corpo e mi colpisce basso in pieno stomaco. Ho un sussulto, mi
piego in due. Cazzo, mi manca l'aria. Faccio una specie di rantolo
e vedo girare intorno a me la stanza. Sì, mi ha preso proprio
bene.
Faccio appena in tempo ad alzarmi che vedo calare da destra il suo
guantone. Lo schivo d'istinto. Ma mi colpisce di striscio
spaccandomi
il labbro inferiore. Cazzo. Cazzo. Non ci voleva. Che figlio di
mignotta. Lo guardo. Mi sorride.
"Allora, come va, mitico Step?"
Fa sul serio lo stronzo. Mi metto a saltellare: "Ora meglio,
grazie".
Sto recuperando. Tutto torna lucido. Gli giro intorno. Alla
finestra
della sala si è accalcata un po' di gente. Riconosco Alice e la
sua amica Antonella, Alessio, il Velista e qualcun altro. Smetto
di
guardare e torno concentrato su di lui. Ora tocca a me. Mi fermo.
Il Negro saltella e viene in avanti, affonda con un sinistro e
carica
il destro. Lo lascio passare schivando a destra e poi colpisco
forte
con il sinistro proprio sopra il sopracciglio. Rientro e con tutta
la
mia forza lo colpisco con il destro in pieno viso. Sento il naso
scricchiolare
sotto il guantone. Non fa in tempo a indietreggiare che lo
colpisco due volte all'occhio sinistro, il primo lo para bene, poi
abbassa
la guardia e il secondo gli arriva dritto come un bolide.
Indietreggia
e scuote la testa. Riapre gli occhi giusto in tempo per vedere
il mio gancio che arriva. Gli spacco il sopracciglio destro. Il
sangue gli cola giù subito sulla guancia come se piangesse lacrime
rossastre. Prova a coprirsi con i guantoni. Gli do un uppercut in
pieno stomaco. Si piega in due e lascia andare giù i guantoni.
Errore.
Vedi... Errore. L'ho visto fare in America una volta e mi viene
istintivo rifarlo. "Ehi, Negro e a te, eh, ora come va?" Non
aspetto
la sua risposta. La so già. Carico il destro e lo faccio
esplodere.
Dal basso verso l'alto, sul suo mento, da sotto. Il Negro salta
quasi
all'indietro, preso in pieno dal colpo. Vola via che è una
meraviglia.
Finisce sopra gli step rosa e lilla e li rovescia per terra. Poi
si
accascia con la faccia sullo specchio e scivola lento lasciando
una
leggera scia. Alla fine arriva a terra, sul linoleum beige, che
subito
si copre di sangue.
Guardo Alice: "Allora, quanto manca?".
Alice guarda l'orologio. Mancano pochi secondi.
"Stop. È finito adesso."
"Hai visto, che ti avevo detto? Non durava molto."
Esco dalla sala di aerobica. Il Velista si precipita dentro per
vedere
come sta il Negro.
"Non ti preoccupare. Ho già guardato, respira."
Il Velista si tranquillizza: "Mazza Step, l'hai sfonnato".
"Lui ci teneva tanto a fare un incontro serio... e l'ha fatto."
Vado davanti allo specchio. Mi guardo il labbro. È spaccato e
già gonfio. Il sopracciglio invece è a posto. Alice mi si
avvicina.
"Se fosse stato un vero incontro di boxe e avessi puntato tutti
i miei soldi avrei perso. "
"Che c'entra, in quel caso ci mettevamo d'accordo e io mi buttavo
giù alla prima ripresa."
Alessio mi si avvicina: "Io invece i miei soldi li avrei vinti
tutti.
Aho, non so perché, ma me lo sentivo che vincevi tu".
"Come non so perché." Lo vedo di nuovo in difficoltà, vorrebbe
dire qualcosa ma non sa bene cosa. Lo aiuto.
"Dai, toglimi i guanti, va'..."
"Tieni. Ti ho preso un po' di ghiaccio per il labbro."
È Alice. Mi si avvicina con un fazzoletto di carta con dentro
alcuni
cubetti.
"Grazie, di' alla tua amica di prendere un po' d'acqua fredda
da mettere sulla faccia del Negro, gli farà bene."
"Lo sta già facendo."
Alice mi guarda con un sorriso strano. Mi affaccio. Antonella
è nella sala dell'aerobica che aiuta il Velista a mettere impacchi
sulla
faccia del Negro. Trucco o miracoli, se tutto va bene la ragazza
la spunta. Il Velista o il Negro. Non so con chi capita peggio.
Uno
magari non paga, l'altro invece la violenta. Ma non sono affari
miei.
Allora mi siedo sulla panca. Mi metto il fazzoletto sul labbro.
Vedo
Alice che mi guarda. Vorrebbe dire qualcosa anche lei. E anche
lei non sa bene cosa. Non gliene do il tempo. Non ne ho voglia.
Non adesso almeno. "Scusa, ma vado a fare la doccia." E così
sparisco
di scena. Li lascio soli. Immagino per un attimo una cena tra
Alessio e Alice, i loro tentativi di fare un po' di conversazione.
