, su".

Aiuta il tipo a uscirne gratificato. "Ti porto un bel limoncello,

dai. Offre la casa." Poi prende Schello per le spalle e lo

riaccompagna

nel gruppo. "Non siete cambiati, eh? Mi fa piacere rivedervi,

sul serio. Non so com'è, Step, ma quando ci sei tu, le serate non

sono mai noiose. Forza, accomodatevi. Vi faccio subito un tavolo

per dodici?"

"Forse Step vuole continuare la sua cena romantica."

Guardo Gin. Lei apre le braccia.

"Faremo un'altra volta, vero caro?"

Simpatica è simpatica. Però... È quel però che mi lascia

perplesso:

"Ma sì, cara, faremo la prossima volta. Quando resti di nuovo

senza benzina e senza soldi..."

Gin sorride, poi prende e mi dà un cazzotto sulla spalla, con

una certa forza anche. Lucone non si perde mai niente. "Cazzo,

forte la bimba, ha un jeb niente male, eh ! "

Tutti annuiscono. Si siedono facendo un gran casino, spostando

le sedie, ridendo, litigando sui posti. Solo le donne si guardano

disapprovando Gin con finto distacco. Un'approvazione su un'altra

donna dà sempre fastidio, fosse anche la tua migliore amica. Poi

la cena vola via veloce. Chiacchiere per mettermi al corrente

delle

piccole grandi novità. "Oh, non sai... Giovanni si è lasciato con

Francesca. Non sai lei che storta che gli ha fatto: s'è messa con

Andrea,

l'amico suo. E lui manco gli ha sfonnato la faccia. Che tempi!

Oh, notizia bomba: Alessandra Fellini finalmente l'ha data! A

Davide. Ora lo chiamano 'er Goccia'. E sai perché, Step? Erano

quattro anni che stava lì come la goccia cinese. Primavere,

estati,

in montagna, al mare... lui sempre presente. Regali, regaletti,

bigliettini.

Andava premiato o no? E lei l'ha premiato! Gliel'ha data.

Sì, però ora che ha preso il via sembra de sta' alle Olimpiadi.

Vengono premiati un po' tutti! "

"E te credo, cerca di guadagnare il tempo che ha perso."

"Mazza quanto siete cattivi." Carlona cerca di difenderla per

solidarietà di categoria.

"Guarda che è vero... Comunque il merito resta der Goccia."

"Sì, il primo è sempre il primo. Grande merito."

Guido Balestri prende le redini del racconto.

"Bel regalo che gli ha fatto al Goccia, ci mancava solo che

c'avesse

le ragnatele su quella grotta pluviale." E giù risate. "Che poi

Davide è venuto in piazza e ha tenuto una specie di comizio

pubalgico..."

"Non ci credo."

"Ti giuro. Ha raccontato a tutti che lei ha goduto come una

pazza."

"No..."

"Sì!"

"E ti credo, si portava dietro quattro anni di tiraggio... Aho, e

poi quando una molla, è giusto che molli alla grande!"

"Oh, l'hanno sentita ululare alla luna. Meglio della mitica

Lassie dei Porcelloni. Te lo ricordi?"

"Come no! Mitico film."

"Davide in questo è grande."

"Sì, non è solo grande. È glande! In tutti i sensi. Aho, Davide

in altri tempi avrebbe umiliato Golia! "

Su questa quasi nessuno ride. Gin sì. Ed è una gran soddisfazione.

E continuano così, ridendo e facendo casino.

Li guardo mentre mangiano. Niente. Non sono cambiati. Sono

uno spettacolo. Si abbuffano come al solito con la roba appena

arrivata,

si tuffano con le forchette sulla lonza, sul prosciutto, sul

salame.

Divorano le fette chiacchierando, lasciandole apposta penzolare

dai

denti fino giù sul mento. Arrivano gli spiedini. Tutti si tuffano

al volo

per prenderli. Sono ancora caldi e fumanti: salsicce e peperoni,

da

poco arrostiti, diventano spade profumate per una disperata

schermaglia

tra Schello e Lucone. Si unisce anche Hook ai due e iniziano

a combattere. Si sente il rumore del ferro attutito a volte dalla

carne

appena arrostita. Un affondo di Schello, parato al volo da Lucone.

E

là, vola via una salsiccia. Gin la prende al volo con la mano

destra, ottimi

riflessi, e in più, ancora calda, se ne mangia un pezzo.

"Allora! Hai visto che velocità? Scommetto che ti ho ricordato

un film, dai, spremi le meningi..."

"È vero, qualcosa mi hai ricordato, una scena di un film, sì, ma

che film?"

"Ti aiuto va', è la storia di una prostituta, anzi più che una

storia

è la favola di una prostituta. "

Entra Lucone, esagerato come sempre."Ci sono: Biancaneve e

i sette cazzi." Gin lo guarda schifata storcendo la bocca e

ingoiando

l'ultimo pezzo di salsiccia.

"Come sei sboccato... È Pretty Woman. Prova a dire che non

l'hai visto e stavolta ti meno sul serio."

Mi guarda alzando il sopracciglio. Pretty Woman, come no, con

Julia Roberts.

"Allora, te lo ricordi, o no?"

Improvvisamente indietro nel tempo. Io e Babi, Hook e il Siciliano

finiti, chissà come, al cinema tutti insieme. Hook e il Siciliano