La
Fede ci rimarrà male. Ma anche questi non sono affari miei. Poi,
senza pensieri, mi infilo sotto la doccia.
Capitolo 16.
Chi non ha visto Vanni, non può capire. Forse anche chi l'ha
visto. Fermo la moto lì davanti e scendo. È una specie di casba di
persone colorate. Una donna dalle labbra pronunciate, quasi quanto
il suo seno, parla con uno stempiato dal riporto totale. Ha una
gonna corta, la donna, e due gambe perfette che si spengono più
in su tra le sue bocce, anch'esse rifatte. Naturalmente ride al
racconto
del "riportato", poi risponde a un telefonino dove sicuramente
mentirà. Il riportato si finge distratto, si infila tutte e due le
mani nelle tasche di una giacca di un gessato scolorito. Trova una
sigaretta e l'accende. Dà un tiro fingendosi soddisfatto, ma i
suoi
occhi fissano in continuazione il seno della donna. Lei gli
sorride.
Chissà, magari riuscirà a fumarsi pure lei. Poco più in là il
caos.
Tutti parlano, qualcuno chiede un frozen yogurt, ragazzi seduti
sul
motorino preparano la serata. Qualche Maserati passa lì davanti
cercando posto. Una Mercedes opta per la doppia fila. Tutti si
salutano,
tutti si conoscono. C'è Gepy seduto su un SH 50, capelli
cortissimi, bracciale tatuato al braccio, stile maori, e il segno
sbiadito
di un altro, fatto tanto tempo prima sulle nocche della mano
destra. Si legge ancora la parola. "Male." Forse spera che così i
cazzotti
che tira siano più efficaci. Sorriso inesistente come sempre. Si
guarda intorno senza cercare niente di preciso. Ha una felpa
sdrucita,
tagliata alta per mettere più in risalto un 48,50 al massimo, di
un braccio male allenato, troppo poco definito. Mi guarda
distratto
e non mi riconosce. Meglio così. Io devo incontrare il potere e
lui non fa parte di questo giro. Il potere poi. Almeno questo mi
immagino
dalla descrizione che ne ha fatto mio padre. Ha parlato di
un uomo coltissimo, alto, elegante, magro, sempre perfettamente
vestito, con i capelli lunghi, gli occhi scuri, una cravatta
Regimental
e almeno una punta del colletto slacciata. Mio padre ha insistito
su questo punto. "Il colletto slacciato ha un vero significato,
Step,
ma mai nessuno è riuscito a capirlo."
Immagino che nessuno glielo abbia neanche mai chiesto. Mi
guardo intorno. Non c'è nessuno che corrisponde al "potere".
Guardando
meglio non c'è proprio neanche nessuno di magro. Gepy.
Be', in effetti Gepy un po' magro lo è. E che gli manca tutto il
resto.
È sempre lì, seduto sull'SH 50. Passa una zingara grassa sui
cinquanta.
Gepy è distratto, la zingara gli strappa di dosso la sua mano
e gliela prende tra le sue.
"1 euro per il tuo futuro. Ti porterà bene."
"Aho, ma che voi? Ma chi ti ha chiesto niente. Ma che, sei
scema?"
"Fidati di me, fatti leggere la mano, signore."
La zingara comincia a toccare la mano di Gepy con il dito come
per leggerla. "Allora, ecco vedo la sorte positiva..."
Gepy si spaventa e fa per ritrarla.
"Ma vaffanculo! Non lo voglio sapere il mio futuro."
Ma la zingara insiste e la trattiene.
"Fammi vedere bene, solo 1 euro te l'ho detto."
"Aho, ma hai finito o no? Mi stai rompendo i coglioni e molla! "
Ma la zingara insiste. Ci tiene a parlargli del suo futuro. Mica
per niente, per soldi! Diventa quasi una lotta ridicola. Poi Gepy
prende e le sputa in faccia e comincia a ridere. La zingara alza
un
pezzo della gonna mostrando dei gambaletti marroni e si pulisce il
viso. Una striatura più chiara compare sulla sua guancia mentre le
labbra scure cominciano a vomitare disgrazie. "Maledetto! Vedrai
che cosa..."
"Cosa? Che vuoi dire, eh? Cosa? Sentiamo cosa, mo' ti do un
calcio..." Gepy scende veloce dall'SH 50 per darle un calcio, ma
la
zingara si allontana. Qualcuno guarda la scena. Poi tutti fanno di
nuovo finta di niente e ricominciano a parlare tra loro. Quello è
stato solo un aneddoto divertente da raccontare a qualche cena o
da usare per chissà quale altro motivo. Una cosa è sicura. Gepy
non
è certo l'uomo che cerco. Poi lo vedo. Eccolo là. Sembra quasi
"Ho voglia di te" отзывы
Отзывы читателей о книге "Ho voglia di te". Читайте комментарии и мнения людей о произведении.
Понравилась книга? Поделитесь впечатлениями - оставьте Ваш отзыв и расскажите о книге "Ho voglia di te" друзьям в соцсетях.